Quali accorgimenti seguire per portare il proprio gatto in vacanza con sé? Innanzitutto è bene muoversi per tempo e scegliere strutture attrezzate per ospitare animali, oltre ovviamente a verificare che l’hotel o l’agriturismo li accettino, al fine di non incorrere in brutte sorprese.
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IL GATTO IN VACANZA: NUMEROSE LE STRUTTURE PET-FRIENDLY
A differenza di quanto avveniva tempo fa, oggi la ricezione turistica è molto attenta alla questione “animali in vacanza”.
Per il resto, le indicazioni non sono diverse da quanto già accennato per le pensioni: che si tratti di una stanza di albergo o di una casa affittata per le ferie, il gatto dovrà essere accompagnato dai suoi oggetti di casa, in modo che possano fungere da punto di riferimento per evitare che rivolga le proprie attenzioni al mobilio e alle tappezzerie.
L’utilizzo di feromoni, per favorire un miglior adattamento al nuovo ambiente, e il confinamento dell’animale in una stanza i primi giorni, in modo da permettere una scoperta graduale del territorio, sono sicuramente da consigliare.
Se, al contrario, il gatto conosce già il nuovo sito, cosa che avviene quando si possegga una casa al mare o in montagna dove il felino sia già stato in passato, il tutto risulterà più semplice.
VILLETTA CON GIARDINO: È IDEALE PER IL GATTO?
L’accesso all’esterno è sempre gradito all’animale, ma non è privo di rischi, sia in casa sia in vacanza. Anche qui molto dipende dal carattere e dalle abitudini dell’animale.
Un gatto che normalmente conduce una vita esclusivamente indoor potrebbe avere delle difficoltà a gestire le uscite quando è in vacanza perché non conosce l’ambiente esterno e i rischi potrebbero essere elevati.
Se il soggetto, invece, è abituato ad uscire, non ha la tendenza a fuggire o a spingersi troppo lontano con le sue esplorazioni ed è sterilizzato o castrato, allora ci si può arrischiare, pur mettendo in conto possibili “imprevisti”.
Meglio verificare preventivamente la presenza di strade nei dintorni o di altri animali (cani, colonie feline, ecc.).
Sarà bene far prima adattare il gatto al nuovo ambiente, in modo che lo riconosca come base sicura dove trovare i proprietari e i propri riferimenti: lasciamo che si adatti gradualmente, prima all’interno ed eventualmente, solo dopo un certo tempo, all’esterno.
FONTE: La Settimana Veterinaria