Spesso mal accettati dai proprietari, i graffi sono parte del normale repertorio del gatto: stiramento, pulizia degli artigli, marcature visive e olfattive, piacere.
La loro estinzione è generalmente illusoria e può anche generare un malessere nell’animale: lo scopo è quindi quello di ridurli e riorientarli. Conviene identificare dove e quando i graffi sono realizzati, come, da quanto e tutti i tentativi che sono stati fatti per farli scomparire.
Innanzitutto, è necessario identificare se sono sintomo di una patologia (ricercare altri segni, altri marcatori, le aggressioni, i cambiamenti nella modalità o nell’ambiente di vita). Può essere necessario un consulto comportamentale per chiarire la diagnosi e prendere in considerazione la regolamentazione farmacologica adatta allo stato emotivo del gatto.
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MODIFICA DEL COMPORTAMENTO DEI GRAFFI
La punizione (in teoria efficace se è forte, applicata sistematicamente e all’inizio dell’atto) è stata sempre più o meno adottata dai proprietari; di solito viene applicata male, è ansiogena e deve essere interrotta.
La disgregazione consiste nell’interrompere il comportamento, verbalmente o fisicamente, in modo adeguato alla sensibilità dell’animale, poi a reindirizzalo. In primo luogo, è bene proporre all’animale dei graffiatoi.
Questi devono avere un substrato attraente, in rilievo, stabile e devono essere elevati in modo che il gatto possa allungarsi. Inoltre, è importante che siano ben posizionati – ai piedi della porta d’ingresso, nelle zone salienti – ed eventualmente sfregati con noccioli di oliva o spruzzati con feromoni per aumentarne l’attrattività.
Spesso è necessario proporne diversi tipi per scoprire cosa sia più adatto all’animale. È più facile iniziare l’educazione comportamentale relativa ai graffi sul gattino che sull’adulto. A completamento, il comportamento è reindirizzato verso giochi o verso una nuova esplorazione quando l’animale graffia un luogo indesiderato.
Per ridurre il bisogno di graffiare, è necessario identificare i fattori stressanti e i conflitti e ridurli: arricchire l’ambiente, moltiplicare le risorse, utilizzare feromoni od oli essenziali. I repellenti non sono molto efficaci.
La ricerca di una relazione stabile, prevedibile e positiva è necessaria per il benessere dell’animale. Infine, il comportamento emotivo del gatto può essere modulato utilizzando nutraceutici, feromoni od oli essenziali, relativamente efficaci sui graffi legati allo stress (questo non funzionerà se il gatto graffia il divano su cui dorme).
RIDUZIONE DELL’IMPATTO DELLE GRAFFIATURE
Una soluzione alternativa è quella di proteggere le aree graffiate con alluminio, film alimentari, protezioni o cuscini. Queste tecniche sono efficaci se il gatto dispone di altri substrati.
FONTE: La Settimana Veterinaria