Il topo domestico: morfologia e gestione

Il topo domestico è un piccolo roditore molto apprezzato come animale da compagnia. Vediamo insieme le principali caratteristiche di questa specie piuttosto semplice da allevare e detenere, ma con esigenze ben precise e specifiche. Scopriamo insieme la morfologia, il comportamento e la gestione della gabbia di questo pet.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

topo domestico gestione
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Il topo domestico (Mus musculus) è un “simpatico” roditore diventato negli anni un fantastico animale da compagnia, di semplice gestione in ambiente domestico.

Socializza infatti facilmente con l’uomo e, se debitamente addomesticato, può dare anche molte soddisfazioni.

Aspetto e morfologia del topo domestico

Il topo domestico è un roditore di piccole dimensioni, con un corpo la cui lunghezza varia mediamente dai 6 ai 10 cm (il doppio se si considera anche la coda).

Il peso dell’animale adulto è compreso tra 20 e 40 grammi circa.

Il muso è appuntito, le orecchie sono relativamente grandi e glabre, e le vibrisse sono lunghe e mobili.

La dentatura è composta da 16 denti (4 incisivi e 12 molari) con gli incisivi a crescita continua.

Questi devono pertanto essere consumati costantemente e in maniera corretta per mantenere sempre la giusta lunghezza.

Olfatto e udito sono molto sviluppati, mentre la vista è un po’ carente.

In questa specie il battito cardiaco è molto veloce e la respirazione frequente, soprattutto in condizioni di stress o durante la manipolazione.

In virtù della sua lunga convivenza con l’uomo, ne sono stati selezionati diversi ceppi e numerosi fenotipi, con molte varietà di colore e disegno del mantello.

La variante “albina” è caratterizzata dall’assenza di pigmentazione, che si traduce in un pelo bianco con occhi rossi.

L’aspettativa di vita del topo domestico si aggira mediamente tra i 2 e i 3 anni.

Gestione del topo domestico

Il topolino da compagnia non può, per ovvi motivi, essere lasciato libero in assenza del proprietario.

Anche in sua presenza, c’è da considerare che questo animale è in grado di fuggire con molta facilità.

Anche all’interno di una stanza potrebbe essere molto difficile ricatturarlo, vista la sua abilità e predisposizione a nascondersi pressoché ovunque (ad esempio sotto un mobile o all’interno dell’imbottitura di un divano).

topo domestico 2

In ogni caso è consigliabile consentire quotidianamente movimento e gioco al di fuori della gabbia, possibilmente in ambiente sicuro e controllato (ad esempio in una piccola stanza priva di mobilio e facendo attenzione alla possibilità di fuga al di sotto delle porte).

 

Dove alloggiarlo

Il topo, viste le sue ridotte dimensioni, può essere alloggiato all’interno di un contenitore in vetro, plastica spessa o plexiglass.

Questo deve essere fornito di pareti alte e lisce e chiuso in cima da una grata metallica.

È possibile utilizzare anche gabbie in grigliato e con fondo in plastica, purché le sbarre siano molto ravvicinate tra loro per impedire il passaggio e la fuga del roditore.

È poi preferibile che la gabbia sia articolata, se possibile, su più di un piano facilmente accessibile.

Lettiera per il fondo

Come materiale di riempimento per il fondo possono essere impiegate la segatura, la carta, il truciolo e il pellet di legno o carta.

Bisogna avere cura di realizzare uno strato di almeno un paio di centimetri, per consentire all’animale di scavare e per garantire un buon assorbimento delle urine.

Soprattutto per i derivati del legno è meglio optare per prodotti appositamente commercializzati per i roditori, privi di polveri e sostanze chimiche potenzialmente tossiche.

Per quanto sicuramente più economica, la segatura ottenuta dalle falegnamerie è generalmente considerata non adatta per la potenziale presenza di polveri, ma soprattutto di vernici o collanti.

Generalmente il topolino tende a urinare negli angoli della gabbia, pertanto quotidianamente si potrà rimuovere la lettiera bagnata.

Il cambio completo di questa dovrà comunque essere eseguito a cadenza regolare, variabile in funzione della superficie a disposizione e del numero di animali (di solito è sufficiente una volta a settimana), eseguendo anche un’accurata igienizzazione delle superfici lavabili.

Arricchimento ambientale

La gabbia dovrebbe essere adeguatamente arricchita con giochi di diverso genere (ad esempio tubi in plastica o cartone, scalette, una ruota possibilmente con i raggi “pieni”, ramoscelli rosicchiabili, striscioline di carta assorbente, scatoline in cartone, ecc.) e una o più tane.

Sarebbe meglio evitare la stoffa, i cui fili potrebbero essere ingeriti o attorcigliarsi intorno alla coda o ai delicati arti degli animali, provocando lesioni anche serie.

Molti proprietari appassionati si sono cimentati nello studiare e mettere a punto diverse strategie di gioco e interazione con i propri topolini tanto che, alcuni di quelli più tenaci e motivati, sono riusciti anche ad insegnare ai propri roditori a compiere dei percorsi più o meno complessi di agility.

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