Obesità nel coniglio da compagnia, un problema piuttosto frequente

L’alimentazione, come accade anche nelle altre specie animali e nell’uomo, gioca un ruolo fondamentale nella genesi dell’obesità.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

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L’obesità nel coniglio è un problema piuttosto frequente sopratutto in quello da compagnia.

La gestione non corretta dell’animale è una delle cause principali di obesità, soprattutto se mantenuto in condizioni di scarsa attività fisica dovuta magari al confinamento in gabbia o in spazi comunque ristretti, in mancanza di arricchimenti ambientali o di interazione con il proprietario o altri conigli, nell’animale anziano, che tende naturalmente ad essere più pigro, o in soggetti affetti da situazioni patologiche che ne limitano i movimenti (malattie osteo-articolari oneurologiche, pododermatite, ecc.).

Alimentazione gioca un ruolo fondamentale

L’alimentazione, come accade anche nelle altre specie animali e nell’uomo, gioca un ruolo fondamentale nella genesi dell’obesità.

Particolarmente dannosi, in questo senso, sono alcuni alimenti come ad esempio i mangimi contenenti semi e cereali, molto energetici e ricchi in carboidrati, gli snack per roditori, il pane, i biscotti e altri alimenti zuccherati, la frutta secca e quantità eccessive di frutta fresca.

Il mangime in pellet dovrebbe essere proposto con moderazione, poiché piuttosto energetico, e pertanto non dovrebbe essere mai considerato come alimento unico, cosa che avviene, al contrario, nei conigli ad uso zootecnico peri quali è richiesto un accrescimento molto rapido a fronte di un’aspettativa di vita decisamente breve.

Obesità nel coniglio predispone a problemi di salute

Poiché il sovrappeso e l’obesità predispongono il coniglio a numerose patologie, tra cui la pododermatite, la tossiemia gravidica, problemi cardio-circolatori e urinari, la prevenzione è molto importante, per questo è necessario educare fin da subito i proprietari a una dieta corretta e al favorire l’esercizio fisico.

L’animale in sovrappeso, o addirittura obeso, presenta depositi di grasso che rendono difficilmente palpabili le sporgenze ossee, in particolare le coste, la punta dell’anca,la scapola e i processi vertebrali, e se osservato dall’alto mostra un addome arrotondato e disteso.

Mettere a dieta un coniglio non è semplice in quanto non sopporta il digiuno e può andare incontro a lipidosi epatica, pertanto si tratterà sempre di un processo molto graduale che prevede l’eliminazione dei mangimi commerciali, della frutta, degli snack e di tutti gli alimenti inadatti, la riduzione del pellettato e la somministrazione di fieno o erba (evitando possibilmente le leguminose) e di verdure fresche.

Qualunque cambio di dieta, nel coniglio come in altre specie, deve essere sempre eseguito gradualmente, cercando di arrecare minore disagio possibile all’animale.

FONTE: LaSettimanaVeterinaria

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