Dutch cell dogs, la mediazione animale nelle prigioni

La fondazione Dutch cell dogs opera nelle strutture carcerarie olandesi affidando ai detenuti l’educazione di cani ospitati nei canili.

0
dutch cell dogs
Annuncio

Le educatrici di cani e comportamentaliste, Betty Buijtels e Marlies de Bats, hanno fondato, nel 2009, Dutch cell dogs. Gli appartenenti alla fondazione si recano nelle strutture penitenziarie olandesi per affidare ai detenuti il compito di educare i cani ospitati nei canili con scarse probabilità di essere adottati.

Si tratta di animali con disturbi comportamentali o, semplicemente, con caratteristiche fisiche non “attraenti”.

Qual’è lo scopo di Dutch cell dogs?

L’obiettivo di questa fondazione è duplice: prevenire le recidive dei carcerati e dare ai cani abbandonati, una volta socializzati ed educati, più possibilità di essere adottati.

Betty e Marlies collaborano con sette grandi canili olandesi, in cui selezionano i cani con minori possibilità di trovare un nuovo proprietario: animali che mal sopportano la vita in gabbia, stressati e ansiosi, cani aggressivi verso i loro simili, soggetti maltrattati, trascurati o abbandonati solo per motivi estetici. I cani che manifestano alcune forme di aggressività e che potrebbero rappresentare un pericolo per i detenuti vengono esclusi.

…e il ruolo del carcerato?

Il detenuto selezionato deve impegnarsi a fondo e se anche solo una volta non rispetta gli impegni, senza una valida giustificazione, viene escluso dal programma, così come il cane. Tutto ciò implica una grande responsabilità. Il programma dura otto settimane ed è costituito da due incontri settimanali, di un’ora e mezza ciascun.

I detenuti sono istruiti dalle due educatrici e il metodo educativo utilizzato, basato sul rinforzo positivo, è quello del clicker training.

Quali sono i risultati?

Attualmente, circa il 95% dei 230 cani che hanno preso parte al programma è stato adottato.

Il cane è estremamente stimolante per i carcerati, che migliorano così le loro attitudini sociali e comunicative.

La mediazione animale attenua la sensazione di isolamento, stimola l’altruismo e procura un senso di utilità. Tutto ciò ha un effetto assolutamente positivo durante la detenzione e può contribuire al corretto reinserimento nella società e a prevenire le recidive.

FONTE: La Settimana Veterinaria

Annuncio