Uccelli a terra: nidiacei o adulti feriti? Come comportarsi correttamente

L’ABC per riconoscere un nidiaceo a terra o un uccello ferito e capire come e quando intervenire correttamente.

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uccelli a terra
Merlo giovane (Turdus merula), Ph Maria Teresa Mosna
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Durante l’anno, ma specialmente in primavera e nella stagione calda, ci si può imbattere più frequentemente in uccelli a terra che non riescono a volare: si tratta per lo più di nidiacei, (detti anche pulli) o di adulti feriti. Perché? Che cosa succede e come bisogna comportarsi?

In caso di ritrovamento, giovane o adulto che sia, il consiglio è di contattare subito i centri recupero autorizzati e specializzati nel soccorso dalla fauna selvatica e descrivere al meglio la situazione.

In caso non foste nelle condizioni di poterlo fare, LIPU Sezione di Milano ha pronto un vademecum da seguire per intervenire correttamente.

Uccelli a terra: il caso degli adulti

uccelli a terra comportarsi
Come intervenire quando si trovano nidiacei o uccelli feriti a terra – immagine LIPU e disegni di Federico Appel

Quando si trovano a terra animali adulti feriti o in difficoltà, la prima cosa da fare è contattare i centri recupero o la polizia metropolitana e accordarsi per il ricovero, in questo caso sempre necessario.

Per il trasporto presso le strutture dedicate si deve depositare l’animale in una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell’animale), foderata alla base con dei fogli di giornale e opportunamente forata per favorire l’aerazione.

Infine è opportuno tenere lo scatolone in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio, poiché l’animale si deve tranquillizzare durante il trasporto ed è fondamentale ridurre al minimo lo stress, già causato dalle ferite.

È importantissimo non utilizzare gabbiette o trasportini per gatti, in quanto gli animali selvatici sono insofferenti alla cattività e, se collocati in gabbie o simili, potrebbero agitarsi e ferirsi irrimediabilmente.

Uccelli a terra: il caso dei nidiacei

NON RACCOGLIERE – L’uccello a terra NON DEVE ESSERE RACCOLTO se è un giovane individuo che ha il piumaggio quasi completo (generalmente la coda è più corta rispetto all’adulto), non è ancora in grado di volare, ma cammina e saltella.

In questo caso va lasciato a terra, laddove lo si è trovato, in modo che i genitori (presenti, anche se non visibili) possano vederlo e portagli del cibo.

Se nei dintorni c’è qualche gatto o esistono altri pericoli, cercare di monitorare la zona, allontanando il piccolo di qualche metro (non più di 50 m) dal potenziale pericolo (solo se effettivamente necessario).

SÌ, RACCOGLIERE – L’uccello a terra DEVE ESSERE RACCOLTO nei seguenti casi:

  • se è ferito, in evidente stato di cattiva salute o non si regge sulle proprie zampe: lo si mette in una scatola coprendola con un panno (per aumentare il comfort), gli si dà qualche goccia d‘acqua a temperatura ambiente per idratarlo e lo si porta al centro di recupero di fauna selvatica (C.R.F.S.) o di recupero animali selvatici (C.R.A.S.) più vicino, da contattare preventivamente (stessa modalità di recupero descritta nel caso degli adulti);
  • se è privo di piume, in quanto si tratta di un nidiaceo caduto prematuramente dal nido, lo si raccoglie e, se possibile, lo si ricolloca nel nido. Se il nido non si trova o non è raggiungibile, si mette il nidiaceo in una scatola imbottita, lo si copre con un panno per tenerlo caldo, gli si dà dell’acqua a temperatura ambiente con un po’ di zucchero e lo si porta immediatamente nel centro di recupero più vicino (stessa modalità di recupero descritta nel caso degli adulti).

Il particolare caso dei rondoni

In primavera e in estate ci si potrebbe imbattere in un rondone (famiglia apodidi). In tal caso va verificato se si tratta di un individuo adulto sano, semplicemente finito a terra oppure di un individuo ferito o ancora di un giovane esemplare.

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Rondoni (famiglia apodidi) al centro di recupero – Ph C.R.F.S. LIPU La Fagiana, Magenta (MI)

Il rondone adulto, sano e non ferito (accertarsi bene della condizione fisica, chiamando eventualmente un centro di recupero), una volta a terra non è in grado di prendere il volo autonomamente, perché, essendo dotato di zampe molto corte e ali lunghe, il terreno non gli fornisce una giusta base di lancio.

L’individuo deve essere aiutato a spiccare il volo, raccogliendolo con delicatezza dal terreno, portandolo tra le mani in alto e lasciando che sia lo stesso animale a lanciarsi in volo (cercare di compiere l’azione su una superficiale morbida, come un prato).

Se l’uccello è ferito o è un esemplare giovane, deve essere sempre portato immediatamente in un centro di recupero.

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A cura di

LIPU Sezione di Milano

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