La corretta alimentazione nel gatto e i suoi benefici

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corretta alimentazione nel gatto
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Parlando di corretta alimentazione nel gatto, si può iniziare dicendo che nel suo metabolismo, le ingenti richieste di proteine, taurina, acido arachidonico e vitamina A presuppongono una dieta ricca di carne fresca bovina o suina e pesce.

La taurina è un aminoacido essenziale coinvolto nella sintesi degli acidi biliari, nell’osmoregolazione, nella trasmissione degli impulsi nervosi e nell’omeostasi del calcio.

La sua carenza causa degenerazione retinica in tre mesi e una cardiomiopatia dilatativa in 5-6 mesi, oltre a patologie riproduttive.

La taurina è presente in grande quantità nei prodotti industriali, perché viene parzialmente distrutta dal processo di produzione.

Questo aminoacido è naturalmente presente nella carne e nel pesce.

In una razione casalinga non è necessario aggiungerne, a meno che le proteine derivano unicamente da pesce in scatola.

Il regime “tutto carne” deve essere evitato.

Infatti, la carne e il pesce presentano uno squilibrio di fosforo e calcio: la razione composta unicamente da carne causa uno squilibrio metabolico a favore del fosforo che in natura non si verifica in quanto le prede vengono consumate con le ossa, i peli e le interiora, ricostituendo l’equilibrio.

È importante scegliere un alimento “saziogeno” in grado di indurre sazietà senza rinunciare alla palatibilità in quanto i soggetti devono gradire quello che mangiano.

Le dimensioni e la densità delle crocchette utilizzate ne aumentano il volume, inducendo la sazietà.

Il basso contenuto in grassi di un alimento ipocalorico con alto contenuto in fibra ed elevata umidità permettono di ridurre il peso in soggetti che presentano sovrappeso.

Mentre gli acidi grassi polinsaturi Omega-6 (acido linoleico, gamma- linoleico, arachidonico, ecc.) sono principalmente presenti negli oli alimentari vegetali (quelli di semi e di girasole in primis), nella carne degli animali, in alcuni pesci e nelle interiora, gli omega-3 sono presenti in alcuni pesci grassi selvatici (salmone, halibut, aringa, sgombro), nella noce, nella colza, ma soprattutto nelle alghe, il che spiega la maggior ricchezza in acidi omega-3 dei pesci selvatici, che ingeriscono le alghe, rispetto a quelli di allevamento.

Gli acidi grassi eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA), della serie omega-3, oltre ad esercitare effetto antinfiammatorio hanno proprietà immunoregolatrice e neuroprotettive.

L’EPA ha dimostrato di essere l’unico in grado di ridurre notevolmente la degradazione della cartilagine in corso di infiammazione.

Le vitamine del gruppo B, le vitamine A ed E sono le principali molecole che possono intervenire favorevolmente sui metabolismi alterati dei soggetti anziani.

La fibra solubile come l’inulina ha un effetto benefico sui batteri nell’intestino, rallenta il tempo di transito dell’alimento attraverso l’apparato gastroenterico, quindi aumenta il tempo per l’assorbimento di nutrienti come il glucosio.

La fibra insolubile costituita da polisaccaridi non degradabili da parte degli enzimi dei mammiferi ma solo dai batteri della flora intestinale: un esempio è dato dalla cellulosa che esplica un effetto volumizzante sulle feci e favorisce l’elasticità della parete intestinale, promuovendo il senso di sazietà e aiutando a regolare il movimento intestinale.

Essa modifica il tempo di svuotamento dello stomaco, la velocità di transito dell’alimento, la digestione e il successivo assorbimento dei principi nutritivi.

Nel gatto abituato ad uscire fuori è necessario considerare l’impatto che gli sbalzi termici possono esercitare su di lui, nelle stagioni fredde.

È consigliabile quindi riattivare il suo metabolismo facendolo giocare prima di farlo uscire in modo da evitare un impatto troppo traumatico per il suo organismo a cause delle temperature esterne troppo rigide.

In questo modo non subirà il brusco cambiamento dal tepore della casa all’aperto perché il suo organismo avrà il tempo di adattarsi evitando un cambiamento improvviso.

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