Il problema degli animali selvatici nelle aree abitate dall’uomo

Cinghiali, orsi, lupi, i casi di animali selvatici che entrano in contatto con l’uomo sono sempe più spesso protagonisti delle notizie di cronaca. Vediamo perché sono sempre più confidenti, quali rischi si incorrono e come sono gestiti in Italia.

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Una tematica di sempre più grande attualità sono gli animali selvatici confidenti e/o problematici che entrano in contatto con l’uomo.

Questi eventi sono spesso protagonisti di notizie di cronaca che hanno grande risonanza anche attraverso i social.

Perché oggi si vedono più animali selvatici nelle aree abitate dall’uomo?

Le notizie più recenti hanno visto come protagonisti gruppi di cinghiali che si muovono liberamente nelle strade di Roma, così come la presenza di cervi nei centri abitati all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

L’interazione tra fauna selvatica e uomo è molto più frequente di quanto si pensi.

Le città stanno cambiando con l’inserimento nel contesto urbano di sempre più spazi verdi.

Questo scenario favorisce un aumento della probabilità di contatti tra fauna selvatica e uomo con le conseguenze che ne derivano.

Gli animali selvatici in città: dall’orso al coniglio

La situazione cambia da nazione e a nazione. Ad esempio, nel Nord America la presenza di coyote, leone di montagna, orso polare, orso nero americano e bruno è causa di attacchi all’uomo nell’ambito urbano spesso correlati alla presenza di cani di proprietà o di cibo.

In Italia questo tipo di attacco per predazione è pressoché assente.

Ma, le problematiche possono essere causate anche da animali “innocui” come il coniglio.

Infatti, originario della Penisola Iberica, questo animale si è insediato in zone urbane con terreno morbido, invadendo alcuni Paesi dove la sua attività di scavo è divenuta un serio problema.

Anche se il coniglio non è una specie particolarmente confidente si è ambientato bene nelle zone urbane.

Altro caso emblematico è quello degli attacchi da parte dei gabbiani nelle grandi città come Roma, allo scopo di rubare del cibo dalle mani di persone e bambini.

Ma sono ben note anche le interazioni aggressive delle cornacchie verso le persone durante la stagione di nidificazione o la presenza di un numero elevato di storni il cui guano rende le strade sdrucciolevoli, causando incidenti e cadute.

Cinghiali: un problema di sicurezza e sanità

A livello globale invece è risultato che cinghiali e maiali selvatici sono gli animali che più frequentemente entrano in contatto con l’uomo.

In Italia la popolazione di cinghiali è in costante crescita. La loro presenza è favorita da estese aree boschive e dalle aree protette.

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Inoltre, le città hanno dei corridoi di ingresso che favoriscono l’arrivo di specie selvatiche che qui trovano facilmente cibo, per cattiva gestione dei rifiuti e presenza scarti di alimenti nei cassonetti.

La permeabilità delle città si integra con la particolare adattabilità della specie causando oltre a rischi di salute pubblica anche contrasti con la popolazione umana.

È una situazione ecologicamente innaturale e squilibrata che porta a modifiche della biologia e del comportamento delle specie selvatiche.

Questo porta ad alterazioni delle loro abitudini alimentari, con rischio di avvelenamenti e intossicazioni, ma anche a rischi per la sicurezza dell’uomo (ad esempio attacchi e incidenti stradali).

La mancanza di informazioni su come comportarsi con gli animali selvatici è una delle principali cause di contatto con l’uomo.

La gestione del problema cinghiali

In Spagna e Germania l’abbattimento dei cinghiali è una misura sistematica messa in atto per arginare il problema.

In Italia, invece, questa opzione non è contemplabile. Le misure sono concordate con Prefettura, Regione, amministrazione comunale o della città metropolitana previa valutazione tecnica della situazione.

Prevedono principalmente una riduzione della disponibilità di alimento precludendo l’accessibilità alle fonti di cibo.

In alcuni casi a rischio, si interviene con la cattura e lo spostamento dell’animale in contesti recintati.

Nel quadro delle normative italiane la gestione della fauna selvatica è competenza delle Regioni/Province autonome e dei Parchi nazionali.

Per ogni azione di controllo di specie di mammiferi e uccelli selvatici (esclusi topi, ratti e talpe) la Legge 157/92 all’art. 19 impone anche un parere tecnico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Per le specie tutelate dalla direttiva “Habitat” come orso e lupo è necessaria anche l’autorizzazione del Ministero della Transizione ecologica (MiTE) per ogni cattura o rimozione basata sul parere tecnico ISPRA.

La situazione dei lupi e degli orsi confidenti

Lupi confidenti con l’uomo

Si definisce lupo confidente un animale che si avvicina spesso all’uomo perché fortemente adattato.

animali selvatici uomo lupo

Quando le interazioni avvengono al di sotto dei 30 metri è necessario monitorare la situazione e mettere in atto tutte le misure di dissuasione.

Negli ultimi 10 anni, in Italia, sono stati segnalati 23 casi di interazioni di lupi confidenti con presenza anche diurna nei centri urbani.

Questa è una situazione singolare nel panorama europeo dove in alcuni Paesi si interviene con l’abbattimento di soggetti confidenti.

In Italia anche l’ibrido lupo-cane non può essere eliminato, ma catturato e ospitato nei Centri di recupero della fauna selvatica (CRAS).

Casi di orsi confidenti

La situazione dell’orso è abbastanza sovrapponibile a quella del lupo.

orso selvaticoÈ rilevata la presenza di soggetti estremamente confidenti, soprattutto in Trentino, ed è previsto un aumento di questi casi nei prossimi anni.

Per gli orsi confidenti, come anche per i lupi, è fondamentale l’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini a non dare da mangiare agli animali selvatici e non lasciare fonti di cibo, a non avvicinarsi e a tenere sempre i cani custoditi.

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