Tutela e detenzione degli animali esotici e selvatici: i fatti e le opinioni

Allevare in ambiente domestico animali esotici e selvatici è giusto o no? Vediamo cosa dice la legge italiana e cosa pensano alcune associazioni alla luce degli ultimi Decreti sulla loro detenzione.

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A cura di: Dott.ssa Paola Fossati, Dott.ssa Monica Viacava

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Le specie comprese nell’elenco positivo

Ci si aspettava che il Decreto dell’11 ottobre 2022 definisse un ampio e preciso elenco di specie esotiche commerciabili e allevabili quali animali da compagnia, tale elenco è risultato però contenere solo 6 specie.

Un numero corretto? Qual è la vostra opinione in merito? Vi aspettavate qualcosa di diverso?

L’opinione della LAV

Gianluca Felicetti (Presidente LAV): A tutela degli animali, della biodiversità nei Paesi d’origine e della salute pubblica, grazie a questa Legge è stata bloccata l’importazione di quasi 1.200.000 animali l’anno catturati in natura.

Man mano quindi anche la loro detenzione in case, garage e giardini terminerà per cause naturali.

A parte le cinque specie di pesci e una di mollusco, il cui prelievo è stato purtroppo considerato tollerabile dal punto di vista ecologico dall’ISPRA, l’Istituto scientifico vigilato dal Ministero dell’Ambiente.

Si tratta di un importante risultato della nostra campagna #acasaloro, nata due anni e mezzo fa in piena pandemia Covid-19.

Riflessioni sulle cause della nascita e della propagazione di questa e altre pericolose zoonosi hanno finalmente portato Parlamento e Governo ad approvare una normativa che ferma, ad esempio, il commercio – ancora legale fino a qualche mese fa! – di un pipistrello nordafricano, così come l’aberrazione delle ibridazioni e di animali selvatici resi oggetti e schiavi in una domesticazione “fai da te”.

Uno stop chiaro, facilmente controllabile da Forze di Polizia e organismi di sorveglianza alle dogane, che bloccherà negli anni la vera e propria “collezione” o cosiddetto “amore” per animali.

Saranno così evitate sofferenze, reclusioni, abbandoni nell’ambiente con ulteriore persecuzione di questi animali come “specie aliene”.

specie aliena

La norma si applica anche ai circhi, attività per la quale per la seconda volta in pochi anni il Governo è impegnato da una Legge-delega a normare “il superamento dell’uso degli animali”, così come al rilancio delle attività di spettacolo davvero umane.

Serve un Atto normativo comunitario

L’Italia è il settimo Paese europeo a varare una normativa del genere.

Questo ha portato nella primavera scorsa il Consiglio europeo dei Ministri a impegnare positivamente la Commissione Europea a proporre un Atto normativo comunitario.

Quando poi sarà approvato, questo renderà “più forte” gli interventi nazionali finora decisi da Belgio, Olanda, Lussemburgo, Malta, Slovenia e Francia oltre che dal nostro Paese.


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Non solo, questo Atto ha anticipato di fatto il pronunciamento della recentissima “Cop 15” di Montreal sulla biodiversità, a proposito di tutela delle specie e di rallentamento dell’impoverimento dei Paesi del Sud del mondo, ai quali gran parte di questi animali vengono portati via.

L’opinione dell’Italian Gekko Association

Emanuele Scanarini (Presidente Italian Gekko Association): Prima di tutto la legge non prevede l’impiego di più liste positive.

L’unica applicata è quella che decide quali specie raccolte in natura potranno continuare ad essere importate dai loro paesi d’origine.

Questo cosa significa? Che attualmente è ancora possibile allevare e detenere tutte le specie che erano legali prima della lista positiva.

È cambiato solo che, a eccezione delle sei specie listate, tutte le altre non potranno più essere importate dai loro paesi d’origine, se raccolte nei loro habitat.

Quindi sarà ancora possibile importare specie nate in allevamenti o farm sparse per tutto il globo.

Come associazione che si occupa di tutela e conservazione, non siamo particolarmente favorevoli alle importazioni di specie raccolte nei loro habitat.

Soprattutto se queste sono accessibili a tutti.

Perché, se è vero che le capacità di un bravo allevatore possono contribuire allo studio di metodi di riproduzione o alla raccolta di dati scientifici, è altrettanto vero che non tutti gli appassionati sono sullo stesso livello.

La cosa che forse un po’ ci turba è la metodica con cui sono state decise le specie ancora importabili.

Chromodoris quadricolor è infatti un mollusco, quindi non rientra nelle specie definite da “compagnia” dalla legge europea, e Proterorhinus semilunaris è un pesce invasivo in buona parte d’Europa (e non solo).

Diciamo che se queste sono le basi con le quali si vorrà mettere mano alla lista negativa, abbiamo qualche timore in merito, visto che questa vieterebbe la detenzione di specie anche nate e cresciute nelle nostre case. Ma ci stiamo muovendo per limitare i danni.

Unico vero lato negativo della lista positiva è che vieta la riproduzione anche di quei soggetti già presenti nelle nostre case, ma di fonte W, cioè prelevati dai loro paesi d’origine.

Preservare il valore conservazionistico

Se per il divieto di importazione di specie raccolte in natura possiamo anche essere d’accordo, sul divieto di riproduzione di quelli già presenti sul territorio no.

Primo perché viene meno il valore conservazionistico di una coppia di animali.

Secondo perché, se gli esemplari nati nelle nostre case continueranno ad essere legali e regolarmente riprodotti, cosa cambia rispetto ad animali raccolti in natura anni fa e ormai accuditi e ben gestiti nelle nostre case?

Inoltre, per alcuni animali come ad esempio i pappagalli, dividere le coppie è al limite del maltrattamento.

Per questo motivo ci stiamo muovendo per chiedere che gli animali che già vivono e si riproducono nelle nostre case, non siano soggetti ad alcun tipo di restrizione. Anche grazie all’associazione Esotici ma familiari, di cui facciamo parte.

La futura nuova lista negativa delle specie vietate

Entro il mese di marzo 2023 dovrà essere redatta una nuova “lista negativa” delle specie animali che saranno vietate perché ritenute pericolose per la salute, l’incolumità pubblica o per l’ambiente.

Quali prospettive da questo futuro nuovo elenco sono prevedibili e auspicabili secondo voi?

L’opinione della LAV

Gianluca Felicetti (Presidente LAV): Il Decreto sui divieti che dovrà essere firmato nei prossimi mesi dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, sentiti i suoi colleghi della Salute, dell’Interno e dell’Agricoltura, non potrà che estendere quello in vigore dal 1996.

Con esso – anche in applicazione della Legge 150 del 1992 – era stata data una prima stretta a vere e proprie manie e collezionismi di animali pericolosi per l’incolumità pubblica (i grandi felini, ad esempio).

Ma anche – ed è questa la novità importante – inserendo nel divieto di detenzione anche quelle specie che mal si adattano alla cattività, anche se si tratta di animali allevati a tale scopo.

Anche in questo prossimo provvedimento si coniugherà quindi salute e sicurezza umana con un’effettiva tutela degli animali.

Animali che così non nasceranno più solo per essere ingabbiati o messi in una vaschetta o in una teca.

Siamo contenti che le azioni in tal senso non siano state solo nostre, ma anche del mondo scientifico indipendente e di organismi sovranazionali.

Come ad esempio l’IPBES, la Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità, della quale l’Italia è firmataria della istituzione.

Ci batteremo quindi affinché questo secondo passaggio normativo si realizzi effettivamente (potrà salvare altri 3.800.000 animali l’anno oggi invece ancora condannati).

E affinché le preoccupazioni, a parole, di politici e opinione pubblica, si traducano in cambiamenti concreti.

Animali con noi e lontano da noi

Questo provvedimento, come quello già in vigore, hanno infine un valore educativo e culturale oltre che normativo.

Gli animali domestici sono quelli che, appunto, possono stare – se trattati bene e con competenza – nella nostra “casa” cioè a contatto con noi umani.

Gli altri invece devono stare nella loro selva, poiché selvatici appunto, il più lontano da noi.

Solo così saranno effettivamente rispettati.

L’opinione dell’Italian Gekko Association

Emanuele Scanarini (Presidente Italian Gekko Association): Oltre ciò che ho già detto, vorrei porre l’attenzione sul fatto che divieti molto restrittivi spesso diventano controproducenti.

Le persone hanno paura delle sanzioni oppure non sono informate.

Tanti animali oggi detenuti da centinaia o migliaia di persone, se vietati, potrebbero quindi essere abbandonati dalle persone meno scrupolose e avere un doppio effetto.

Il primo la morte per abbandono in quei soggetti inadatti ai nostri climi.

Il secondo il propagarsi di nuove specie aliene, che andrebbero a ledere sulla nostra fauna e flora, già in difficoltà senza nuove problematiche.

Come associazione siamo protesi alla salvaguardia e al benessere degli animali, ma non riteniamo utili i divieti.

Pensiamo piuttosto che andrebbero applicate maggiori regole sulla gestione.

In questo modo si andrebbe a disincentivare chi prende animali con leggerezza paragonandoli a un giocattolo.

Si avrebbe inoltre un maggiore quadro d’insieme, utile anche nel produrre dati scientifici e conservazionsitici.

animali esotici compagnia rettile

Serve aumentare il livello delle informazioni

Spesso le persone si fanno prendere dai sentimentalismi. Per carità li comprendiamo, ma bisogna ricordare sempre che al mondo non c’è il bianco e il nero, ma diverse sfumature.

Come tante persone amano il proprio cane o gatto, tante altre persone amano animali diversi con cui da sempre condividono la vita.

Oltre al fatto che la crescita culturale ed empatica di chi condivide la propria vita con gli animali, andrà anche ad aumentare il livello delle informazioni sugli animali che vivono con noi.

Tanti bravi allevatori sono coinvolti in progetti di conservazione. L’allevamento è vita, studio e amore.

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