I gatti sono animali carnivori ma l’evoluzione che hanno avuto a fianco dell’uomo li ha portati ad abituarsi a mangiare di tutto. Tuttavia, esistono molti cibi da evitare in quanto non sono adatti al gatto, se non persino dannosi.
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Il gatto e i cibi da evitare
Partiamo da un concetto base ovvero che non tutti i cibi presenti sulla nostra tavola di casa sono adatti al gatto.
Per esempio il formaggio che ha un elevato contenuto di calcio e grassi, diventa nocivo se stagionato in quanto troppo ricco di sale come anche gli insaccati.
Il latte non è adatto al gatto
Il latte può provocare disturbi digestivi e diarrea a causa della carenza dell’enzima lattasi adibito alla digestione del lattosio.
In quanto fonte di proteine e di calcio come lo yogurt possono essere consumati solo in modica quantità e solo se non causano disturbi digestivi.
Le verdure da escludere nell’alimentazione del gatto
Tutte le verdure vanno bene tranne cavolo, cipolla e patate ma sembra che le preferenze dei gatti siano orientate verso asparagi, porri fagiolini, carote e spinaci.
Gli agliacei, tra cui aglio, cipolla, lo scalogno, l’erba cipollina e il porro contengono una sostanza emolitica che può causare emorragie o anemie già a 5 grammi di sostanza secca per ogni chilo di peso corporeo del gatto.
Questi alimenti inoltre sono maldigeriti provocando gas e crampi addominali.
Inoltre, i danni provocati dalla cipolla sono cumulativi: piccoli assaggi di volta in volta possono essere più pericolosi.
Il fegato va somministrato in quantità modesta, non più di un boccone a settimana perché può portare a un eccesso di vitamina A che causa alterazioni dello scheletro.
Il bianco d’uovo crudo contiene avidina che distrugge la biotina, una vitamina del gruppo B causandone una carenza.
Nei carnivori sono importanti anche gli amidi nella dieta: devono essere ben cotti per essere maggiormente digeribili.
Non dare al gatto alimenti formulati per i cani!
I cibi formulati per i cani non sono compatibili con le esigenze feline: hanno una quota proteica inferiore, non sono integrati di taurina e acidi grassi e vitamine e sali minerali non sono proporzionate.
Rivolgiti sempre al veterinario
I sintomi che possono comparire nel giro di 1-4 giorni dall’ingestione sono: vomito, diarrea e urine di colore scuro.
La gravità può essere influenzata da diversi fattori: quantità ingerita, peso, età (più grave nei cuccioli e negli animali anziani) e tempo trascorso senza intervento.
È sempre raccomandabile non aspettare la comparsa dei sintomi, ma contattare immediatamente il Medico Veterinario di fiducia prima di effettuare interventi “fai da te” che possono essere controindicati o dannosi.