Come e dove dormono gli uccelli? Ecco cosa fanno quando è l’ora di andare a nanna

Cosa fanno gli uccelli quando è l'ora di dormire? Dormono in un nido, nel cavo di un albero? Da soli o tutti insieme vicini? Vediamo quali quali sono le loro abitudini.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

dormono gli uccelli civetta
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In un nido isolati? Tutti in gruppo sullo stesso albero? In piedi come i cavalli o al sicuro in un cavo di un albero? Ecco qualche curiosità su come e dove dormono gli uccelli.

Cosa succede? Stanno volando verso il dormitorio

Quante volte all’imbrunire ci è capitato di notare uno stormo di uccelli volare sulle campagne oppure alberi scuri su cui si scorgono ombre appollaiate fra i rami.

Talvolta, il passaggio di questa moltitudine di uccelli è accompagnata da richiami sonori, striduli, qualche gorgheggio, voli serrati in una stessa direzione, rituale che si ripete puntuale.

In genere, durante la bella stagione e quindi il periodo riproduttivo, gli uccelli tendono a separarsi dal gruppo occupando un territorio limitato e controllato dalla coppia, a difesa di nido e prole.

Nella stagione autunnale e invernale invece si aggregano ai conspecifici condividendo più ambienti.

Dormire in piedi o no, come dormono gli uccelli?

La particolare conformazione delle zampe e dei tendini consente agli uccelli, seppur addormentati, di riposare comodamente appollaiati su un ramo, addirittura a volte su un piede solo, per riscaldare le dita dell’altra zampa sotto le piume.

dormono gli uccelli germani

Ma ci sono uccelli che trascorrono la notte al suolo, altri sull’acqua, altri ancora che possono compiere brevi sonni addirittura volando, come i rondoni.

Alcuni, come lo scricciolo, preferiscono dormire al sicuro in un vecchio nido abbandonato oppure come il rampichino tra gli interstizi sollevati della corteccia.

Notturni come la civetta non disdegnano il tronco cavo di un albero. In ogni modo gli uccelli sono molto fedeli ai luoghi di riposo e se possibile vi fanno ritorno tutte le sere.

Tutti a nanna vicini, vicini

L’unione fa la forza, dormire tutti vicini ha un enorme vantaggio: un pericolo può essere notato da qualche compagno dal sonno “più leggero” che lancia prontamente l’allarme.

Anche il gelo invernale è un pericolo, che deve essere affrontato in maggior misura durante la notte.

 

Per sopravvivere in questi casi gli uccelli hanno sviluppato varie tecniche: alcuni gonfiano il piumaggio, intrappolando l’aria tra le piume del corpo, le zampe vengono alternativamente retratte tra le piume durante il riposo, la testolina reclinata sotto l’ala o tra le piume del dorso viene protetta dal gelo sferzante.

Alcuni uccelli decidono di riunirsi e dormire vicini uno accanto all’altro, proteggendosi quindi anche dal freddo, come capita ai codibugnoli.

Nel dormitorio i singoli individui non sono più soli ad affrontare il mondo, diventa un luogo confortevole, rassicurante, fonte di scambio di informazioni essenziali per la sopravvivenza.

Un arrivo un po’ rumoroso, con precisi rituali prima di andare a dormire

L’arrivo degli uccelli al loro dormitorio è sempre repentino e un po’ rumoroso, soprattutto per alcune specie come gli storni. Segue però sempre dei precisi rituali legati alla specie in oggetto.

dormono gli uccelli volo storni

Nel caso degli storni lo spettacolo è impressionante. Improvvisamente il cielo si scurisce per la presenza contemporanea di tanti “puntini scuri”, vocianti,  in rapido avvicinamento da varie direzioni. Gli uccelli arrivati in prossimità dell’albero, dell’antenna tv o supporto prescelto si precipitano rapidamente a prendere posto.

I corvi si radunano dapprima gracchiando, poi zittiscono improvvisamente e raggiungono i rami degli alberi.

I cormorani si raggruppano in piccoli gruppi e, aprendo la coda a ventaglio, si scambiano i posti fino ad ottenere una posizione consona a passare la notte. Le gru invece annunciano l’arrivo alle compagne già posizionate nel luogo di riposo, poi abbozzano una sorta di danza.

Un problema urbano: dove dormono gli uccelli in città

La natura riserva degli spettacoli superbi, interessanti e misteriosi. Ma il momento dell’arrivo al dormitorio di alcune specie adattate alla vita urbana diventa spesso fonte di disturbo per gli umani che condividono gli stessi spazi.

Il rumore è indescrivibile all’arrivo, certamente seguito poi da silenzio e quiete, ma ripetuto ogni sera. Anche la pulizia del suolo o dei tetti diventa una questione igienica non indifferente, legata al numero di individui che si concentra in poco spazio per tante ore.

La conoscenza delle abitudini e del linguaggio delle specie “disturbatrici” ha consentito di contenere in modo ecologico e rispettoso per tutti l’eccessivo assembramento con suoni (ad esempio, ripetizione del grido di allarme registrato) o dissuasori meccanici.

 

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