Il mio coniglio non mangia, mi devo preoccupare? Assolutamente si! Vediamo insieme quali possono essere le cause e come comportarsi.
Come ben sappiamo il coniglio è un animale erbivoro che si nutre di alimenti piuttosto poveri come l’erba e il fieno che devono essere integrati quotidianamente con delle verdure e, se del caso, mangime pellettato in piccole quantità.
Il fieno (o l’erba), lo ricordiamo, è la base della sua alimentazione in quanto contiene fibra lunga che favorisce la peristalsi intestinale, e quindi la sua funzionalità, e aiuta per quanto riguarda il consumo costante dei denti.
Può capitare, però, che ad un certo punto, improvvisamente o gradualmente, il coniglio diminuisca la sua assunzione di cibo o addirittura smetta proprio di alimentarsi.
C’è da preoccuparsi? Lo abbiamo già detto: assolutamente si!
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Qualche ora di digiuno non è sempre un problema
I momenti della giornata trascorsi a mangiare sono per il coniglio un ottimo e importante passatempo oltre a rappresentare una necessità fisiologica.
Un coniglio che non assume cibo per un paio d’ore, soprattutto se è comunque vivace e non mostra segni di malessere e, magari, è in quel momento impegnato in altre attività come giocare, interagire, esplorare o riposarsi, non deve immediatamente allarmare… in caso di dubbio, però, sempre meglio una telefonata al medico veterinario di fiducia.
Al contrario, se vi accorgete di uno stato di depressione o di anomalie nel comportamento, è consigliabile iniziare a preoccuparsi immediatamente e consultare quanto prima il proprio medico veterinario di fiducia.
Il mio coniglio non mangia: ecco i campanelli d’allarme
Un coniglio può smettere di mangiare improvvisamente oppure iniziare a farlo gradualmente, mostrando meno interesse per l’alimento oppure scegliendo alcuni cibi a discapito di altri.
In genere, la cessazione repentina nell’ingestione è legata ad un fatto acuto, come ad esempio un blocco intestinale, un dolore forte, una condizione di stress importante o una qualunque patologia ad insorgenza anch’essa acuta mentre se il nostro amico diminuisce o smette di mangiare nell’arco di alcuni giorni, la causa potrebbe essere riferibile a qualcosa di più lento e graduale, come nel caso della malocclusione, della formazione di punte dentali che rendono disagevole o dolorosa la masticazione oppure patologie respiratorie o renali croniche.
Quelle appena ricordate solo un esempio di possibili cause, ma la gamma di problematiche che possono portare ad anoressia sono davvero tante.
In ogni caso, il proprietario attento dovrebbe notare una diminuzione nel consumo e assunzione di cibo, magari anche il rifiuto di qualche leccornia proposta per invogliarlo, la ridotta emissione di palline fecali che diventano sempre più piccole o addirittura non vengono più espulse nonché i cambiamenti nello stato generale, come ad esempio depressione, manifestazioni di dolore, rifiuto di muoversi ed interagire o comportamenti insoliti.
Come comportarsi se il coniglio non mangia
Mi capita spesso di leggere sui forum o sui gruppi social domande rivolte dai proprietari preoccupati alla community del tipo: “il mio coniglio ha smesso di mangiare, mi devo preoccupare?” oppure “il mio coniglio ha smesso di mangiare, quale potrebbe essere il motivo?” o ancora “il mio coniglio ha smesso di mangiare, cosa devo fare?”.
E da li in poi, per diverse ore o giorni a venire, si leggono tantissime risposte di volenterosi proprietari che condividono la preoccupazione che, animati da spirito di collaborazione, tentano di rendersi utili con le soluzioni più disparate estrapolate dalla propria esperienza personale.
Fortunatamente, tra le varie risposte si legge anche di qualcuno che scrive: “potrebbe essere urgente, chiama subito il veterinario”.
Effettivamente, per quanto le intenzioni siano buone, questa è l’unica soluzione anche perché, se il coniglio ha smesso di mangiare sul serio e sotto c’è un problema reale, il tempo è tiranno e l’attesa potrebbe portare a conseguenze ancor più gravi e spesso fatali.
Il rimedio?
Se il coniglio non mangia, l’unico rimedio è il medico veterinario, il quale dopo una visita approfondita ed eventuali esami collaterali dovrà individuare le cause che hanno provocato l’anoressia e, di conseguenza, indicare le terapie più adatte caso per caso o, se necessario, effettuare il ricovero.
Il coniglio deve ricominciare a mangiare quanto prima, volontariamente o in maniera assistita (esistono alimenti appositi che possono essere somministrati in maniera “forzata” seguendo le indicazioni del medico), a bere (spesso il proprietario si accorge solo del mancato consumo di cibo e non della disidratazione conseguente anche alla minore assunzione di acqua) e a produrre palline.