Coniglio e cavia vanno d’accordo? Ecco qualche consiglio

Coniglio e cavia possono convivere pacificamente e tenersi compagnia? Vediamo insieme i pro e i contro di questa convivenza e quali accortezze mettere in atto al fine di renderla piacevole e non stressante evitando, soprattutto, i conflitti.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

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Il coniglio e la cavia vanno d’accordo? Questi due animali presentano molti aspetti che li rendono simili ma allo stesso tempo rimangono due specie diverse, con caratteristiche, abitudini e comportamenti differenti.

Specie distinte?

La prima differenza è di tipo zoologico: il coniglio è un lagomorfo e la cavia un roditore e questo fa di loro due animali che, sebbene sociali, in natura non conviverebbero spontaneamente.

L’appartenere a gruppi tassonomici distinti implica, prima di tutto, l’impossibilità di accoppiarsi tra loro, e questo era abbastanza scontato, ma anche un pattern comportamentale differente e soprattutto un modo di comunicare molto diverso che può rendere difficile l’interazione e portare i due a “incomprensioni” e, qualche volta, scontri.

Caratteri diversi?

Il porcellino d’India è un animale molto timido mentre il coniglio… dipende!

Ci sono conigli altrettanto timidi e altri molto più estroversi che potrebbero quindi turbare la “tranquillità” del compagno roditore: in linea generale la cavia mostra una maggiore necessità di privacy e isolamento.

A meno che i conviventi non siano più che affiatati e compatibili tra loro, meglio evitare di lasciarli sempre liberi insieme e cercare di dare ad ognuno il proprio spazio e possibilità di isolamento, lasciando a disposizione tane riservate e creando una separazione fisica attraverso l’uso di recintini.

Inoltre, non dimentichiamo che un coniglio maschio e intero ha quasi sempre “voglia” e quindi importunerà il coinquilino (maschio o femmina che sia) tempestandolo di attenzioni “sessuali”, con non pochi rischi per la sua incolumità: meglio sterilizzare tutti quanti sia per motivi di convivenza che di salute.

Essendo il coniglio una specie territoriale, se si desidera introdurre una cavia di recente acquisto in casa bisogna procedere con calma, tenendo inizialmente separati i due e lasciando che il coniglio si abitui piano piano alla nuova presenza; solo successivamente si potrà tentare un approccio fisico mantenendo sempre alta la guardia per intervenire in caso di necessità.

La stessa alimentazione?

Sia il coniglio che la cavia sono specie erbivore, pertanto questo problema è risolto in partenza… oppure no?

Erbivori, si, ma con qualche differenza per quel che riguarda i fabbisogni, la più importante delle quali riguarda l’integrazione di Vitamina C con la dieta: questa non è necessaria per il coniglio mentre è indispensabile per la cavia.

Come ben sappiamo, il porcellino d’India non è in grado di sintetizzare autonomamente questo elemento, pertanto dovrà assumerlo quotidianamente attraverso il cibo (frutta, verdura e ortaggi freschi nonché mangime addizionato) o sotto forma di integrazione.

Offrendo il cibo contemporaneamente e in un luogo accessibile ad entrambi il coniglio potrebbe fare “la parte del leone” e sottrarre al porcellino gli alimenti di cui ha bisogno con gravi ripercussioni sulla sua salute: anche in questo caso, fermo restando la disponibilità di fieno a disposizione di tutti anche negli spazi comuni, meglio prevedere la separazione della zona alimentazione in modo da evitare competizioni.

Questioni di salute?

Un altro aspetto da tenere presente quando si mettono insieme due animali, anche se di specie diverse, è l’eventualità che uno dei due sia portatore di qualche agente patogeno che potrebbe trasmettere all’altro: sottoponiamoli, dunque, a una visita presso un veterinario esperto in animali non convenzionali per stare un po’ più tranquilli.

Quindi? Coniglio e cavia vanno d’accordo?

Eccoci, alla fine, alla domanda più importante: coniglio e cavia possono convivere?

In linea di massima si ma bisogno essere molto attenti, soprattutto per i primi tempi, e mettere in atto tutte quelle accortezze per rendere la convivenza piacevole e non stressante ed evitare conflitti.

Purtroppo non sempre si ottiene il risultato desiderato e qualche volta si arriva addirittura a dover rinunciare e mantenere gli animali in regime di “separati in casa”.

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