Due cani in uno, uno da compagnia e uno da lavoro: il Lagotto Romagnolo.
Questa razza canina, oltre ad essere conosciuta per il fiuto eccezionale che la porta ad essere utilizzata per la ricerca di preziosi tartufi, è un simpatico animale molto vivace e intelligente, ideale per la compagnia.
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Origini del Lagotto
In epoca romana la razza del Lagotto Romagnolo si diffuse nelle aree paludose a sud del delta del Po, diventando un cane d’acqua.
Il suo nome deriva infatti dal termine romagnolo “càn lagòt” ovvero “cane d’acqua” o “cane da caccia in palude”.
Per alcuni il nome Lagotto deriva anche da “lagotti”, gli abitanti di Lagosanto, un piccolo paese nelle valli di Comacchio.
Nell’800 le paludi di queste zone furono bonificate e il Lagotto iniziò a sviluppare la sua particolare attitudine: l’olfatto straordinario.
Cominciò quindi a essere utilizzato per la ricerca di tartufi in zone boschive e collinari, andando nel tempo a primeggiare tra le altre razze in questa attività.
Aspetto
Di taglia medio-piccola, il Lagotto Romagnolo è un cane ben proporzionato, forte e robusto.
L’altezza al garrese è di 45-50 cm per i maschi, mentre di 41-46 cm per le femmine.
Nei maschi il peso varia tra i 13 e i 16 kg, nelle femmine dagli 11 ai 14 kg.
Caratteristica peculiare di questa razza è il mantello riccio, folto e lanoso.
Ha inoltre un abbondante sottopelo che lo protegge da freddo ed umidità.
Il Lagotto Romagnolo, inoltre, non perde pelo, quindi non fa neanche la muta.
Per questo è preferibile tosarlo almeno una volta all’anno per rimuovere quello infeltrito.
Morfologia
La testa vista dall’alto ha una forma trapezoidale, è massiccia e moderatamente ampia.
Il cranio si presenta largo alle arcate zigomatiche, lungo quanto largo e leggermente convesso con seni frontali ben sviluppati e arcate sopraccigliari marcate.
Il naso ha un tartufo voluminoso di colore marrone chiaro o scuro in armonia con il mantello e uno stop evidente ma non troppo pronunciato.
Gli occhi sono grandi, arrotondati e ben distanziati, di colore dall’ocra al nocciola e al marrone scuro.
Lo sguardo è vivace, ma attento e intelligente.
Le orecchie del Lagotto Romagnolo sono proporzionate alla testa, triangolari con punta arrotondata e pendenti.
Sono inserite sopra l’arcata zigomatica con base larga.
La sua coda è inserita né alta, né bassa, e si assottiglia in punta.
Viene portata a scimitarra quando a riposo e rialzata quando in fase di attenzione.
Il corpo è compatto e lungo quanto l’altezza al garrese, con torace sviluppato che discende fino ai gomiti.
Carattere del Lagotto Romagnolo
Il Lagotto è un cane docile, affettuoso, sensibile, fedele, ma anche intelligente, vivace e infaticabile lavoratore.
È di facile addestramento per l’utilizzo nella ricerca dei tartufi.
Non ama però i modi bruschi e nervosi che lo rendono poco collaborativo.
È quindi più adatto a proprietari calmi e comprensivi.
Perfetto per tutta la famiglia, dai più grandi fino ai più piccoli, da cui non si allontana mai troppo, perché ha scarso istinto venatorio.
Adattabilità
Si adatta bene a vivere in appartamento. Ha però bisogno di scaricare la sua grande energia all’aria aperta.
Irrinunciabili sono quindi le passeggiate quotidiane all’aperto, ancora meglio se fatte nei boschi o sui prati.
Se il pelo è toelettato correttamente, tollera bene sia il freddo che il caldo
Non gli crea problemi rimanere in casa da solo, aspetta tranquillo.
Il Lagotto, un cane da lavoro
Il Lagotto Romagnolo è una variante dei cani da caccia. È classificato dalla FCI nel gruppo dei cani da riporto, da cerca e da acqua, ma è l’unico ad essere riconosciuto come cane da tartufo.
Si tratta quindi di un cane considerato da lavoro, cani cioè che con il giusto mix di addestramenti specifici e doti innate, sono in grado di collaborare con il proprietario in determinate attività, dando un apporto fondamentale al lavoro svolto.
Queste tipologie canine esistono dai tempi dei tempi e alcune, che ritroviamo anche ai giorni d’oggi, sono:
- cani da pastore e bovari per badare alle greggi e alle mandrie;
- cani da guardia e da difesa, dotati di estrema lealtà e senso di protezione;
- cani da caccia che, grazie al loro istinto predatorio e a un grande fiuto, scovano la selvaggina;
- cani da salvataggio, chiamati a ricercare i dispersi dopo qualche catastrofe o per il soccorso in mare;
- cani da assistenza, che forniscono un supporto fondamentale nella vita quotidiana delle persone con disabilità.
Il Lagotto come cane da tartufo
Un incredibile olfatto non è sufficiente per diventare un cane per la ricerca dei tartufi. Ci vuole altro.
Caratteristiche fondamentali che fanno di un cane, un cane da tartufo sono:
- senso dell’olfatto estremamente sviluppato;
- senso dell’olfatto “allenato” esclusivamente all’odore dei tartufi, per non avere distrazioni durante la ricerca;
- resistenza fisica;
- grande concentrazione durante la ricerca;
- obbedienza;
- carattere equilibrato.
E il Lagotto Romagnolo è il Re dei tartufi.
Il carattere pacato e poco irruento rispetto ad altre razze, il passo corto e una cerca meno frenetica, insieme alle sue grandi doti olfattive, favorisce chi vuole iniziare ad intraprendere il mestiere di tartufaio, soprattutto in boschi di zone pianeggianti, dove è anche più facile gestirne il richiamo.