Abitudini degli animali: l’uomo le ha cambiate nel tempo?

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abitudini degli animali
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Le abitudini degli animali vanno avanti da millenni, dall’alba dei tempi. Ma se l’uomo le avesse cambiate? Se il nostro contatto avesse modificato un qualcosa di millenario?

Dopotutto era già stato osservato come, a causa della coabitazione forzata tra uomo ed animali, quest’ultimi tendono a ritirarsi in spazi sempre più circoscritti.

Ma pur di non incontrare l’uomo, ora hanno anche dovuto cambiare abitudini.

La conferma arriva da uno studio dell’Università della California a Berkeley.

Hanno analizzato i risultati di una settantina di lavori che riguardavano l’attività degli animali durante il giorno e la notte.

Il tutto monitorato con sistemi di localizzazione e trappole fotografiche.

Sono stati presi in considerazione molte specie animali e sono stati studiati le loro abitudini come il tempo dedicato al sonno, al riposo, all’approvvigionamento del cibo in 24 ore.

Nello studio americano son state prese in considerazione ben 62 specie di mammiferi distribuite in sei continenti, dal cinghiale all’elefante, dall’orso bruno al castoro europeo e all’opossum.

COME HA INFLUITO QUINDI L’IMPATTO UMANO SULLE ABITUDINI DEGLI ANIMALI?

Dai risultati è emerso che circa il 20 per cento delle attività che le specie (prese in considerazione dallo studio) di solito conducevano nelle ore diurne, alla luce del sole, sono state spostate alle ore notturne, quando il buio nasconde e copre ogni cosa, uomo compreso.

Inoltre altre specie, si ritirano nelle zone dove la presenza dell’uomo è inferiore, oppure evitano zone altamente urbanizzate. Per evitare di capitolare in qualche brutto incontro con l’uomo, alcuni animali cambiano tragitti e percorsi.

Insomma, finché hanno soluzioni per evitarci, gli animali cercano di starci ben alla larga.

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