La riproduzione e la gestazione del cincillà

Il medico veterinario a partire dai 60 giorni potrà effettuare una diagnosi di gravidanza attraverso una palpazione, ecografia, o un esame radiografico.

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

gestazione del cincillà
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Il cincillà è un animale che ha bisogno di un ambiente tranquillo ed uno spazio adeguato alle sue necessità per riprodursi. Come tutti i roditori istricomorfi, il cincillà è un animale poco prolifico (2-3 cuccioli per volta) e la gestazione è particolarmente lunga rispetto agli altri roditori.

Gli organi riproduttori esterni del cincillà si differenziano tra maschio e femmina per la distanza ano-genitale, la distanza è minima nelle femmine, mentre nei maschi la distanza tra pene ed ano misura da 1 a 1,5 cm.

L’apparato mammario è costituito da tre paia di mammelle, due inguinali e quattro toraciche laterali. Il maschio è privo di un vero e proprio scroto, i testicoli vengono tenuti nel canale inguinale o nell’addome.

I cincillà vanno in calore generalmente da novembre a maggio. Il ciclo estrale si verifica ogni 30-50 giorni, con una media di 38 giorni e l’estro dura in media 48-72 ore e di solito ricompare immediatamente subito dopo il parto.

Per tal motivo, se non si vuole che la femmina entri un’altra gravidanza, è opportuno dividere i riproduttori immediatamente dopo il parto.

In genere perché la riproduzione abbia successo è necessario creare un gruppo composto da un unico maschio e da due fino a sei femmine. Due maschi insieme potrebbero aggredirsi fino alla morte.

Il maschio in genere durante il calore emette un verso simile al tubare di un colombo ed effettua una sorta di rituale di corteggiamento rincorrendo la femmina nella gabbia. Di solito l’accoppiamento avviene nelle ore serali o notturne, quando i cincillà, animali notturni, sono maggiormente attivi. L’accoppiamento è molto rapido.

In genere un segno dell’avvenuto accoppiamento è il ritrovamento nella gabbia del cosiddetto “tappo vaginale” o “stopper”, che si presenta come una massa biancastra di consistenza caseosa di forma irregolare e di odore muschioso che misura circa 2-3 cm x 1-1,5 cm.

Questo tappo viene espulso in genere qualche ora dopo il coito, all’aria raggrinzisce indurendosi ed ingiallendo; è difficile da identificare perché spesso si confonde con gli escrementi o gli avanzi di cibo.

Il cincillà è sessualmente maturo tra i 4 ed i 12 mesi (dipende dal momento della nascita) e si sviluppa completamente tra gli 8 ed i 24 mesi.

Verso il decimo-undicesimo anno di età della femmina ed il dodicesimo del maschio si potrebbe avere sterilità senile.

Gestazione e parto del cincillà

La gestazione di un cincillà dura 111 giorni e nascono in media 2 cuccioli (da 1 a 6). Di solito dopo l’accoppiamento la femmina è più tranquilla, segno che il periodo del calore è terminato. Dopo il 90 giorno si nota un aumento di volume dell’addome.

Il medico veterinario a partire dai 60 giorni potrà effettuare una diagnosi di gravidanza attraverso una palpazione, ecografia, o un esame radiografico.

Durante la gravidanza è bene non disturbare la femmina di cincillà perché lo stress eccessivo potrebbe provocare l’aborto.

Nella gabbia del cincillà dovrebbe essere sempre presente una casetta o un nido in cui l’animale possa rifugiarsi o dormire, a maggior ragione dovrebbe esserci un nido di dimensioni adeguate (circa 30 x 30 cm) durante la gestazione ed il parto.

La femmina di cincillà in genere non si prepara il nido come fanno altri roditori, ma una casetta ripara i cuccioli e li protegge dall’ipotermia che potrebbe sopraggiungere nel caso in cui il parto avvenga in parecchie ore.

Il parto del cincillà è in genere molto veloce.

I piccoli cincillà (redi) nascono come adulti in miniatura, hanno occhi ed orecchie aperti, pelo ed incisivi presenti. Il loro peso varia da 30 a 50 grammi.

Poche ore dopo la nascita sono già in grado di camminare e nutrirsi, oltre che del latte materno, anche di cibi solidi, anche se cominciano a mangiare a circa una settimana di vita.

Lo svezzamento avviene dopo 6/8 settimane.

Nel caso di morte della madre si possono dare i cuccioli ad un’altra femmina in allattamento che in genere, se hanno un’età simile ai propri, li accetta senza problemi. Possibili balie sono anche le cavie.

Nel caso di alimentazione artificiale si può utilizzare latte in polvere per cani e gatti addizionato di acqua, alcuni autori suggeriscono di integrare glucosio 1g/15 ml. Per i primi 3-4 giorni i piccoli devono essere allattati ogni 3-4 ore.

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