Metodi contraccettivi per il gatto maschio, quali sono?

Il controllo della riproduzione del gatto domestico è sicuramente uno degli aspetti di maggior interesse da parte del proprietario. Oggi, oltra alla classica castrazione, esiste anche la sterilizzazione medica, un metodo contraccettivo sicuro e soprattutto reversibile, il quale, è sicuramente vantaggioso nei casi in cui il proprietario non volesse escludere definitivamente l’eventuale utilizzo dell’animale come riproduttore o per altri motivi.

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Dopo aver parlato precedentemente dei metodi contraccettivi per il controllo della riproduzione nella gatta, in questo articolo andremo a conoscere quelli per il gatto maschio. In quest’ultimo, la sterilizzazione chirurgica (orchiectomia) è certamente una delle procedure più frequenti nella pratica veterinaria.

È risaputo come una popolazione felina, se non adeguatamente controllata, possa aumentare numericamente in maniera esponenziale. Il problema della sovrappopolazione e dell’aumento incontrollato delle nascite è direttamente correlato alla problematica del randagismo e alla conseguente formazione di un numero sempre crescente di colonie feline.

Inoltre, a sottolineare la gravità del problema, dobbiamo considerare come il gatto domestico, in quanto felino sia un eccellente cacciatore e può cacciare indiscriminatamente oltre al classico topo o lucertola anche specie rare come ad esempio piccoli rapaci, rappresentando una grave minaccia per la vita selvatica, la biodiversità e l’ambiente.

Orchiectomia è irreversibile e predispone il gatto ad un aumento di peso

gatto

L’orchiectomia, oltre ad impedire la riproduzione del soggetto, tende ad eliminare numerosi comportamenti tipici del gatto maschio intero quali la marcatura del territorio, associata ad un odore sgradevole, l’aggressività, le liti con altri maschi ed il vagabondaggio.

L’orchiectomia, sebbene sia una tecnica sicura se correttamente eseguita, è una procedura chirurgica a tutti gli effetti con tutti i rischi ad essa associati. Inoltre, il suo effetto è irreversibile e con il tempo c’è la possibilità di un aumento di peso del soggetto che può predisporre a patologie quali la steatosi epatica ed il diabete mellito.

Metodi contraccettivi alternativi alla chirurgia nel gatto, quali sono?

L’esigenza di evitare tali evenienze, associata alla sempre crescente sensibilità del proprietario nei confronti del benessere del proprio animale, nonché le diverse ragioni sociali, culturali, economiche, hanno incentivato la ricerca di metodi reversibili e meno invasivi alternativi alla chirurgia.

Queste soluzioni alternative sono, inoltre, utilizzabili anche in quei soggetti ad alto rischio per l’anestesia.

Sterilizzazione medica, una valida alternativa a quella chirurgica

Ampiamente impiegata (anche se registrata ufficialmente solo per il cane), è la sterilizzazione medica: questa procedura consiste nell’applicazione di un impianto sottocutaneo a lento rilascio a base di Deslorelina grazie al quale si può ottenere il controllo dell’attività riproduttiva dell’animale.

Attraverso tale impianto abbiamo una riduzione della concentrazione del testosterone, i cui livelli sono paragonabili a quelli di un gatto castrato.

gatto 1

Tale molecola è in grado di indurre un’infertilità temporanea il cui effetto persiste in media per circa 13 mesi, con possibilità, se necessario, di trattamenti ripetuti nel tempo.

La durata dell’effetto può essere tuttavia condizionata dalle caratteristiche proprie di ogni singolo soggetto come peso, età e stato metabolico e può, quindi, mostrare un’elevata variabilità.

La sterilizzazione medica è reversibile e temporanea

La possibilità di garantire una totale reversibilità della condizione di sterilità è sicuramente vantaggiosa nei casi in cui il proprietario non volesse escludere definitivamente l’eventuale utilizzo dell’animale come riproduttore.

L’uso dell’impianto può essere di aiuto nella gestione dell’allevamento felino nel caso in cui, ad esempio, per un certo periodo si voglia mettere “a riposo” un soggetto riproduttore per qualsiasi motivo.

Non comporta alcun dolore o stress per l’animale

L’applicazione della Deslorelina non comporta alcuna difficoltà pratica né risulta dolorosa per l’animale (non è infatti necessaria la sedazione) e non si presentano reazioni nel sito di impianto.

L’efficacia dell’impianto può essere osservata anche attraverso alcune modifiche degli organi genitali. In particolare, dopo poche settimane dalla somministrazione del farmaco, sarà possibile notare una riduzione del volume testicolare e la scomparsa delle caratteristiche spicole peniene del gatto (piccole spine cornee dipendenti dagli ormoni sessuali ed evidenti sulla superficie del pene). Tali variazioni si mantengono per tutta la durata dell’azione e consentono al Medico Veterinario di valutare se e quando effettuare un ulteriore trattamento.

Per tali motivi la somministrazione dell’impianto di Deslorelina può essere considerato un buon sistema di castrazione temporanea del gatto ma deve assolutamente essere il Medico Veterinario, attraverso una corretta gestione del caso, a decidere quale sia il trattamento migliore da adottare.

Redatto da: Dott. Alessandro Troisi

Metodi contraccettivi per la gatta, quali sono?

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