Un tempo era considerato solamente una specie infestante, in seguito è stato utilizzato come animale da laboratorio o da pasto per rettili e rapaci ma oggi il ratto da compagnia è sempre più apprezzato come pet.
Purtroppo, ancora in molti non riescono a superare i pregiudizi legati alla sua immagine di animale sporco, di parassita e di pericolo per la salute umana: il ratto da compagnia non è niente di tutto questo e non ha nulla da invidiare agli altri piccoli mammiferi che ormai da tempo ospitiamo nelle nostre case.
È intelligente, è socievole e sa anche essere affettuoso con gli umani ma purtroppo ha un difetto: non è particolarmente longevo.
La sua aspettativa di vita, infatti, si aggira mediamente tra i 24 e i 36 mesi, sebbene qualche soggetto riesca a raggiungere e superare i 3 anni e mezzo.
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Un problema sia nei maschi sia nelle femmine di ratto da compagnia
Tra le patologie più frequenti in questa specie è necessario tenere in debita considerazione le neoplasie mammarie.
Sia i maschi che le femmine possiedono 6 coppie di ghiandole mammarie, tre paia nella regione toracica e tre paia più caudali, a livello addominale e inguinale.
Parlando di tumori alle mammelle verrebbe immediatamente da pensare alle ratte ma, sebbene con minore frequenza, anche i maschi possono esserne interessati.
Si calcola che l’incidenza nelle femmine adulte intere possa raggiungere addirittura il 90% dei soggetti, una percentuale che aumenta con l’avanzare dell’età e, al contrario, diminuisce notevolmente in quelle sterilizzate precocemente.
E i maschi? Anche loro possiedono una piccola quantità di tessuto mammario che di conseguenza può andare incontro a degenerazione neoplastica, ma fortunatamente tale problema riguarda un numero di animali molto più modesto, da meno dell’1% fino a poco più del 15%.
Nel prossimo articolo andremo a scoprire quali rischi per la sopravvivenza comportano i tumori mammari e come comportarsi.