Apparato Tegumentario

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A cura di: Prof. Andrea Spaterna

apparato tegumentario di cane e gatto
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COMPOSIZIONE DELL’APPARATO TEGUMENTARIO

L’apparato tegumentario è costituito dalla cute e dai suoi annessi e rappresenta l’organo che ricopre e protegge il corpo, costituendo una barriera tra l’ambiente esterno e l’organismo animale.

CUTE DEL CANE

La cute del cane ha uno spessore compreso tra 0,5 e 5 mm, mentre quella del gatto risulta più sottile, lasciando considerare uno spessore compreso tra 0,4 e 2 mm.

In corrispondenza del dorso e della parte prossimale delle zampe ritroviamo una cute più spessa, mentre a livello dell’addome e della parte distale delle zampe tale spessore risulta inferiore.

La cute è suddivisa in 2 strati: l’epidermide e il derma.

EPIDERMIDE

L’epidermide rappresenta lo strato più esterno e a sua volta è suddivisa in diversi strati, costituiti prevalentemente da cellule chiamate cheratinociti; tali cellule originano dallo strato più profondo dell’epidermide (strato basale) e, attraverso un processo di differenziazione e maturazione, risalgono progressivamente verso gli strati più superficiali, sino allo strato più esterno (strato corneo), dove assumono una consistenza particolarmente dura.

Tale processo avviene in maniera continua, di modo tale che man mano che i nuovi cheratinociti arrivano allo strato corneo, quelli presenti tendono a staccarsi e a essere eliminati, senza tuttavia che ciò possa risultare visibile, in quanto i cheratinociti si staccano singolarmente e come tali sono troppo piccoli per poter essere osservati ad occhio nudo.

Questo processo, cosiddetto di esfoliazione, assicura un continuo rinnovamento dell’epidermide e, tra l’altro, consente anche di allontanare tutta una serie di microrganismi (batteri, lieviti, funghi), che, venuti in contatto con la cute, altrimenti potrebbero determinare l’insorgenza di infezioni.

L’epidermide poggia su una membrana basale, che ne assicura l’ancoraggio al derma sottostante, oltre a rappresentare una barriera per quei microrganismi che fossero riusciti a superare l’epidermide.

DERMA

Il derma è un tessuto di sostegno costituito da diversi tipi di cellule, fibre, vasi sanguigni e linfatici, muscoli e nervi.

Le cellule principali sono rappresentate dai fibroblasti, che, tra le altre funzioni, hanno quella di sintetizzare sia le fibre che compongono il derma e che conferiscono resistenza ed elasticità alla cute, che una sostanza gelatinosa che svolge un’importante funzione di barriera difensiva nei confronti di microrganismi potenzialmente pericolosi.

La fitta rete di vasi sanguigni serve ad assicurare il nutrimento alle diverse componenti dell’epidermide e del derma stesso.

I vasi linfatici hanno il compito di contribuire a mantenere un adeguato stato di idratazione della cute. Le terminazioni nervose consentono di apprezzare le diverse sensazioni, quali pressione, dolore, prurito, temperatura.

Gli annessi cutanei sono rappresentati dai follicoli piliferi, dalle ghiandole sebacee e sudoripare e dalle unghie.

FOLLICOLI PILIFERI

I follicoli piliferi servono alla produzione e al sostegno del pelo; mentre nell’uomo da ogni follicolo si sviluppa un solo pelo, negli animali dallo stesso follicolo crescono più peli e in particolare un pelo primario e alcuni peli secondari.

I peli primari, più spessi e più lunghi, formano il mantello come lo vediamo e rappresentano una valida protezione per la pelle.

I peli secondari costituiscono il sottopelo, che rappresenta uno strato isolante in grado appunto di isolare termicamente il corpo.

In base alla presenza o meno del pelo, nonché alle sue caratteristiche di lunghezza, spessore e struttura, vengono distinti diversi tipi di mantello.

Esistono razze, sia di cani che di gatti, che sono addirittura totalmente sprovviste di peli, le cosidette razze nude; altre razze non presentano il sottopelo, ma hanno solo i peli primari, tanto che la perdita del pelo risulta così lieve da definirle come razze che non perdono il pelo; la maggior parte delle razze possiede, invece, sia i peli primari che i peli secondari.

In base alla lunghezza del mantello vengono poi distinte razze a pelo corto, razze a pelo normale e razze a pelo lungo.

Il pelo ha una vita limitata, muore e quindi si rigenera in relazione alle stagioni dell’anno. Il follicolo pilifero presenta, infatti, un’attività ciclica caratterizzata da una fase di crescita (chiamata anagen) e da una fase di riposo (definita telogen).

La durata della fase di crescita è determinata geneticamente e influenza la lunghezza finale del pelo; la fase telogena rappresenta un periodo di quescienza alla fine del quale il pelo cade.

L’alternanza di queste due fasi principali caratterizza la muta, che come è noto avviene due volte l’anno (in primavera e in autunno).

Numerosi fattori possono influenzare il ciclo follicolare, ma sicuramente quello che maggiormente interviene è il fotoperiodo: quando in primavera aumenta la durata della luce diurna viene stimolata la caduta dei peli, molti dei quali non vengono rimpiazzati in quanto alcuni follicoli vanno incontro ad un processo involutivo e arrestano la successiva formazione dei relativi peli; quando, invece, la durata dell’illuminazione diurna diminuisce, come avviene a partire dall’autunno, viene stimolata la formazione di peli principali e secondari con relativo rinfoltimento del pelo e soprattutto del sottopelo.

In tutte le razze di cani e gatti, in corrispondenza di alcune aree della superficie corporea i follicoli piliferi mancano completamente: è il caso dei cuscinetti plantari e del tartufo.

CUSCINETTI PLANTARI

I cuscinetti plantari sono strutture duro-elastica che svolgono un’azione ammortizzante, proteggendo, soprattutto durante il movimento, le ossa sottostanti dalle eccessive sollecitazioni meccaniche; sono costituiti da tessuto adiposo, nel cui spessore sono presenti le ghiandole sudoripare, il cui secreto acquoso mantiene idratato lo spesso strato corneo che li riveste.

TARTUFO

L’apice del naso viene denominato tartufo; tale struttura poggia sulle cartilagini nasali, è priva di ghiandole e viene mantenuta umida dai continui leccamenti e dal secreto dei dotti nasolacrimali.

Il tartufo è rivestito da epidermide con uno spesso strato corneo e si continua a livello del dorso del naso con la cute, mentre in corrispondenza delle narici con la mucosa nasale. La consistenza è duro-elastica, con la tipica superficie a cellette (“acciottolata”), di colorito variabile a seconda della razza.

GHIANDOLE

Annesse ai follicoli piliferi ritroviamo le ghiandole sebacee e le ghiandole sudoripare, la cui funzione è quella di produrre rispettivamente del materiale grasso (sebo) e del secreto acquoso (sudore), che, mescolandosi sottoforma di emulsione, costituiscono un film idrolipidico che si stratifica sulla superficie cutanea contribuendo all’integrità della stessa, oltre a rappresentare una valida difesa nei confronti di tutta una serie di microrganismi patogeni; bagni troppo frequenti e/o a base di prodotti non idonei, rimuovendo questo strato protettivo, possono determinare un’eccessiva secchezza della cute, oltre ad esporla all’aggressione di agenti irritanti o infettivi.

UNGHIE

Ulteriori annessi cutanei sono, come detto, le unghie. Si tratta di strutture altamente specializzate, in diretta continuazione con l’epidermide circostante, formate da una lamina cornea.

Nel cane e nel gatto la lunghezza delle unghie varia in funzione del loro naturale consumo, che a sua volta dipende dall’ambiente in cui l’animale vive: in relazione ad un habitat prettamente domestico, si rende spesso necessario provvedere al taglio delle unghie, per evitare che la loro eccessiva lunghezza, a fronte di uno scarso consumo, possa creare problemi all’animale.

Cute e mantello svolgono numerose e importanti funzioni, tra cui una delle principali è senza dubbio quella di proteggere l’organismo da tutta una serie di fattori: insulti meccanici, infezioni e infestazioni parassitarie.

Il mantello rappresenta anche una valida barriera nei confronti dei raggi ultravioletti e dove questo manca o è rarefatto tale funzione viene svolta dallo strato corneo e dalla pigmentazione melaninica, oltre che da altri fattori.

Sempre il mantello, insieme al film idrolipidico distribuito sulla superficie cutanea, contribuisce anche a proteggere la cute e quindi l’organismo nei confronti dell’acqua.

Pelo e sottopelo partecipano alla regolazione della temperatura corporea, insieme al sistema dei vasi che irrora il derma: in inverno avremo una maggior presenza di pelo e sottopelo, nonché una riduzione del flusso di sangue a livello dermico (vasocostrizione) in grado di limitare la perdita di calore, mentre nei mesi caldi una minor presenza di pelo e sottopelo concomitantemente ad una dilatazione dei vasi dermici (vasodilatazione) con conseguente dispersione del calore; nei mesi invernali anche l’aria intrappolata tra i peli costituisce un efficace sistema isolante.

A cura del Prof. Andrea Spaterna

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