Il tartufo è la parte terminale del naso di cane e gatto ed è caratterizzata da un notevole spessore e assenza di follicoli piliferi.
È riccamente innervato e, come aspetto, ricorda i ciottoli di una strada, per la presenza di incisure poligonali, sia nel cane che nel gatto.
Questa parte del corpo è sempre ben visibile, per cui le modificazioni sono facilmente identificabili.
Vediamo assieme alcune delle più frequenti alterazioni che colpiscono il tartufo (e talvolta non solo).
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Alterazioni di tartufo e naso in cane e gatto
Ferite
Molto spesso il tartufo può presentare graffi ed escoriazioni a causa di traumi, come esito di zuffe o per atteggiamenti ripetuti quali ad esempio scavare con il muso nel terreno.
Alterazioni del colore del tartufo
In cane e gatto si possono presentare delle alterazioni del colore normali (fisiologiche) quando nel corso della loro vita il colore del tartufo si modifica, mostrando una depigmentazione parziale o totale.
Queste alterazioni note anche come “snow nose” e “dudley nose” sono tipiche di alcune razze canine come Siberian Husky, Alaskan Malamute, Labrador e Golden Retriever.
Per quanto la causa non sia ancora del tutto chiarita, queste variazione di colore mostrano una certa stagionalità, con perdita di pigmento in inverno e ripigmentazione con l’aumento delle ore di luce giornaliere.
In questi casi il tartufo non appare infiammato e il tipico aspetto a ciottolato viene mantenuto.
Ipercheratosi nasale
Altra alterazione frequente è l’ipercheratosi nasale, caratterizzata da un tartufo asciutto, secco, con un accumulo di materiale cheratinico tipicamente e inizialmente sulla parte dorsale del tartufo stesso.
Colpisce spesso razze con alterazioni del normale ricambio delle cellule dell’epidermide (corneificazione), come i Cocker, o razze tipicamente predisposte a problematiche dei dotti naso-lacrimali (canali che convogliano le lacrime al tartufo mantenendolo umido), come le razze brachicefale.
Tale ipercheratosi si manifesta spesso in animali anziani.
Reazione al morso di insetti o ragni
Altra malattia tipicamente localizzata al tartufo e al naso in generale è l’ipersensibilità al morso di artropodi (principalmente insetti e ragni).
È caratterizzata da stagionalità (primavera-estate), infiammazione, gonfiore, dolore, fuoriuscita di siero/sangue.
Colpisce principalmente cani e gatti che passano molto tempo all’aperto ed è legata a una reazione “eccessiva” ad allergeni e tossine inoculate dall’artropode.
Lentiggini
Ci sono anche alterazioni del tartufo che non si limitano a questa localizzazione, ma possono presentarsi anche in altre parti del corpo.
Tra queste ricordiamo le “lentiggini” (lentigo simplex), caratterizzate da macchie iperpigmentate che si sviluppano con il tempo, interessando principalmente tartufo, palpebre, labbra e gengive.
Sono comuni nel gatto comune Europeo dal mantello rosso.
Vitiligine
Da segnalare anche la vitiligine descritta in molte razze a mantello nero e nel gatto Siamese.
È caratterizzata dall’insorgenza di macchie prive di colorazione spesso con margini irregolari sul tartufo, ma non solo.
Malattie autoimmuni
Si arriva poi al ben più esteso mondo delle malattie autoimmuni che possono avere esclusiva localizzazione a livello di tartufo o rientrare in quadri clinici più generalizzati.
In linea generale tali patologie (lupus eritematoso cutaneo, pemfigo eritematoso, pemfigo foliaceo, ecc.) sono contraddistinte da un sistema immunitario che inizia ad aggredire i propri tessuti/organi come se si trovasse davanti a qualcosa di estraneo e di nocivo.
A seconda della localizzazione si hanno tipiche alterazioni e lesioni.
In tutti questi casi le alterazioni sono di natura infiammatoria e sono spesso accompagnate da depigmentazione, ulcere, erosioni, croste rossastre o giallastre con perdita della tipica struttura ad acciottolato.
Alterazioni dovute all’esposizione solare
Proprio per la sua posizione il tartufo è spesso sede di alterazioni legate all’esposizione solare che vanno da forme “benigne”, quali la dermatite attinica, a forme neoplastiche maligne e aggressive, quali il carcinoma squamocellulare, spesso riscontrato in gatti a mantello bianco.
Il tartufo perde la normale struttura, diventa liscio e si ricopre di scaglie per poi presentare erosioni, perdita di tessuto e importanti alterazioni anatomiche progredendo verso la forma maligna.
Ci sono però altre forme neoplastiche (quali ad esempio il linfoma epiteliotropo) in grado di coinvolgere il tartufo.
Malattie infettive e lesioni a naso e tartufo di cane e gatto
Da non dimenticare infine la possibilità di avere malattie infettive in grado di alterare il tartufo.
Prima tra tutte la leishmaniosi che può presentare depigmentazioni, ulcere, croste coinvolgenti in tutto o in parte il tartufo.
Nel gatto invece è possibile riscontrare lesioni ulcerative in malattie virali quali quella indotta dall’herpesvirus felino.
Cosa fare in caso di alterazioni a naso e tartufo di cane e gatto
Il tartufo dei nostri animali può dunque andare incontro ad alterazioni benigne, ma anche fungere da campanello di allarme di patologie ben più gravi.
Nel caso si notasse qualche cambiamento nell’aspetto del tartufo del proprio cane o gatto, è quindi importante contattare subito il Medico veterinario di fiducia.