Il lupo e il rituale del pasto: come avviene?

Tra i lupi l’accesso al cibo avviene seguendo regole gerarchiche; la precedenza spetta agli individui dominanti, seguono via gli altri. Se l’ordine sociale è ben stabilito non avvengono incidenti, diversamente si scatenano lotte violente.

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lupo
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Il lupo ricerca il cibo spostandosi su lunghe distanze, intercettano la preda mediante l’olfatto e la insegue in gruppo per catturarla. Non sempre l’attacco viene coronato da successo; quando l’operazione si rivela troppo difficoltosa i lupi desistono.

Essi cercano di raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo e preferiscono pertanto catturare gli individui deboli, i giovani, gli anziani, i soggetti ammalati oppure gli animali domestici.

Le prede preferite sono gli animali di grossa taglia che possono fornire cibo per più giorni a tutto il branco. In assenza di grosse prede i lupi non disdegnano quelle piccole o i rifiuti abbandonati dall’uomo.

Mangiando come un lupo… ovvero come?

Dopo aver catturato la preda, i lupi (o in generale i canidi selvatici) la divorano seguendo un ordine di precedenza: dapprima si rivolgono alle cavità interne, da cui estraggono fegato, cuore, polmoni, stomaco e intestino, poi passano ai quarti posteriori, alle spalle, al collo, alla cassa toracica; vengono lasciate per ultime le ossa della colonna vertebrale e della testa.

Questa cronologia lascia intravedere delle preferenze alimentari per gli organi cavitari, seguiti dalla carne, dal contenuto intestinale e dalle ossa.

Essa indica anche un approvvigionamento differenziato dei vari principi nutritivi: le proteine e le calorie vengono tratte dalla carne, i minerali dalle ossa, la fibra dal contenuto intestinale, il materiale indigeribile (che funziona da stimolo della peristalsi intestinale) dalla pelle e dalle ossa. Alle prede si aggiungono altri alimenti, per lo più di origine vegetale, che vengono assunti per lenire i morsi della fame quando non sono disponibili le prime.

Le quantità consumate sono proporzionali alla mole dell’animale e al dispendio energetico dovuto al movimento; rispetto a quelle normalmente somministrate ai cani esse paiono rilevanti, ma bisogna considerare che i selvatici bruciano molta energia per gli spostamenti, per la caccia e per difendersi dalle temperature esterne.

Si calcola che un lupo possa assumere fino a 20 kg di alimenti in un solo pasto.

La natura ha dotato i predatori di uno stomaco molto capiente, che può accogliere più del 70% dell’intero contenuto del tratto digerente; esso ha evidentemente la funzione di immagazzinare l’alimento quando disponibile e quindi di approfittare delle congiunture favorevoli per sopperire ai periodi di magra.

Alle grandi abbuffate fanno infatti riscontro periodi talora anche lunghi di digiuno.

L’accesso al cibo avviene seguendo regole gerarchiche: la precedenza spetta agli individui dominanti, seguono via gli altri.

Se l’ordine sociale è ben stabilito non avvengono incidenti, diversamente si scatenano lotte violente.

Di solito viene consumato un solo pasto al giorno, seguito da un periodo di tranquillità e di riposo. Anche dal comportamento alimentare dei canidi selvatici possiamo trarre indicazioni preziose per la gestione dei cani domestici.

I canidi selvatici hanno un’alimentazione abbastanza varia, che apporta tutti i principi nutritivi necessari all’animale; essi consumano in genere un solo pasto.

FONTE: La Settimana Veterinaria

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