La testuggine gigante africana: direttamente dalla preistoria con calma fino a noi

Compresa tra le specie minacciate di estinzione, la testuggine gigante africana può raggiungere i 60 kg di peso. Terza al mondo per grandezza, ha un carattere carattere forte e caparbio, ma può instaurare con l’amico umano un rapporto di vera fiducia.

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testuggine gigante africana
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La testuggine gigante africana o Centrochelys sulcata è una tartaruga terrestre che fa parte della categoria “esotiche”, cioè tutte quelle specie che non sono proprie del nostro territorio.

Come dice la stessa definizione è una tartaruga che raggiunge dimensioni enormi.

Si tratta infatti della terza al mondo per grandezza dopo la Geochelone nigra (Tartaruga gigante delle Galapagos) e la Aldabrachelys gigantea (Tartaruga gigante delle Seychelles).

È originaria del centro-nord dell’Africa, nello specifico di un areale che va dal Ciad, al Niger, all’Etiopia, Mauritania, Senegal e Sudan, ed è l’unica specie vivente del genere Centrochelys.

Attualmente è inserita tra le specie minacciate di estinzione e pertanto sottoposta a regolamentazione CITES, in appendice II allegato B.

Gli esemplari appartenenti a questa specie, sebbene da piccole pesino circa 35 grammi, possono arrivare da adulte a superare i 60 chili di peso.

Sono conosciute per essere tartarughe con una forza e una caparbietà piuttosto importanti.

Non sono rare, infatti, le immagini di animali di questa specie che spostano oggetti pesanti. Il loro motto sembra essere: “se devo andare lì, qualunque ostacolo ci sia davanti, io ci vado!”.

Allevamento della testuggine gigante africana

Il terraio

Come già detto in precedenza, sono tartarughe africane e pertanto non effettuano letargo, quindi hanno bisogno di condizioni particolari di allevamento.

Nello specifico, fino a quando si tratta di esemplari di piccola grandezza si avrà bisogno di un terrario, di adeguate dimensioni rispetto all’esemplare e con un substrato idoneo, solitamente di fibra di cocco.

Il terraio deve essere inoltre allestito con un igrometro per mantenere sempre monitorata l’umidità, lampade riscaldanti e lampade solari, che emettano raggi UVA/UVB e collegate a un termostato e a un temporizzatore.

Per la crescita corretta delle tartarughe, infatti, l’umidità è un fattore fondamentale, da cui spesso dipende il fenomeno della “piramidalizzazione” del carapace.

Questa è una condizione caratterizzata dalla formazione di cosiddette “piramidi” sulla parte superiore del carapace della tartaruga, causate appunto da un’errata stabulazione dell’animale.

Il terrario ormai è troppo piccolo, cosa fare?

Nel momento in cui la tartaruga avrà raggiunto dimensioni ormai inadeguate alla vita in terrario, si dovrà attrezzare una stanza o una serra in giardino riscaldata per mantenere l’animale.

Le caratteristiche di illuminazione della nuova sistemazione dovranno essere le stesse che erano previste per il terraio.

Quindi già dall’acquisto dell’animale, bisognerà prevedere spazi idonei al suo accrescimento. Si tratta infatti di una tartaruga che si muove molto.

testuggine gigante africana buca terra

C’è da considerare però un fattore fondamentale: il cambiamento climatico.

Stiamo infatti assistendo anno dopo anno a un incremento, seppur lieve, delle temperature e questo porta a una sempre più favorevole condizione di allevamento per questa specie.

Infatti, in alcune regioni del Sud Italia, alcuni allevatori riescono a gestirle all’esterno quasi tutto l’anno, salvo i 2/3 mesi più freddi.

Purtroppo nel loro areale di origine le condizioni per la sopravvivenza di questi meravigliosi esseri stanno venendo meno, a causa di deforestazione, siccità, scarse risorse alimentari, bracconaggio, urbanizzazione e predazione da parte di altri animali.

Quindi, la possibilità di vivere in buone condizioni nei nostri allevamenti rappresenta un’importante risorsa per la sopravvivenza di questa specie che, mutando di poco dai suoi antenati per adattarsi ai cambiamenti climatici, direttamente dalla preistoria giunge con calma fino a noi.

Alimentazione della testuggine gigante africana

Per quanto riguarda l’alimentazione, le C. sulcata sono erbivore.

testuggine gigante africana alimentazione

Si nutrono, infatti, di erbe amare, fiori e fieno in prevalenza, ma a volte non disdegnano qualche proteina animale (in modestissime quantità).

Queste tartarughe hanno una particolarità: bevono molto poco!

Riescono a idratarsi utilizzando l’acqua contenuta nelle verdure, questo perché provenendo da zone che sono piuttosto aride in alcuni periodi dell’anno.

Hanno quindi la capacita di mantenere il loro corpo idratato utilizzando l’acqua contenuta negli alimenti.

Il carattere varia tra maschi e femmine

Il carattere di questi animali è particolare. I maschi, infatti, sono territoriali e tendono a scontrarsi tra loro con lotte anche molto violente.

Spesso si mostrano aggressivi coi conspecifici, anche se più giovani e non in età riproduttiva.

Le femmine invece sono molto più pacifiche e tranquille, riescono a convivere senza problemi e condividono spazi e cibo senza lotte.

Il dimorfismo sessuale di questa specie è ben visibile attorno ai 4/5 anni. Prima di quell’età è quasi impossibile saperlo, essendo animali che raggiungono enormi dimensioni.

La maturità sessuale avviene dopo diversi anni.

In generale si può dire delle C. sulcata che sono tartarughe dal carattere forte, deciso e molto testardo.

Sono animali abitudinari, ma estremamente curiosi.

testuggine gigante africana lotta

Hanno un olfatto molto sviluppato e una vista abbastanza efficace.

Sono animali molto intelligenti e, a modo loro, riescono a instaurare con l’amico umano un rapporto di vera fiducia.

Sono, infatti, conosciuti casi di testugini giganti africane che, divenute adulte, accompagnano i loro umani in lunghe passeggiate.

Alcuni binomi sono diventati addirittura famosi come “Bon Chan e Hisao Mitani”, che passeggiano quotidianamente per le strade di Tokyo, “Nancy Drew” che accompagnava ogni giorno il suo compagno umano Jason al suo pub preferito a Tewkesbury nel Regno Unito e Zippy che si fa notare per le vie di Las Vegas.

Perché scegliere una testuggine gigante africana?

Perché è come vivere a metà tra il presente e il passato.

È una compagna di vita quasi silenziosa, ma determinata, una creatura enorme, ma con una capacità di esprimere delicatezza incredibile.

È un animale che arriva a noi direttamente dai tempi dei dinosauri.

Ha modificato di pochissimo le sue caratteristiche fisiche rispetto a quelle dei suoi antenati estinti, noi possiamo solo immaginarli, lei li ha conosciuti.

È come avere accanto una “saggia nonna” che potrebbe raccontare tantissime cose del mondo attraverso i suoi occhi… credo che basti per amare, tutelare e rispettare una creatura cosi incredibile!

Testo e foto di Chiara Lorenzetti – esperta di tartarughe e socia Tarta Club Italia

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

 

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