Le zecche sono tra i parassiti esterni più diffusi, fastidiosi e pericolosi, poiché possono causare diversi problemi, anche nel coniglio.
Come ci dobbiamo comportare, qualora in mezzo alla pelliccia del nostro simpatico amico trovassimo una zecca intenta a fare il suo “pasto di sangue”?
Scopriamolo insieme attraverso poche e semplici domande e risposte.
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Una zecca sola o tante?
Prima domanda: esiste un solo tipo di zecche o molte?
La risposta è: molte e di diverse dimensioni, o meglio, a diversi stadi di sviluppo.
Nel nostro Paese sono presenti numerose specie di zecche per lo più facilmente riconoscibili a un occhio esperto con la semplice osservazione della loro forma e livrea.
A noi però, in questa sede, non interessa tanto distinguere, ad esempio, una Ixodes ricinus da una Rhipicephalus sanguineus o da una Dermacentor reticulatus.
È molto più utile sapere che esistono tre stadi di sviluppo post schiusa: la larva, più piccola (pochi millimetri) e dotata di 6 zampe, la ninfa e l’adulto, più grandi e fornite di 8 zampe.
Inoltre, potrebbe farci comodo sapere che il maschio ha dimensioni generalmente inferiori all’altro sesso.
Il suo corpo inoltre non aumenta di volume dopo il pasto di sangue, mentre la femmina può addirittura gonfiarsi fino a raggiungere una dimensione 5 o 6 volte superiore a quella iniziale.
Dove potrebbe aver preso la zecca il coniglio?
Questa è una domanda fondamentale e per rispondere dobbiamo cercare di capire dove e come vive il nostro coniglio.
Non esce mai di casa? Convive in casa con altri animali che invece escono? Lo porto a spasso con il guinzaglio nei prati? Vive anche in giardino?
Ovviamente, un coniglio che passa parte del suo tempo in giardino o che viene portato a spasso potrebbe essere stato infestato dalle zecche per contatto con il suolo o con la vegetazione.
È invece molto più difficile trovare un parassita su un pet che vive esclusivamente in casa, a meno che nella stessa abitazione non siano presenti cani, che naturalmente escono per le passeggiate quotidiane, o gatti con accesso all’esterno.
Come riconosco una zecca?
Chiunque abbia visto delle zecche almeno una volta nella vita non avrà difficoltà a riconoscerle: possono sembrare insetti o ragni ma non lo sono.
Sono invece acari con il corpo rotondo od ovalare con una fila di zampine (3 o 4 a seconda dello stadio di sviluppo) su entrambi i lati del corpo.
Dopo essere salite sull’animale, le zecche si muovono sulla superficie della pelliccia e ben presto penetrano al suo interno alla ricerca della cute nella quale poi infiggeranno il proprio rostro (ipostoma) per succhiare il sangue.
A quel punto, la zecca con l’ipostoma infisso nell’epidermide del coniglio somiglierà a una lenticchia.
Le femmine, che aumentano di volume, dopo alcune ore iniziano a gonfiarsi e alcune di esse possono raggiungere anche la dimensione di un piccolo acino di uva.
Le zecche possono trasmettere malattie?
Assolutamente sì! Le zecche possono essere vettori di numerose malattie infettive di natura virale o batterica, pericolose per il coniglio, per gli altri animali e addirittura per l’uomo.
Come avviene la trasmissione di malattie?
Intanto è bene precisare che non tutte le zecche trasmettono agenti patogeni.
È necessario che queste siano infette e non tutte lo sono!
La trasmissione avviene attraverso la saliva durante il pasto di sangue, di solito non prima delle 24 ore da quando la zecca si è attaccata sul coniglio.
Se rimossa prima che sia passato troppo tempo, le probabilità di trasmissione sono molto basse (ma non pari a zero), purché la zecca sia rimossa nella maniera corretta.
Difatti, la zecca durante le prime 24 ore (o poco più) si limita a succhiare il sangue.
Dopo questo lasso di tempo all’interno del corpo del parassita avviene la separazione tra le cellule del sangue (la fonte di nutrimento) e la parte liquida (per lo più acqua) per “creare spazio”.
A quel punto la zecca inizierà a rigurgitare la parte liquida del sangue reimmettendola nuovamente nell’ospite.
È proprio questo il momento in cui eventuali patogeni presenti nell’artropode sono inoculati nell’animale.
Se trovo una zecca sul mio coniglio cosa non devo fare?
Le cose da non fare sono fondamentalmente due:
- non ignorare il parassita lasciandolo lì dove si trova fino a che non si staccherà da solo;
- non tentare di rimuoverla utilizzando alcool, olio, nafta, fuoco o altre fantasiose soluzioni molto pericolose.
Cercare di “soffocare” il parassita è del tutto inutile e addirittura dannoso.
Il parassita, disturbato e infastidito dall’operazione, potrebbe “agitarsi” e iniziare a “rigurgitare” nell’ospite prima del tempo, favorendo in questo modo l’eventuale trasmissione di agenti patogeni.
Cosa devo fare?
Ecco invece cosa possiamo fare per minimizzare i rischi:
- se non sai come o cosa fare, rivolgiti al tuo Medico veterinario, lui potrà aiutarti;
- rimuovi la zecca entro le prime 24 ore da quando si è attaccata;
- rimuovila meccanicamente, utilizzando le dita o le pinzette appositamente commercializzate e in vendita presso le farmacie;
- durante la rimozione, compi una trazione e una rotazione delicata in modo da “tirare via” la zecca con tutto il rostro senza romperla;
- eventualmente, disinfetta il forellino lasciato dal parassita sulla cute;
- non somministrare antibiotici o altri farmaci arbitrariamente senza aver consultato prima il Veterinario;
- tieni il tuo coniglio sotto osservazione nelle ore e nei giorni successivi e se mostra segni di malessere, consulta immediatamente il tuo veterinario di fiducia.
Se il coniglio trascorre del tempo all’esterno o convive con altri animali potenziali veicoli di zecche è importante ispezionare quotidianamente il suo corpo per verificare l’eventuale presenza di ectoparassiti e applicare gli antiparassitari.
Questi devono essere sempre utilizzati dietro consiglio del Medico veterinario, poiché alcune molecole sono estremamente tossiche in questa specie.