Il grillo come animale domestico nella storia: dalla Cina a Pinocchio

Nel dodicesimo secolo, in Cina, il grillo veniva tenuto nelle case delle persone altolocate per il suo canto ed in seguito si sviluppò un vero e proprio commercio di grilli "da combattimento".

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

il grillo come animale domestico
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Il grillo allieta le serate in campagna con il suo canto rilassante, oppure si usa come esca per pescare o come cibo per uccelli e rettili insettivori. Pochi sanno però che fin dall’antichità è allevato e apprezzato come animale da compagnia.

Il grillo da compagnia nella storia

Nel dodicesimo secolo, in Cina, il grillo veniva tenuto nelle case delle persone altolocate per il suo canto ed in seguito si sviluppò un vero e proprio commercio di grilli “da combattimento” che ebbe il maggior sviluppo tra il diciottesimo ed diciannovesimo secolo, durante la dinastia Qing.

Nei musei cinesi si possono ancora osservare degli elaborati contenitori intarsiati che servivano come “case” per i grilli.

I grilli combattenti e canterini erano tra i preferiti degli imperatori cinesi.

Anche in Giappone nel 1700 si sviluppò una vera e propria passione per il grillo come animale domestico, ed in questo periodo anche in Europa il grillo cominciò ed avere i suoi primi “estimatori”.

Nel diciottesimo secolo l’allevamento dei grilli da compagnia era un interesse stagionale, infatti l’allevamento domestico andava da aprile/maggio, quando si poteva facilmente catturare una coppia di grilli selvatici, metterli in un vaso di fiori con della terra, alimentarli con insalata e fiori di campo, la coppia di grilli deponeva le uova e si osservava così la schiusa dei piccoli. In autunno poi finiva il piccolo allevamento.

Nella storia moderna il grillo più famoso è quello di Pinocchio, il “grillo parlante” preso da Collodi come “guida saggia” per la credenza popolare secondo cui il grillo del focolare avrebbe la dote di proteggere la famiglia in cui vive.

Le specie più comuni

Tra le specie più comuni di grilli che si possono allevare in casa troviamo l‘Acheta domestica: di colore giallognolo e di piccole dimensioni, molto “canterino” e vivace, anche se negli ultimi anni un’epidemia virale ha messo ha dura prova gli allevamenti di questa specie, dando così uno spazio maggiore all’allevamento di Acheta assimilis, che ha una taglia leggermente più grande, è meno esuberante ed ha un canto più moderato (gli inglesi li definiscono “silent cricket”).

Tra le specie allevate troviamo poi il Grillus bimaculatus: di colore nero e grandi dimensioni, è una specie molto robusta e molto “rumorosa”, necessita di almeno 28-30 gradi Centigradi nella teca perché di origine africana.

Vi è poi il piccolo Grillodes sigillatus, chiamato anche “bandend” per le due strisce scure presenti sul dorso e sul torace, è un animale poco “salterino” e abbastanza silenzioso.

I grilli di campagna, Acheta campestris, sono facili da catturare nelle campagne e negli orti in Italia, si possono inserire nella teca a qualsiasi età, anche se sono preferibili esemplari giovani, che hanno una maggiore adattabilità.

Molto importante è inserire un solo esemplare per alloggio, in quanto la specie campestre conduce una vita solitaria e si incontra con altri esemplari solo durante l’accoppiamento. L’inserimento di più esemplari potrebbe causare aggressioni a volte fatali.

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