Tutela degli animali: pubblicate in Gazzetta alcune Ordinanze ministeriali

Protezione degli equidi, esche e bocconi avvelenati e tutela dall'aggressione dei cani: ecco gli argomenti al centro di alcune Ordinanze ministeriali pubblicate sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.

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Sono state di recente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale alcune Ordinanze che riguardano la tutela degli animali: la nuova Ordinanza ministeriale relativa al divieto e detenzione di utilizzo di esche e bocconi avvelenati; la proroga dell’Ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani e più di recente la proroga dell’Ordinanza che tutela gli equidi nelle manifestazioni popolari, con alcune modifiche.

La disseminazione incontrollata di esche e sostanze tossiche è un fenomeno pericoloso utilizzato, soprattutto in alcune aree del Paese, come strumento doloso per eliminare animali randagi.

Questa abitudine, ricorda il Ministero della Salute “rappresenta un grave problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre ad essere un rischio per gli animali domestici, costituisce un serio pericolo per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, in particolare per i bambini”.

Per quanto riguarda invece la tutela dall’aggressione dei cani, l’Ordinanza pubblicata proroga quella del 6 agosto 2013. Nell’ultimo decennio, la cultura del possesso responsabile di cani è aumentata, grazie al Decreto 26 novembre 2009, che stabilisce i percorsi formativi per detentori di cani, e alle Ordinanze ministeriali in materia, precisando obblighi, compiti e responsabilità sia verso il proprio animale che nei confronti della società.

Infine, è stata prorogata anche l’Ordinanza del 21 luglio 2011 a tutela degli equidi impiegati nelle manifestazioni popolari.

Anche in questo caso, il provvedimento intende salvaguardare al massimo la salute e l’integrità fisica degli animali impiegati nelle manifestazioni popolari, pubbliche o aperte al pubblico (palii, giostre e quintane), nonché tutelare l’incolumità dei fantini e degli spettatori.

FONTE: LaSettimanaVeterinaria

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