È frequente, tra i proprietari di animali, chiedersi “Quanti anni ha il mio cane?“. Conoscere l’esatta età del proprio animale e capire quando dobbiamo iniziare a considerarlo “anziano” sono alcuni dei quesiti più frequenti tra i pet owners.
Davvero il rapporto che un anno del cane equivale a sette anni dell’uomo è corretto? O è solo una diceria senza una reale base scientifica? Vediamo insieme di fare chiarezza.
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È la taglia dell’animale a stabilire la vita media del cane
Non esiste un’età precisa in cui il cane viene considerato anziano perché è la taglia stessa dell’animale a stabilire la sua vita media e l’età massima che (indicativamente) può raggiungere.
Maggiore è la taglia dell’animale più̀ precocemente raggiungerà̀ la soglia geriatrica: un cane di taglia grande si considera “senior” già all’età di sei anni rispetto a uno di taglia media che viene considerato anziano a circa dieci anni.
Difatti, i cani di piccola taglia tendono ad invecchiare più lentamente e vivono più a lungo dei cani di taglia grande.
In generale, comunque, possiamo considerare “anziano” il nostro cane dopo gli otto-undici anni di età.
Quindi il “metodo popolare dei sette anni” secondo il quale un anno del cane equivale a sette anni dell’uomo è un coefficiente generico e poco indicativo.
Stile di vita e alimentazione influiscono notevolmente
È importante sapere che la durata della vita è influenzata da molti altri fattori: il patrimonio genetico, buone cure (vaccinazioni, visite periodiche dal medico veterinario, esami del sangue di controllo, trattamenti antiparassitari), il trattamento tempestivo delle malattie, un’ottima e completa alimentazione e un ambiente salubre.
Infatti è sempre consigliato portare il proprio cane dal medico veterinario di fiducia per una visita di controllo almeno una volta l’anno, anche se non sta male. Un check up completo è il miglior modo per prevenire le malattie.
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