Violenze domestiche: il ruolo degli animali per le persone LGBT

Gli animali sono una importante fonte di supporto per le persone Lgbt vittime di violenza domestica, e queste lodano l’atteggiamento umano e professionale dei veterinari.

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È da ormai una trentina di anni che viene esplorato il legame tra le violenze domestiche, le violenze contro gli esseri umani e quelle rivolte verso gli animali da compagnia ma la maggior parte degli studi finora condotti si è concentrata sulle famiglie e le coppie eterosessuali.

In questo contesto, recentemente sono stati pubblicati tre studi, condotti da un medesimo team multidisciplinare anglo-australiano, che vengono a colmare un vuoto sul tema del ruolo degli animali da compagnia per le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

Questi tre studi hanno esaminato più di 500 persone, metà delle quali viveva in Australia e Gran Bretagna, appartenenti a minoranze sessuali.

Il campione include il 60,5% di donne, il 26% di uomini e l’11,7% di sesso indeterminato, con una maggioranza di coppie gay o lesbiche.

Il 71% degli intervistati ha animali domestici e il 27% di loro sono stati vittima di violenza domestica.

Come per altri studi, la violenza viene messa in atto più spesso dagli uomini che dalle donne, il che spiega perché, nelle coppie lesbiche, il tasso di violenza sia più basso.

Il 21% dei partecipanti che sono stati vittime di violenze perpetrate dal loro partner ha anche assistito a violenze contro il proprio animale domestico.

Questo studio conferma che, al di là dei generi e della diversità delle sessualità, le violenze contro gli di animali sono un sintomo di altre forme di violenza.

Animale domestico: un supporto sociale per le vittime di violenze

Alcune delle risposte date a domande aperte sono state oggetto di una pubblicazione sugli aspetti qualitativi, nel caso in cui le vittime di violenza domestica sono state anche testimoni di violenze sul loro animale da compagnia.

L’attaccamento di queste persone al loro animale da compagnia è stato anche misurato a partire da due diverse griglie.

Le violenze potevano essere di tipo psicologico (in maggioranza), fisico, sessuale, finanziarie o legate all’identità.

Tutte le vittime hanno espresso il loro disagio psicologico e la mancanza di sostegno sociale che hanno subito.

A partire da 137 testimonianze, sono emersi tre assi: a) gli animali da compagnia sono un’importante fonte di supporto per le vittime, b) motivo per cui queste ultime li proteggono attivamente, c) inoltre gli animali rappresentano una motivazione, in caso di violenza ai loro danni, per lasciare il partner violento.

Molti hanno testimoniato le azioni che hanno messo in opera per mettere il loro animale da compagnia in sicurezza prima di andarsene, sottolineando che, invece di essere un freno, la sofferenza dell’animale può essere una fonte di motivazione per rompere il circolo vizioso della violenza.

FONTE: La Settimana Veterinaria

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