Apparato Digerente

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A cura di: Prof. Matteo Cerquetella 

apparato digerente di cane e gatto Santévet italia
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APPARATO DIGERENTE

Cani e gatti sono due specie animali originariamente carnivore e questo, malgrado oggi le abitudini alimentari siano, soprattutto nel cane, sensibilmente cambiate, ha modificato le caratteristiche anatomo-fisiologiche dell’apparato digerente (in particolare stomaco e intestino), così come oggi noi lo conosciamo.

STOMACO

Lo stomaco è una struttura sacciforme, localizzata nella cavità addominale, in posizione centrale e subito dietro diaframma e fegato.

Può essere idealmente suddiviso in tre porzioni: fondo, dove si rinviene fisiologicamente dell’aria (cosiddetta bolla gastrica), corpo e antro, quest’ultimo anche noto come antro pilorico.

Dopo la masticazione, peraltro poco accurata soprattutto nel cane, il cibo, grazie al faringe, viene deglutito nell’esofago e quindi, attraverso uno sfintere chiamato cardias, nello stomaco.

Il cardias è una sorta di restringimento che regola sia il transito del cibo, impedendo un reflusso retrogrado dallo stomaco all’esofago (reflusso gastro-esofageo), sia il passaggio dell’aria, condizionando l’eruttazione.

Una volta nello stomaco, il bolo alimentare subisce una prima serie di processi digestivi, per poi, attraverso un secondo sfintere chiamato piloro, passare nel primo tratto intestinale; in particolare a seguito dall’arrivo del materiale alimentare le pareti gastriche si contraggono ritmicamente, garantendo sia il rimescolamento del cibo sia la sua propulsione verso l’antro e quindi verso l’intestino.

Nello stomaco, come è noto, si ha anche una notevole produzione di acido cloridrico, ad opera delle ghiandole presenti nella mucosa gastrica, che crea un ambiente particolarmente acido, fondamentale per la digestione; la stessa mucosa gastrica deve tuttavia difendersi da questa acidità, che altrimenti potrebbe danneggiarla seriamente, e questo avviene grazie a vari meccanismi, tra i quali la produzione di un muco protettivo, un rapido e continuo ricambio cellulare, etc.

Qualora, invece, il contenuto gastrico, dovesse, anziché procedere verso l’intestino, refluire in esofago (come può avvenire in corso di reflusso gastro-esofageo, ma anche a fronte di ripetuti episodi di vomito), la mucosa in questa sede, non potendo disporre degli stessi meccanismi difensivi, potrebbe venire seriamente danneggiata dall’acido cloridrico.

Soprattutto nel cane, una delle particolarità anatomiche più rilevanti di stomaco e intestino è relativa al fatto che entrambi, pur essendo tenuti in sede da una serie di legamenti, risultano essere molto mobili all’interno della cavità addominale; segnatamente per quanto riguarda lo stomaco, questa peculiarità può, una volta che tale organo si sia dilatato a fronte dell’arrivo di cibo ed acqua di bevanda, favorire, in determinate razze, come quelle di taglia grande, e in particolari situazioni (movimento eccessivo, salti, etc.), l’insorgenza di una temibile condizione patologica, la dilatazione/torsione gastrica, che se non prontamente risolta può portare a morte l’animale.

INTESTINO

Dopo aver subito i primi processi digestivi in sede gastrica, il bolo alimentare passa a livello intestinale dove la digestione viene completata e ha luogo il successivo assorbimento dei principi nutritivi contenuti nell’alimento.

L’intestino può essere considerato come un lungo tubo, che va dal piloro, che lo connette allo stomaco, fino allo sfintere anale, attraverso il quale le feci vengono emesse all’esterno; può essere idealmente diviso in due porzioni: una porzione anteriore, denominata piccolo intestino o intestino tenue, suddivisa in tre tratti (duodeno, digiuno e ileo), e una porzione posteriore, il grande intestino o intestino crasso, a sua volta suddiviso in tre tratti (cieco, colon e retto).

Come detto, a livello intestinale si completano i processi digestivi, grazie ai quali i principi nutritivi contenuti nell’alimento possono poi essere riassorbiti a livello di mucosa intestinale e quindi passare nel circolo sanguigno, attraverso il quale possono poi essere distribuiti ai vari distretti dell’organismo.

Quello che rimane di indigerito all’interno dell’intestino viene, invece, espulso sotto forma di feci.

Basilari per la digestione intestinale risultano il succo enterico, il succo pancreatico e la bile.

Il succo enterico è prodotto dalle stesse cellule che rivestono la mucosa del primo tratto intestinale (duodeno) e contiene una serie di enzimi in grado di svolgere la gran parte di processi digestivi; peraltro, alcuni di tali enzimi vengono prodotti in base al tipo di alimento e questo “adattamento” enzimatico al substrato alimentare è un processo che richiede tempo: questo rappresenta uno dei motivi del perché, quando si cambia dieta, è preferibile farlo in maniera graduale, nell’arco di alcuni giorni.

Fondamentale per la digestione intestinale risulta anche il succo pancreatico: prodotto a livello del pancreas, viene trasportato all’interno dell’intestino dal dotto pancreatico, che sbocca in corrispondenza del duodeno; gli enzimi contenuti in tale succo hanno la prerogativa di essere sintetizzati in forma non attiva e di essere attivati solo nel momento in cui arrivano a livello intestinale.

Il succo pancreatico è importante anche perché contiene i bicarbonati, il cui ruolo è quello di tamponare, e quindi di neutralizzare, l’acidità del cibo parzialmente digerito (chimo) proveniente dallo stomaco.

In assenza dei bicarbonati, il chimo acido potrebbe danneggiare sia la normale flora microbica che tappezza la superficie intestinale, ma anche la mucosa intestinale, che a differenza di quella gastrica non è dotata di meccanismi protettivi nei confronti dell’acido cloridrico, con conseguente alterazione della produzione di succo enterico e quindi della digestione e del successivo riassorbimento di principi nutritivi.

Infine, la bile, che prodotta dal fegato, viene riversata nel primo tratto intestinale attraverso un dotto chiamato coledoco; la bile agisce sui grassi introdotti con la dieta, favorendo la loro digestione ed il loro assorbimento.

Nel complesso processo digestivo svolge un’importante azione anche la flora microbica che tappezza la superficie intestinale; tali microrganismi, nel loro complesso chiamati microbiota, sono rappresentati prevalentemente da batteri e risultano fondamentali per regolare lo stato di salute non soltanto del tratto intestinale, ma anche dell’interno organismo.

FEGATO

Si trova subito dietro il diaframma, cranialmente allo stomaco, e risulta essere ben ancorato in questa sede, non risultando pertanto molto mobile, se non come conseguenza dei normali atti respiratori.

All’organo si associa, anatomicamente e funzionalmente, la colecisti che rappresenta una struttura di raccolta dalla bile prodotta dal fegato, prima della sua immissione nell’intestino, dove, come detto, concorre allo svolgimento dei processi digestivi.

Oltre a produrre la bile, il fegato è coinvolto in tutta una serie di processi fondamentali per la vita degli animali, quali la produzione di proteine, il mantenimento di una normale glicemia, la regolazione dei processi coagulativi, etc.

Inoltre, rappresenta una sorta di “filtro” dell’intero organismo, poiché sovrintende a tutta una serie di processi metabolici atti a rendere meno tossici ed eliminabili alcuni composti presenti nel sangue, altrimenti dannosi; tale particolare ruolo metabolico è reso possibile dalla sua peculiare vascolarizzazione che prevede non soltanto un flusso in entrata di sangue arterioso, come per tutti gli altri organi, ma anche un flusso in entrata di sangue venoso (vena porta) proveniente da numerosi altri organi addominali e in particolare dall’intestino e che pertanto convoglia al fegato tutte le sostanza assorbite a livello intestinale e che devono essere ulteriormente metabolizzate a livello epatico.

PANCREAS

Il pancreas è una ghiandola anatomicamente e funzionalmente suddivisa in due componenti, quella esocrina, coinvolta nei processi digestivi grazie alla produzione del succo pancreatico, e quella endocrina, deputata alla produzione di ormoni (es. insulina e glucagone), che immessi in circolo svolgono tutta una serie di azioni, tra cui in particolare la regolazione della glicemia.

Anatomicamente, il pancreas può essere suddiviso in tre porzioni: il lobo sinistro, normalmente libero al centro dell’addome caudalmente allo stomaco, il corpo del pancreas, che è invece adeso alla faccia caudale del corpo/antro gastrico, e infine il lobo destro, che è adagiato dorsalmente e medialmente al duodeno.

È interessante notare come anatomicamente ci sia una discreta differenza tra il pancreas canino e quello felino, nel senso che nel cane il lobo destro è normalmente più grande del sinistro, mentre nel gatto è in genere vero il contrario.

A cura del Dott. Matteo Cerquetella

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