Se il gatto non utilizza la cassetta igienica: cosa fare?

L’idillio con il proprietario solitamente si interrompe nel momento in cui il gatto perde le corrette abitudini eliminatorie. In questo caso si parla di eliminazione inappropriata o di comportamenti di marcatura.

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gatto non utilizza la cassetta igienica
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Una delle ragioni per le quali i gatti sono apprezzati animali da compagnia è che utilizzano la cassetta igienica per le loro deiezioni.

La tendenza a eliminare su substrati friabili è evidente nei gattini fin dall’età di 5-6 settimane.

L’idillio con il proprietario solitamente si interrompe nel momento in cui il gatto non utilizza la cassetta igienica e perde le corrette abitudini eliminatorie.

In questo caso si parla di eliminazione inappropriata (l’animale elimina nel posto sbagliato) o di comportamenti di marcatura, come lo spruzzare urina o il middening (marcatura attraverso le feci).

Nel caso in cui il gatto sporchi in giro conviene rivedere nel dettaglio, con i proprietari, la misura, il posizionamento il numero e la tipologia di cassetta igienica, nonché la frequenza con cui viene cambiata.

Inoltre, è necessario soffermarsi sulla gestione della cassetta igienica, sui cambiamenti nella routine domestica o nell’ambiente di vita dell’animale, come ad esempio cambi di orari del proprietario, nascita di un bambino, introduzione di un nuovo gatto, o ambienti di vita poco consoni alle esigenze etologiche feline o un problema clinico correlato.

Lo sviluppo di un’avversione può dipendere da esperienze traumatiche o sgradevoli vissute nella sede di eliminazione.

Perché il gatto non utilizza la cassetta igienica

Il gatto può evitare la cassetta igienica perché è stato spaventato da qualcosa mentre la stava utilizzando (cassetta posizionata in un luogo di passaggio o vicino a un elettrodomestico).

Oppure il gatto può aver incontrato delle difficoltà ad accedere alla cassetta perché altri gatti o cani gli hanno bloccato il passaggio.

Associata ai disturbi di eliminazione, è l’aggressività intraspecifica tra gatti conviventi.

Questa forma è di tipo passivo, cioè messa in atto attraverso determinate posture del corpo, delle orecchie, della coda, senza evidenti scontri fisici e si manifesta più spesso in corrispondenza dell’arrivo di un nuovo gatto, di una competizione per le risorse (cibo, cuccia, attenzioni del proprietario) e quando uno dei gatti di casa è stato assente per un certo periodo (ad es., ricovero in ambulatorio).

Nel caso invece di avversione specifica per il substrato della lettiera, le cause più frequenti sono associate a dolore provato durante l’eliminazione (cistite, colite, problemi scheletrici) o a sensazioni olfattive e tattili sgradevoli (lettiera sporca, profumata).

Le zone sporche devono essere lavate con acqua ossigenata o aceto bianco, mentre la candeggina, che attrae il gatto, deve essere utilizzata solo per la lettiera.

Alberi per gatto o tiragraffi posizionati nelle zone di passaggio riorientano i graffi.

Le zone bersagliate dai graffi devono essere protette meccanicamente o spruzzate di feromoni.

Le punizioni

Le punizioni devono essere assolutamente evitate, poiché sono antiproduttive e hanno un effetto ansiogeno.

Le distrazioni (spray d’acqua o piccoli rumori) possono essere messe in atto se il gatto viene preso in flagrante mentre sporca in giro o sta effettuando una marcatura inappropriata.

I feromoni e gli alimenti specializzati sono utili in termini di prevenzione o subito dopo i primi sintomi, ma una visita dal medico veterinario comportamentalista si rivela spesso necessaria quando le turbe sono già consolidate.

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