Il diamante di Tanimbar, specie originaria delle isole omonime, piccolo arcipelago indonesiano, è un interessante passeriforme che può essere osservato anche nelle isole Molucche, nell’isola di Timor e Wetar.
I suoi accattivanti colori e la vivacità hanno conquistato appassionati allevatori europei e con un’attenta ricerca presso negozi specializzati, mostre ornitologiche o allevamenti specializzati è possibile iniziare l’allevamento amatoriale di qualche coppia.
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Diamante petto blu
I francesi lo definiscono diamante di Forbes o di Papa Forbes, mentre i nomi comuni italiani del diamante di Tanimbar (Erythrura tricolor) sono diamante tricolore o petto blu.
Ciò che conquista al primo colpo è sicuramente la livrea di un bel blu acceso che ricopre il piumaggio di testa, petto e ventre, mentre dorso e ali sono di un bel verde, coda e codione infine sono rossi (da qui il nome tricolor).
Il becco è nero e altrettanto scura la colorazione dell’iride, mentre le zampe sono di color carnicino.
Di dimensioni minute, questo volatile non supera i 10 cm ed è sicuramente uno tra i più eleganti passeriformi esotici allevati.
Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente: la femmina mostra una livrea decisamente meno intensa, in particolare il piumaggio blu è decisamente meno esteso e brillante.
L’ allevamento del diamante di Tanimbar
In natura questo passeriforme predilige la foresta secca o la savana ricca di cespugli, canneti, alberi.
Non sono uccelli che prediligono la vita in colonie, bensì vivono in solitudine o in coppie.
Molto schivi e diffidenti si spostano dai nascondigli solo al mattino o tardo pomeriggio, cercando di mimetizzarsi nel fogliame.
La predilezione per le zone ombrose, più buie, ha fatto supporre la selezione di individui dotati di una maggior grandezza del globo oculare.
In cattività è consigliabile allevare i diamanti in coppie in volierette schermate o ricche di nascondigli per assicurare privacy e sicurezza.
Può convivere con altri piccoli estrillidi, ma tende ad essere abbastanza territoriale, soprattutto in presenza di altri maschi.
Alimentazione del Tanimbar
In natura questi uccelli si nutrono di vari tipi di semi di piccole dimensioni, frutta, bacche, germogli e talvolta anche piccoli insetti.
Il Tanimbar tende a ingrassare facilmente, quindi è fondamentale scegliere accuratamente cibo nutriente, ma non troppo calorico a seconda del periodo fisiologico in cui viene allevato.
Ad esempio, frutta ben matura e verdure vanno sempre fornite tutto l’anno, a completamento possono essere aggiunti semi di scagliola e miscele per piccoli granivori (miglio bianco, niger, panico), alternati a semi della salute o condizionati.
Riproduzione
La riproduzione in natura coincide con la stagione delle piogge, periodo in cui abbonda il cibo nutriente per i piccoli nidiacei.
In cattività non è così semplice, ma esperti allevatori sono riusciti nell’intento e varie coppie possono quindi essere ammirate nelle mostre ornitologiche.
Una volta formata la coppia, che talvolta resta affiatata e fedele non solo per la stagione riproduttiva ma per la vita, inizia la costruzione del nido: con erba e rametti.
In genere il maschio procura i materiali, mentre la femmina li intreccia e consolida dando una forma globosa di circa 10-15 cm di diametro.
Alle nostre latitudini si possono susseguire 3-4 covate in un anno, a partire già dall’inverno, ma mantenendo questi uccelli a 20 °C.
La femmina depone in genere 4 uova, covate per 14 giorni.
I piccoli escono dal nido verso i 20-25 giorni di vita e restano nei suoi paraggi per almeno un’altra settimana.
Talvolta sono necessarie balie per l’allevamento dei piccoli (in genere sono sfruttate le femmine di passero del Giappone).
Mutazioni del diamante del Tanimbar
Dagli allevatori sono state ottenute mutazioni di piumaggio di vario tipo: pastello recessivo, pastello inverso, codione giallo, verde mare, pezzato, giallo occhio-nero.
