La falconeria ovvero la caccia con l’ausilio dei falchi è nota fin da tempi antichi dove se ne trovano tracce nei geroglifici già 2000 anni prima della nascita di Cristo. La tradizione e la tecnica di quest’arte venatoria sono nate e si sono sviluppate inizialmente in Medio Oriente per poi diffondersi anche nei territori Eurasiatici.
Inizialmente, la falconeria era prerogativa di ceti abbienti e nobili e, nonostante si sia diffusa, è rimasta comunque una attività di nicchia.
Indice dei contenuti
Falconeria, un patrimonio umano vivente
Nel 2016, l’UNESCO ha inserito la falconeria nella Lista Rappresentativa del patrimonio culturale intangibile dell’umanità, riconoscendo ai falconieri di 18 Paesi il valore del patrimonio culturale, di tradizioni e conoscenze, nel rispetto delle diversità culturali e creatività umana, trasmesse alle generazioni future.
Dal sostentamento al bird control
Nata come attività collaterale di caccia a scopo alimentare e sostentamento (soprattutto nelle comunità che anche oggi vivono nelle steppe), la falconeria si è evoluta abbracciando nuove attività di pubblica utilità come il controllo degli uccelli in ambito urbano o negli aeroporti.
L’urbanizzazione e il degrado ambientale hanno favorito la proliferazione di alcune specie di uccelli che ben si adattano a convivere con l’uomo sfruttando disponibilità alimentari (urbane e nelle discariche) e siti di nidificazione a stretto contatto con l’uomo come tortore, colombi, storni, gabbiani.
Gli effetti negativi di questa coabitazione sono legati a imbrattamento e contaminazione fecale di monumenti, vie, sottotetti e con possibile trasmissione di agenti patogeni.
I vari metodi adottati dalle amministrazioni comunali o dagli enti comprendono vari mezzi e operatori tra cui l’utilizzo di falchi addestrati per dissuadere e allontanare altri volatili da obiettivi a rischio.
Quali sono i falchi prescelti per queste attività?
I falchi prescelti per queste attività sono falchi di Harris, abili volatori di bassa quota, utili soprattutto in capannoni, hangar, luoghi chiusi o con maggiori ostacoli o aree urbane come ad esempio le aree attorno agli ospedali.
Oppure falchi pellegrini, falconi abili in volo d’alta quota per spazi aperti e di grande estensione come piste di atterraggio, campi, aree esterne di capannoni.
Come funziona il bird control con i falchi?
Sfruttando la naturale paura dei volatili nei confronti dei predatori naturali, evitando quindi l’utilizzo di esche avvelenate o prodotti ormonali potenzialmente tossici per altre specie innocue o animali da compagnia, il Bird Control è indubbiamente un mezzo di controllo efficace, sicuro e dai costi contenuti.
L’allontanamento dei volatili indesiderati non prevede l’uccisione degli stessi: i falchi volano in modo efficace ma ben raramente catturano la preda, preferendo tornare al pugno del falconiere per ricevere il “premio” meritato.
L’attività col falco viene programmata in modo preciso, evitando l’assuefazione e l’abitudine delle “preda”, variando orario, mantenendo costante però la presenza.
La difficoltà maggiore viene osservata nel caso in cui l’area da “sgombrare” prediletta dai colombi, ovvero i volatili maggiormente “invasivi”, sia per la presenza di abbondanti riserve alimentari sia siti di nidificazione.