Bacche di ginepro: come utilizzarle nella dieta dei nostri uccelli

Durante una bella gita nei boschi, tra i colori e profumi della natura, ci si può imbattere in arbusti ricchi di bacche viola, i ginepri. Gli uccelli sono in gradi di cibarsene e trarre benefici anche allo stato naturale o essiccato (non badando al sapore amaro!) e una giusta integrazione può portare a effetti benefici per la loro salute.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

ginepro e uccelli
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Il ginepro è un arbusto molto comune nei boschi dell’Appennino ma anche della macchia mediterranea, il quale, produce bacche che a maturazione assumono un bel colore viola.

Sulla stessa pianta però si possono rinvenire anche bacche verdi, immature: saranno pronte per il raccolto solo l’anno successivo.

Sapore pungente ma ricco di tannini e zuccheri

Il sapore è pungente ed acre. In alimentazione umana sono utili aromi utilizzati per insaporire arrosti o cacciagione, ma anche estratti fitoterapici utili per lenire dolori colici o articolari.

Gli uccelli che si cibano comunemente di bacche di ginepro sono ad esempio frugivori selvatici come capinere, rigogoli o beccofrusoni, ma anche insettivori come tordi o cesene (soprattutto durante la muta del piumaggio), granivori come ciuffolotti, crocieri, frosoni, verdoni.

I pappagalli possono trovare poco appetibile questa bacca, ma in alcune miscele “light” di pastoncino è talvolta presente.

Le bacche di ginepro sono ricche di flavonoidi, resina, tannini, zuccheri, e un olio essenziale, il terpinene, che favorisce la diuresi senza però aumentare l’escrezione di elettroliti.

Come utilizzare il ginepro nella dieta dei nostri uccelli

In genere sono consigliati pochi grammi al giorno, corrispondenti a tre massimo cinque bacche al giorno a seconda della specie e della dimensione del volatile.

Le bacche possono essere macinate con un macinacaffè e per favorirne il consumo possono essere poi spolverizzate sulla frutta a pezzetti o nel pastoncino giornaliero.

Per i pappagalli è possibile preparare una sorta di marmellatina confezionata con succo di mela e qualche bacca macinata, poi spalmata o fatta assorbire da un cracker integrale.

In commercio si trovano pastoncini alla frutta (con uva, fichi, sorbo) e bacche di ginepro da aggiungere tal quali (nelle dosi consigliate) alle miscele o durante le attività di foraging.

Infuso di bacche di ginepro per i nostri amici volatili

È possibile preparare anche un infuso con cinque bacche tritate in un bicchiere di acqua e lasciato a disposizione come acqua di bevanda, dall’effetto drenante e ricco di fitoterapici, senza eccedere in dosi e frequenza, ma chiedendo prima consiglio al veterinario curante.

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