No, niente draghi delle fiabe e delle saghe fantasy, niente grossi rettili alati o sputa-fuoco, bensì draghi barbuti domestici, parliamo infatti della pogona e della sua alimentazione.
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Un drago nella realtà
Quando si parla di “draghi” la fantasia non può che correre a quei racconti che abbiamo ascoltato da bambini oppure a tutte quelle opere cinematografiche che hanno per protagonista, buono o cattivo che sia.
Un grosso rettile dalla corporatura imponente e dallo sguardo terrificante.
Oggi ci occuperemo, invece, di draghi molto più piccoli e soprattutto reali che vivono in natura e anche nelle nostre case: i draghi barbuti o Pogona vitticeps.
In particolare parleremo della loro alimentazione in cattività, analizzando i principi di base della loro dieta.
La pogona è un carnivoro, onnivoro o erbivoro?
Pogona vitticeps è un sauro originario delle regioni calde dell’Australia, i cui esemplari venduti e acquistati come animali da compagnia provengono ormai esclusivamente da allevamenti.
Pertanto sono animali già abituati alla convivenza con gli esseri umani e sono anche piuttosto docili.
Sono anche relativamente facili da gestire, purché si rispettino le condizioni ambientali, etologiche e alimentari specifiche.
La sua alimentazione è di tipo onnivoro, pertanto si nutre sia di “carne”, e tra poco vedremo cosa significa, sia di vegetali in diversa proporzione a seconda dell’età.
In natura questo animale mangia sia vegetali che invertebrati o piccoli vertebrati, a seconda della disponibilità e della stagione, insomma, si adatta!
Cambia l’età, cambiano i gusti nell’alimentazione della pogona
La giovane Pogona inizia ad alimentarsi già 24-36 ore dopo la schiusa.
Da questo momento in poi andrà nutrita 2-3 volte al giorno per i primi mesi.
Si scenderà a 1 volta al giorno intorno agli 8-9 mesi di vita fino ad alimentare gli adulti a giorni alterni.
Alimentazione dei giovani esemplari di pogona
I giovanissimi sono prevalentemente carnivori. Per la loro dieta andranno utilizzati insetti di piccole dimensioni, certamente inferiori a quella delle fauci.
Questo vuol dire che la lunghezza della preda deve essere inferiore alla metà della larghezza del cranio dell’animale.
Possibilmente devono essere insetti dotati di esoscheletro non troppo chitinoso.
Quindi è meglio in questo momento evitare camole e caimani (Zophobas morio), a meno che non abbiano compiuto la muta da pochissimo e siano ancora “teneri”.
L’alimento vegetale dovrà comunque essere messo a disposizione e tagliato in pezzettini piccoli.
Può essere messo nella stessa ciotola con gli insetti, in modo che l’animale si abitui ad assumerlo.
Nella prima fase della vita almeno il 20% della razione dovrebbe essere rappresentato dalle verdure.
La dieta della pogona adulta
Man mano che crescono e diventano adulti, il rapporto tra alimento animale e vegetale di questi rettili si stabilizza intorno al 50 e 50.
Si potranno scegliere insetti sempre più grandi (vale comunque il principio di consentire una facile ingestione, quindi non superare la dimensione dell’apertura delle fauci).
Settimanalmente potranno essere offerti anche dei topini decongelati o morti.
Man mano che la Pogona procede con l’età, la quota di alimentazione vegetale diventerà preponderante fino al 70% della razione.
Sia per gli alimenti di origine animale che per i vegetali vige la regola della varietà.
Bisogna quindi evitare di fornire sempre la stessa dieta variando il più possibile.
Il cibo vivo non mangiato deve essere rimosso ed eventualmente riproposto.
Le verdure invece devono essere offerte a temperatura ambiente, ben lavate e asciugate ed eliminate se non consumate.
La Pogona tende a ingrassare. Grazie alla visita periodica dal Medico veterinario si potrà individuare questo problema al suo esordio ed eventualmente correggere la dieta.
L’acqua non deve mai mancare
L’acqua deve essere sempre fresca (ma non fredda), pulita e sostituita anche più volte al giorno, se necessario.
Deve essere proposta in un recipiente basso e sufficientemente stabile da non essere rivoltato.
Può essere utile ogni tanto nebulizzare un po’ di acqua al mattino, in modo che l’animale assuma le goccioline come fossero rugiada.
L’alimentazione della pogona ha necessità di integrazione?
Per il loro metabolismo i rettili necessitano di un rapporto calcio/fosforo di almeno 2:1, meglio se superiore.
Poiché gli insetti contengono in genere più fosforo che calcio è utile “spolverare” gli insetti da pasto con preparati di calcio carbonato in polvere appositamente commercializzati almeno due o tre volte alla settimana.
I piccoli mammiferi (giovani o adulti ma non i neonati) con apparato scheletrico sviluppato contengono un rapporto più equilibrato tra i due elementi.
Anche con le verdure si può fare molto. Consultando le tabelle nutrizionali presenti online sarà possibile scegliere quelle contenenti maggiori quantitativi di calcio da offrire in alternanza alle altre.
Integrazioni di vitamine e minerali possono rendersi necessarie, ma attenzione poiché gli eccessi sono dannosi (ad esempio troppa vitamina A!).
È sempre preferibile chiedere consiglio al proprio veterinario di fiducia e acquistare prodotti appositamente studiati e commercializzati per i rettili, seguendo le indicazioni della ditta produttrice evitando il “fai da te”.
Da non dimenticare l’importanza dei raggi UV nel terrario, fondamentali per il metabolismo del calcio e della vitamina D.
Quali alimenti, dunque?
Tra i tanti alimenti che possiamo offrire al nostro drago barbuto, ecco alcuni dei più comuni e facili da reperire.
- Insetti da pasto: grilli (Acheta domestica, Grillus assimilis, Grillus bimaculatus, Grillus campestris), locuste (Locusta migratoria, Schistocerca gregaria), blatte (Shelfoldella lateralis, Blaptica dubia, Gromphadorina portentosa), larve (Zophobas morio, Bombyx mori, Galleria melonella, Tenedrio molitor).
- Vegetali: cavolo (fiori e foglie), cime di rapa (fiori e foglie), crescione, erba medica, gelso, geranio (fiori), soia (foglie), ibisco (fiori e foglie), indivia, radicchio, margherite di campo, mais (semi freschi), peperone, pomodoro, ravanello, rucola, scarola, sedano (foglie), spinaci, tarassaco, trifoglio, zucchina
- Frutta (in piccole quantità e denocciolata): fico d’india (pale e frutti), cocomero, ciliegia, caco, banana, ananas, agrumi, mango, mela, melone, pera, pesca, prugna.