Il grande Mahatma Gandhi affermava: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali“.
Purtroppo le notizie che arrivano dal mondo, che imperversano sui giornali o che ci bombardano tramite il web, non sono per nulla buone: il pianeta Terra sta morendo.
E la colpa è solo dell’uomo. Ghiacciai che si sciolgono, surriscaldamento globale, foreste sventrate e rase al suolo, sempre più specie di animali in pericolo d’estinzione, oceani di plastica.
Fortunatamente però, sono molte le persone, le associazioni e gli stessi governi che sono accorsi in aiuto di una Mater Natura in difficoltà.
Un anno si sta concludendo e domani, 1 gennaio 2019, inizierà un nuovo anno. E per iniziarlo al meglio, vediamo tre grandi successi per la conservazione della fauna che si sono realizzati nell’anno quasi volto a termine.
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Indice dei contenuti
La Cina e il divieto sul commercio d’avorio
In Cina è diventato legge il divieto sul commercio d’avorio. La Cina continentale aveva un forte impatto sulla richiesta di avorio mondiale, essendo molto ambito in questo Paese. Secondo i sondaggi sui consumatori condotti da Traffic, WWF e GlobeScan, grazie a questo divieto, sembra stia cambiando l’atteggiamento nei confronti dell’acquisto di avorio. Sempre in meglio, si spera.
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Foresta Pluviale Amazzonica: un’altra parte è salva
Un’altra grossa porzione della foresta pluviale amazzonica ora è protetta. Si tratta di Serranía de Chiribiquete in Colombia. Si trova nell’angolo Nord-occidentale del bacino del Rio delle Amazzoni e ospita pitture rupestri e specie minacciate.
Una bellissima notizia contro il disboscamento illegale che, tra l’agosto 2017 e il luglio 2018, ha distrutto quasi 8.000 chilometri quadrati di foreste.
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È aumentato il numero di balene e altri grandi cetacei
Grazie ai divieti internazionali di caccia alla balena nel Pacifico del Nord e nell’Emisfero Meridionale, il loro numero è cresciuto. Per esempio, la popolazione globale di balenottere comuni, specie presente nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è quasi raddoppiata dagli anni ’70 a oggi.
FONTE: National Geographic Italia