Il timoma: un nemico insidioso per il coniglio

Parleremo oggi di una patologia tumorale molto importante nel coniglio da compagnia e anche molto insidiosa, il timoma.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini, Dott. Cristiano Papeschi

timoma coniglio
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Oggi parleremo del timoma, una forma tumorale piuttosto frequente nel coniglio, anche se sicuramente meno di altre patologie neoplastiche che possono interessare questo simpatico animale da compagnia.

Il timoma è però difficilmente prevedibile e altrettanto difficilmente individuabile precocemente a causa di alcune sue peculiarità.

Che cos’è il timo?

Il timo è una ghiandola presente nel torace in posizione craniale e ventrale (anteriormente e in basso) rispetto al cuore.

Questa ghiandola è presente in tutti i mammiferi ed è parte del sistema immunitario, in particolare è deputata alla produzione e maturazione dei linfociti T.

Di norma è più sviluppato nel giovane animale e tende a regredire, cioè a ridurre le proprie dimensioni, nell’animale adulto.

Tuttavia, nel coniglio si mantiene di dimensioni considerevoli per tutta la vita.

Che cos’è il timoma?

Il timoma è un tumore di tipo “benigno” che può interessare questa ghiandola portandola ad aumentare di dimensione fino a 4-5 volte.

Il fatto di essere “benigno” non deve, però, far stare tranquilli.

La sua posizione naturale e l’aumento spropositato della dimensione comporta infatti lo spostamento del cuore all’interno della gabbia toracica e la compressione sui vasi ad esso afferenti, nonché sui polmoni.

Quali sono i sintomi del timoma nel coniglio

I segni clinici causati dal timoma dipendono proprio dalla sua espansione.

Come detto questa comporta la modificazione dei rapporti con gli altri organi e strutture intratoraciche e la loro compressione.

Uno dei primi segni clinici che compare è la difficoltà respiratoria.

I polmoni e lo spazio all’interno della cassa toracica dell’animale sono già di per sé ridotti.

Una massa che occupa spazio può quindi rendere difficoltosa la respirazione.

Di conseguenza l’animale inizia a tollerare meno l’esercizio fisico, si affatica facilmente e, in fase avanzata, può mostrare difficoltà a respirare anche a riposo.

La massa tumorale, inoltre, può determinare la compressione dei vasi sanguigni che veicolano al cuore il sangue proveniente dalla parte anteriore del corpo, in particolare dalla testa.

Questo fatto si traduce in un esoftalmo (sporgenza dei globi oculari) conseguente alla dilatazione e all’aumento della pressione all’interno di detti vasi.

Inizialmente gli occhi possono risultare sporgenti e la terza palpebra fuoriuscire in maniera intermittente.

Con il progredire del processo patologico questa situazione diventerà permanente.

La difficoltà respiratoria e l’esoftalmo devono spingere a condurre l’animale in visita dal Veterinario.

Si tratta di sintomi piuttosto suggestivi ma bisogna considerare che esistono altre patologie che possono causare difficoltà respiratoria (ad esempio polmonite) oppure esoftalmo (ad esempio ascessi o masse retrobulbari).

Come si diagnostica il timoma nel coniglio

La diagnosi di timoma richiede prima di tutto una visita accurata e successivamente una serie di esami approfonditi a partire dalle analisi del sangue fino alla radiografia toracica, all’indagine ecografica, alla TC (tomografia computerizzata) e alla RM (risonanza magnetica).

Questi esami consentono di evidenziare la massa e definirne i contorni.

Solo la citologia, eseguibile in guida ecografica, e l’istologia sono in grado di confermare la natura della neoformazione.

Il timoma nel coniglio si può prevenire?

Il timoma è una forma neoplastica a lento accrescimento che manifesta i segni clinici solo quando la sua dimensione diventa considerevole e i meccanismi di compensazione non sono più sufficienti a mantenere in equilibrio l’organismo.

Quando la massa è piccola, neanche l’esame radiografico è sempre in grado di consentirne la visualizzazione e la diagnosi, anche a causa della presenza di grasso che ne altera l’osservazione, soprattutto negli animali in sovrappeso.

Di conseguenza, diagnosticare un timoma in fase iniziale non è semplice.

Il più delle volte la diagnosi si ottiene solamente quando la patologia è ormai in stadio avanzato e il volume della ghiandola è notevole, fase in cui i sintomi diventano evidenti.

timoma coniglio vet

E curare?

In molti casi il timoma può essere asportato per via chirurgica con un certo successo.

Si tratta però di una chirurgia complessa, con elevati rischi, anche affidandosi ai chirurghi più esperti.

In associazione alla chirurgia, o in alternativa quando questa non può essere eseguita, si può ricorrere alla chemioterapia o alla radioterapia.

Esistono anche terapie adiuvanti o, in casi estremi, palliative.

Ovviamente quanto più precocemente la patologia è diagnosticata e quanto minori sono le dimensioni della massa neoplastica, tanto più sono le possibilità di risoluzione e prolungamento dell’aspettativa di vita del paziente.

Se non diagnosticato e trattato, il timoma porta inevitabilmente a morte il paziente.

È fondamentale condurre a visita con regolarità il coniglio, si suggerisce almeno una volta ogni sei mesi, in modo da aumentare le probabilità di individuare una qualunque patologia cronica e progressiva.

In caso di comparsa di segni clinici sospetti è importante consultare immediatamente il proprio Veterinario di fiducia.

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