Le patologie per le quali si usa vaccinare il coniglio da compagnia, sia esso “nano”, di taglia media o grande non fa differenza, sono fondamentalmente due, ovvero la Malattia Emorragica Virale (MEV), che oggi purtroppo assume un’importanza ancora maggiore a causa della comparsa di una sua variante che si sta diffondendo rapidamente, e la Mixomatosi.
Quando uno di questi virus infetta il nostro animale, il rischio di mortalità è molto elevato ed in alcuni casi può avvicinarsi anche al 100%.
Poiché per queste due malattie non esistono delle terapie specifiche e risolutive che ne garantiscano la guarigione, la vaccinazione, insieme ad alcune altre attenzioni di natura “sanitaria” (come ad esempio la protezione contro i parassiti (atropodi) vettori soprattutto nella stagione calda), rappresenta il sistema più valido di profilassi.
Questo è, ovviamente, un discorso generale, in quanto la scelta di eseguire o meno una vaccinazione deve sempre essere concordata con il medico veterinario di fiducia, che valuterà l’opportunità o meno di intervenire in questo senso.
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Chi deve eseguire la vaccinazione nel coniglio?
La vaccinazione è un atto medico, e come tale deve essere eseguita esclusivamente da un veterinario il quale, oltre a valutare, come abbiamo già detto, l’opportunità o meno di eseguire l’intervento profilattico, dovrà anche visitare l’animale e stabilire se sia o meno idoneo ad essere vaccinato.
In alcuni casi l’età, soprattutto nel caso di soggetti troppo giovani, o la presenza di altri stati patologici in corso, può spingere il veterinario a posticipare o addirittura rinunciare all’intervento.
Quando vaccinare il coniglio?
La vaccinazione contro queste le patologie può essere eseguita a partire da circa 5 settimane di vita del coniglietto ed il raggiungimento del livello di immunità desiderato si può considerare completo intorno alle tre settimane post-inoculo.
Gli effetti collaterali attesi della vaccinazione sono in genere minimi, ma devono comunque essere comunicati al veterinario.
Un lievissimo rialzo termico o la comparsa di uno o più piccoli noduli, che generalmente tendono a scomparire naturalmente, sono effetti collaterali attesi, tollerabili e, in genere, trascurabili.
Il cosiddetto “richiamo” del vaccino viene stabilito dal medico veterinario.