L’uso del collare elettrico per addestrare un cane non è vietato dalla legge.
Tuttavia, diversi giudici, esprimendosi in merito a situazioni in cui tale pratica era stata utilizzata, hanno stabilito che può essere un reato.
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QUALE REATO SI PUÒ COMMETTERE USANDO UN COLLARE ELETTRICO?
La Corte di Cassazione, in una prima serie di sentenze, ha esplicitamente confermato che l’uso del collare elettrico (o collare antiabbaio) provoca un maltrattamento:
Sentenza n. 15061/2007: “la produzione di scosse o altri impulsi elettrici che, tramite un comando a distanza, si trasmettono all’animale provocando reazioni varie” è “certamente incompatibile con la natura del cane”.
Per emanare questa sentenza, la Corte ha tenuto in conto una relazione medico-veterinaria secondo la quale “l’uso di tale collare produce effetti difficilmente valutabili sul comportamento dell’animale, talvolta reversibili, altre volte permanenti, ma comunque considerabili maltrattamento”.
Sentenza n. 3834/2013: quello eseguito con il collare elettronico è un addestramento “basato esclusivamente sul dolore, lieve o forte che sia, e che incide sull’integrità psicofisica del cane poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi e indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione e anche aggressività”.
L’uso di tale collare causerebbe, dunque, al cane uno stato di sofferenza inaccettabile e anche ingiustificabile, perché esistono metodi di educazione dell’animale più rispettosi delle sue caratteristiche etologiche.
Più di recente, con un’altra sentenza (25 maggio 2016, n. 21932) la Cassazione ha modificato la propria posizione, decidendo che il collare elettrico produce una “inutile sofferenza” che però non può essere considerata grave come un vero e proprio maltrattamento, perché procura un dolore solo momentaneo.
Ma non per questo il suo uso non è punibile, perché la Corte ha riconosciuto che concretizza “una forma di addestramento fondata solo su uno stimolo doloroso tale da incidere sensibilmente sull’integrità psico-fisica dell’animale”.
Il reato che si commette è comunque, secondo questa nuova visione dei giudici, quello meno grave di “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”, punito dall’art. 727 del Codice penale.
Comunque sia, anche l’art. 7 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia stabilisce che: “nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”.
DUNQUE L’USO DEL COLLARE ELETTRICO È SEMPRE ILLEGALE?
Non si può dire che l’uso del collare elettrico sia sempre illegale, perché non ne sono vietate né la produzione né la commercializzazione e nemmeno l’utilizzo di per sé; non se ne può fare, però, abuso senza commettere un reato.
In ogni caso, ogni singola situazione potrà essere valutata per verificare se ai cani siano state inflitte sofferenze gravi e incompatibili con la loro natura e se fossero possibili altre soluzioni di addestramento più rispettose degli animali come esseri senzienti.