Il pitone reale o pitone palla: terrario e alimentazione

Le numerose colorazioni e la facilità di allevamento rendono il pitone reale uno dei principali serpenti mantenuti in ambiente domestico. Ecco quali sono le sue esigenze di allevamento e alimentazione.

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il pitone reale
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Il pitone reale è un rettile di facile allevamento in ambiente domastico, ma ha particolari esigenze riguardo all’ambiente dove viene mantenuto (terrario) e alla sua alimentazione.

Origine del pitone reale

Il Python regius o pitone reale o pitone palla appartenente alla famiglia Pythonidae.

È un animale tipico della zona dell’Africa occidentale, con un areale distributivo che comprende Ghana, Togo, Benin e altri Stati limitrofi.

Popola le savane e zone ricche di vegetazione, con un buon tasso di umidità per quasi tutto l’anno.

Abitualmente questi rettili si rifugiano in tane sotterranee scavate da altri animali, o nei termitai.

Caratteristiche

Il pitone reale è chiamato anche pitone palla per il fatto che si appallottola per difendersi.

La colorazione più comune di Python regius è chiamata “ancestrale”, ma la gamma di colori di questi animali è molto ampia.

il pitone reale uova

Alcune livree dipendono da mutazioni genetiche presenti anche in natura, altre sono frutto della selezione.

Negli allevamenti i colori dei pitoni reali sono definiti “morph” e ognuno ha un nome che lo definisce.

Le numerose colorazioni e la facilità di allevamento rendono questo pitone uno dei principali serpenti allevati in ambiente domestico.

Vediamo quindi qual è la sua gestione per farlo vivere al meglio.

Tipo di terrario per il pitone reale

Il terrario per il Python regius dovrà essere strutturato rispettando alcuni requisiti fondamentali per ricreare il più possibile i parametri ambientali ottimali.

In questo modo si sentirà al sicuro e non stressato (lo stress è spesso causa di problemi di alimentazione).

Uno dei parametri fondamentali per il suo benessere è il ricircolo corretto dell’aria all’interno del terrario.

Di qualsiasi materiale sia fatto il terrario è importante che abbia sui due lati corti delle prese d’aria adeguate che siano sfalsate, quindi su un lato in basso e nel lato opposto in alto.

In tal modo si ricrea al suo interno un movimento costante di aria che evita il ristagno di umidità, potenzialmente pericolosa per la salute del serpente.

il pitone reale terraio

Terrario: dimensioni per un pitone reale

Successivamente bisognerà pensare alle dimensioni del terrario, che potranno anche essere definitive per quando sarà adulto.

Quindi non bisogna dar credito a leggende sul fatto che bisogna mettere i giovani nei primi mesi di vita in terrari piccoli.

Il compromesso giusto per animali di qualsiasi età e peso potrebbe essere 100 cm larghezza, 50 cm profondità e 40 cm altezza.

Il fattore importante è l’altezza che è consigliabile non sia troppo elevata e quindi non superi i 40 cm.

Questo è dovuto al fatto che un terrario più grande disperderà maggiormente calore e soprattutto umidità, che è fondamentale resti corretta.

Inoltre, il pitone reale non è un animale con particolari propensioni arboricole, quindi non sfrutta molto l’altezza.

Fonte di calore per il pitone reale

Appurate le dimensioni del terrario per il pitone reale possiamo passare alla predisposizione della zona calda che servirà all’animale per regolare la propria temperatura corporea (termoregolazione).

Questi animali sono infatti ectotermi, ovvero a sangue freddo.

La parte da riservare alla zona calda deve corrispondere a circa un terzo della base di un terrario delle dimensioni suggerite sopra.

Questa zone potrà essere adattata tranquillamente con un tappetino termico da 40 x 20 cm circa o un cavetto riscaldante che dovrà occupare più o meno la stessa superficie.

Tappetino o cavetto deve essere posizionato internamente o esternamente in base al materiale di cui è fatto il terrario.

Quando è interno (terrario in legno o PVC) andrà opportunamente posizionato e sigillato per evitare pericolosi cortocircuiti.

Esistono tappetini impermeabili. Nel caso non si trovassere si dovrà siliconare il connettore per evitare l’ingresso di liquidi.

Le fonti di calore interne devono essere schermate per evitare ustioni all’animale. Un’ottima soluzione è un pannello di polionda.

Inoltre, il termostato dovrà essere impostato a 30-31 °C e la sonda dovrà essere obbligatoriamente posizionata nella parte calda, in questo modo l’animale non subirà surriscaldamenti.

Inserire la sonda nel polionda è un buon sistema per evitare che il serpente la sposti o strappi il filo.

tana pitone reale

Substrato per il terrario

Per quanto riguarda il substrato è consigliata la fibra di cocco, con l’accortezza di sincerarsi che sia 100% naturale, pura e non addizionata con composti chimici.

Per abbellire il terrario e offrire tane agli animali, sono consigliate le cortecce tubolari di sughero.

Un piccolo faretto LED, collegato a un temporizzatore, sarà sufficiente a creare il fotoperiodo giorno-notte (12 ore diurne e 12 notturne) e a illuminare il terrario (soprattutto se in legno o PVC).

Infine, è importante sia sempre presente un’ampia ciotola dell’acqua.

Questa sarà utile ad abbeverare l’animale e a mantenere l‘umidità ambientale intorno al 70-80%.

L’alimentazione del pitone reale

Circolano tante leggende riguardanti l’alimentazione del pitone reale, in particolare sono famosi per i loro stop alimentari (digiuni).

Premesso che si tratti di una caratteristica di specie, quindi può capitare un periodo di digiuno, in particolar modo in inverno, e un animale sano non ne risentirà in alcun modo.

Bastano comunque pochi accorgimenti perché gli stop alimentari non siano repentini.

Di base ci si dimentica che in natura Python regius tende ad alimentarsi il più possibile durante la stagione delle piogge, quando c’è abbondanza di prede.

In questo modo riesce ad affrontare la stagione secca, periodo dove le prede scarseggiano e il serpente è quasi obbligato al digiuno.

Al contrario, nei nostri terrari si tende a sovralimentare questi animali.

Possono sembrare affamati e li si spinge così a un accumulo di cibo che li porta a uno stop alimentare.

pitone

Per evitare questo tipo di sovralimentazione è consigliato seguire uno schema alimentare adatto.

I piccoli appena nati, nelle prime settimane di vita, andranno nutriti settimanalmente con topi di 10/15 grammi, salvo casi particolari di animali problematici da affrontare seguiti dalla consulenza di un Medico veterinario esperto in rettili.

I giovani fino al mezzo chilo andranno alimentati una volta alla settimana con un topo adulto (intorno ai 25/30 grammi).

Dopo il mezzo chilo di peso si passerà alla somministrazione di 2 topi ogni 8 giori.

Ogni 3-4 settimane è consigliabile saltare un pasto.

In questo modo l’animale si libererà da eventuali accumuli di cibo e inizierà a girare nel terrario per cercare nuovo cibo.

L’attività motoria è utile a mantenere un buon tono muscolare, in animali che altrimenti rimarrebbero fermi a digerire.

Importante: se un animale rifiuta un pasto è bene non forzarlo, ma attendere. Il loro metabolismo consente lunghi periodi di digiuno.

Testo e foto di Niccolò Asso (gruppo Facebook: Pitone reale)

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

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