La tartaruga russa o testuggine di Horsfield

Si tratta di una testuggine proveniente dalle steppe asiatiche e molto diffusa come animale da compagnia. Vediamo insieme le sue principali caratteristiche e le condizioni per il suo allevamento.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini, Dott. Cristiano Papeschi

tartaruga russa
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La testuggine delle steppe asiatiche (Testudo o Agrionemys horsfieldii), conosciuta anche come “tartaruga russa”, è un rettile terrestre molto apprezzato e comunemente commercializzato come animale da compagnia.

Per molti versi simile alle testuggini mediterranee, necessita comunque di particolari attenzioni nella sua gestione.

Proviene infatti da un areale geografico le cui condizioni climatiche sono ben diverse dalle nostre.

Provenienza geografica della Testudo horsfieldii

L’areale di orgine della Testudo (Agrionemys) horsfieldii è piuttosto vasto.

Comprende infatti quella porzione meridionale del territorio russo che si affaccia sul Mar Caspio, parte dell’Iran, del Turkmenistan, del Kazakistan, dell’Uzbekistan, dell’Afghanistan, del Pakistan, della Cina e della Mongolia occidentale.

Si estende per diverse latitudini e coprendo differenti situazioni climatiche.

Il suo habitat è vario e caratterizzato dalla presenza di steppe, deserti rocciosi, zone montagnose e altipiani, fino a un’altitudine di 1.600-2.000 metri.

Si tratta comunque di ambienti piuttosto secchi e con una notevole escursione termica.

Ad esempio, i soggetti che abitano le regioni più settentrionali entrano in letargo durante la stagione fredda.

Quelli delle aree più a sud estivano per sfuggire al caldo, scavando profonde e lunghe tane sotterranee od occupando quelle abbandonate da altri animali.

Esistono delle sottospecie?

Sì, esistono e il loro numero varia a seconda delle fonti consultate.

Secondo il testo “Guida alle tartarughe e testuggini del mondo” (Ferri e Soccini, 2015), le sottospecie di Testudo (Agrionemys) horsfieldii sarebbero 6: T.h. horsfieldii, T.h. bogdanovi, T.h. kazachstanica, T.h. kuzentzovi, T.H. rustamovi e T.h. terbishi.

tartaruga russa primo piano

Caratteristiche morfologiche della tartaruga russa

La lunghezza del carapace nell’adulto varia da 17-18 cm fino a un massimo di 22-23 cm (le femmine sono più grandi dei maschi).

Il profilo della corazza è arrotondato. La colorazione è giallastra/marrone chiaro, con pigmentazione scura più o meno estesa (il giallo è il colore predominante).

Gli scuti del piastrone sono invece neri con margini giallo/marrone.

La pelle è gialla e possiede quattro dita per ogni arto dotate di unghie molto robuste, utili per scavare anche nei terreni più duri.

Il maschio adulto è solitamente più piccolo della femmina e il sessaggio non è difficile nei soggetti al di sopra dei 4-5 anni.

Oltre alle dimensioni corporee, nel maschio la coda è più lunga e tozza ed è dotata di astuccio corneo.

Nei soggetti di sesso maschile l’apertura della cloaca è più distante dalla base della coda e il piastrone è concavo.

Alimentazione

Testudo (Agrionemys) horsfieldii è erbivora e si nutre principalmente di erbe miste di campo.

tartaruga russa alimentazione

La sua alimentazione può essere integrata con verdure a foglia larga, piccole quantità di frutta (ad esclusione degli agrumi) ed erbe essiccate.

Molto gradite dalla tartaruga russa sono le pale di fico d’India.

L’acqua deve sempre essere lasciata a disposizione in un recipiente basso.

Gestione della tartaruga russa

È preferibile allevare questa specie all’aperto, in un giardino o un recinto, in modo che possa alimentarsi naturalmente e beneficiare della radiazione solare.

Bisogna considerare che, in virtù del suo areale di origine, questa specie però teme molto l’umidità, pertanto tale aspetto va considerato.

Trattandosi di un’abilissima scavatrice, la recinzione deve essere interrata molto in profondità per evitare fughe.

All’interno del recinto deve essere presente una zona d’ombra (ad esempio un cespuglio) e, possibilmente, un riparo per la pioggia.

All’abbassarsi delle temperature la testuggine andrà in letargo e in caso di caldo eccessivo si interrerà per estivare.

Quante tartarughe si possono tenere in un giardino?

Secondo un documento elaborato dalla Commissione Scientifica CITES, il rapporto tra numero di animali adulti che possono vivere permanentemente su una determinata superficie in una struttura outdoor è di massimo:

  • un esemplare in 2 mq;
  • due femmine in 3 mq;
  • otto femmine (oppure 1 maschio e 4 femmine) in 6 mq e cosi via.

Queste sono le superfici minime suggerite.

I maschi tra loro possono essere aggressivi. Pertanto, se non si dispone di una superficie molto ampia, meglio evitare la convivenza di soggetti di questo sesso.

Allo stesso modo, per evitare stress e lesioni da accoppiamento, il rapporto consigliato tra maschi e femmine è di non meno di uno a quattro, sempre considerando uno spazio adeguato e quanto più ampio possibile.

t. horsfieldii

La tartaruga russa si può tenere in terrario?

Meglio evitare la detenzione in terrario preferendo la soluzione outdoor.

Qualora necessario, però, la dimensione minima suggerita per un singolo chelone adulto è di non meno di 60 x 180 cm.

Diverse sono le opinioni riguardo alla composizione del substrato in terrario, ma tutti concordano sulla necessità di un fondo asciutto e drenante.

Ecco alcuni esempi: ghiaia e sabbia, torba e sabbia, argilla e sabbia, trucioli di faggio.

Deve essere garantita una temperatura diurna gradevole compresa tra i 22 e i 28 °C con un punto caldo di 30-31 °C, mentre la notte la temperatura ambientale dovrà scendere intorno ai 18-20 °C.

Necessaria la lampada UVB e l’umidità ambientale non dovrebbe superare il 65%.

Legislazione

Testudo (Agrionemys) horsfieldii è inclusa in Appendice II della CITES e in Allegato B del Regolamento Europeo (Reg. CE 2724 del 2000).

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