Compravendita di cuccioli: cosa fare in caso di problemi

Durante la compravendita di cuccioli possono insorgere alcuni problemi con il venditore dell'animale. Vediamo come comportarsi in alcuni casi.

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A cura di: Dott.ssa Paola Fossati

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La compravendita dei cuccioli e più in generale degli animali rientra nelle disposizioni del Codice Civile (compravendita di beni).

Durante l’acquisto di un cucciolo possono insorgere alcuni problemi con il venditore dell’animale.

Vediamo qualche esempio pratico e come comportarsi in questi casi.

Cuccioli con problemi fisici nascosti alla compravendita

Ho acquistato un cucciolo di razza da un’allevamento. Una settimana dopo l’ho fatto visitare dal veterinario che mi ha detto che il cucciolo ha un problema di criptorchidismo.

Come mi devo comportare? Posso fare denuncia?

Il criptorchidismo è la ritenzione di uno o di entrambi i testicoli.

È un problema che ha una base ereditaria e, pertanto, è considerato vizio redibitorio.

Questo vuol dire che l’oggetto acquistato, in questo caso il cane, è affetto da un vizio che al momento della compravendita risultava nascosto all’acquirente.

I vizi devono infatti essere preesistenti al momento della vendita, oppure insorti dopo, ma derivanti da cause preesistenti, nonché occulti e gravi.

In diritto civile, il compratore in questo caso può chiedere al venditore la sostituzione del cucciolo oppure il rimborso parziale di quanto pagato, perché affetto da vizi occulti, tali da alterarne il valore.

In caso avesse fatto ricorso al veterinario per tali problemi fisici, può domandare anche il risarcimento delle spese sostenute presso il Medico veterinario.

La scelta della forma di risarcimento, da richiedere direttamente all’allevatore, compete all’acquirente, così come la scelta del veterinario a cui rivolgersi per la cura del cane.

Questo a meno che nel contratto di acquisto non siano state pattuite condizioni diverse.

In caso non si raggiunga un accordo, bisognerà rivolgersi a un legale.

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Un cane per un altro

Mi è stato venduto un cane con tanto di pedigree attribuendolo ad una razza, ma attraverso il DNA ho scoperto che in realtà il cane non appartiene a quella razza.

Come mi devo comportare nei confronti del venditore?

A seguito della scoperta che il cane non appartiene alla razza promessa e pattuita, il venditore rischia che l’acquirente eserciti una azione di garanzia per aliud pro alio.

In pratica, infatti, il venditore ha ceduto un animale diverso da quello che era stato reso oggetto del contratto di compravendita.

L’ipotesi di aliud pro alio si verifica appunto “quando viene consegnato un bene completamente diverso da quello pattuito“.

Questo consente all’acquirente di chiedere la risoluzione del contratto o che il venditore mantenga quanto promesso.

Inoltre, può essere richiesto anche il risarcimento di un eventuale danno subito in conseguenza.

L’acquirente del cane deve comunque dimostrare che la condizione dell’animale lo rende di un genere nettamente diverso da quello che lo aveva indotto a comprarlo (esame del DNA di conferma).

E/o che le caratteristiche del cane precludono assolutamente il suo “utilizzo” per le finalità per cui lo aveva acquistato (ad esempio la riproduzione per finalità di allevamento).

 

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