Il geco che si riproduce senza accoppiamento: Heteronotia binoei

Il geco Bynoe è un piccolo rettile, originario di zone desertiche dell'Australia, che ha la caratteristica di riprodursi senza accoppiamento.

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A cura di: Emanuele Scanarini - Italian Gekko Association

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(foto Luca La Grassa)
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Tra gli appassionati di rettili e in particolare di gechi, sono particolarmente apprezzate le specie partenogenetiche, cioè quelle che si riproducono senza accoppiamento; tra queste Heteronotia binoei o geco di Bynoe.

H. binoei è un piccolo geco, 10 cm totali in età adulta, originario di zone desertiche e steppose dell’Australia.

Per chi volesse fare esperienza con il geco H. bionei è un’ottima scelta, anche se non si avessero altre esperienze con questi animali.

Cos’è la partenogenesi?

La partenogenesi è la capacità di una specie di riprodursi senza accoppiamento.

Questo tipo di riproduzione è comune tra gli invertebrati, molto meno tra i vertebrati, esclusiva infatti di pesci e rettili.

Tra questi Heteronotia binoei (o almeno una popolazione), composta esclusivamente da femmine, giunta in età riproduttiva inizia a produrre uova fertili senza l’intervento di un maschio.

Ovviamente i piccoli che nasceranno saranno veri e propri cloni della madre.

Gestione in terrario del geco di Bynoe

Heteronotia binoei, come molti gechi di zone aride, non è particolarmente difficile da gestire in terrario.

Per gestire questi piccoli gechi e avere modo di allestire un piccolo deserto, sarà necessario un terrario di almeno 40 x 30 x 25 (h) cm.

Dimensioni maggiori non sono un problema, bisognerà solo porre attenzione alle prese d’aria e allo spazio tra eventuali vetri scorrevoli (che si può colmare con un lembo di spugna), perché i terrari grandi sono progettati per specie di maggiori dimensioni e non sempre risultano a prova di fuga per un gechino di 10 cm.

Il terrario va allestito con un paio di centimetri di sabbia come substrato, qualche roccia, corteccia e ramo per arricchire e abbellire l’ambiente.

geco terrario AtthisSecretGarden
(foto Atthis’ Secret Garden)

Le rocce ed eventuali arredi pesanti vanno sempre appoggiati al fondo del terrario e posizionati in modo che non possano cadere schiacciando rovinosamente il geco.

Non è indispensabile la ciotola dell’acqua, sono animali altamente adattati alla siccità.

Se si sceglie di mettere l’acqua, si deve comunque usare un recipiente molto piccolo: primo per non fare annegare l’animale, secondo per non aumentare troppo l’umidità ambientale.


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La soluzione migliore per dare una fonte di abbeveraggio è nebulizzare un angolo del terrario una volta alla settimana, possibilmente subito dopo lo spegnimento delle luci/riscaldamento.

Temperatura e illuminazione

Questi piccoli gechi necessitano di una temperatura diurna di 33-35 °C nella zona calda, e 25-27 °C nella zona fresca.

Si può scegliere di scaldare con un tappetino/cavetto termico termostatato, posizionato sotto un terzo del terrario (possibilmente in vetro), oppure con un faretto alogeno di potenza elettrica adeguata alle dimensioni del terrario.

Il faretto è un ottimo scaldare e scandire il fotoperiodo (12 ore in estate, 10 in inverno).

Sicuramente l’integrazione di una compatta UVB al 5% aiuterà a gestire il fotoperiodo e garantirà al metabolismo del geco la produzione autonoma di vitamina D3, indispensabile per il metabolismo del calcio.

Solitamente, considerando le temperature delle abitazioni italiane, di notte si spegne qualsiasi fonte di calore, a patto che in inverno non si scenda sotto ai 19 °C.

Lo spegnimento di ogni fonte di calore porta, generalmente, gli animali a percepire le stagioni poiché le minime notturne estive rimarranno superiori ai 20 °C, mentre in inverno potranno arrivare tra i 18 e i 20 °C.

Di giorno la zona calda rimarrà invariata tutto l’anno.

Alimentazione di H. binoei

Come molti piccoli gechi il metabolismo di questi animali è piuttosto veloce, quindi in età adulta devono essere nutriti 2-3 volte a settimana con 4-5 insetti delle giuste dimensioni.

Se tra una somministrazione e l’altra di insetti ci sono ancora esemplari vivi che girano per il terrario, conviene aspettare ad aggiungerne.

Il geco di Bynoe è esclusivamente insettivoro, pertanto alla base della dieta devono esserci grilli e blatte, insetti molto validi per le loro necessità nutrizionali.

geco occhio Luca_La_Grassa
(foto Luca La Grassa)

Per variare la dieta si possono usare tarme della farina, buffalo worms, tonchi dei fagioli, pesciolini d’argento, ecc., ovviamente sempre delle giuste dimensioni.

Bisogna sempre ricordare che nutrire bene gli insetti, vuol dire nutrire bene i gechi.

Anche nel caso in cui non si allevassero gli insetti da pasto, ma si comprassero volta per volta, almeno 24 ore prima della somministrazione al geco è importante alimentarli con cibi ricchi di nutrimento come mangime per pesci, verdure, frutta, ecc.

Integrazioni alimentari

Se gli insetti sono nutriti in modo corretto, non sono strettamente necessarie integrazioni vitaminiche.

Per scrupolo una volta al mese si può spolverizzare sulle prede un multivitaminico per rettili (uno vale l’altro).

Al contrario, è importante integrare il calcio nella dieta: lo si spolverizzerà una volta alla settimana sugli insetti e si lascerà sempre a disposizione nel terrario (in un tappo di bottiglia).

In questo caso si parla esclusivamente di calcio carbonato, non devono esserci altre vitamine, potrebbe andare bene anche l’osso di seppia polverizzato.

Nel caso in cui non si utilizzasse una luce UVB, sarà obbligatorio integrare oralmente anche la vitamina D3 almeno una volta alla settimana, spolverizzata sugli insetti.

In questo caso l’integratore deve essere esclusivamente calcio addizionato di D3, tipo il Repti Calcium Zoomed (etichetta verde).

La riproduzione senza accoppiamento del geco di Bynoe

Come già accennato, H. bionei raggiunta l’età adulta (circa 1 anno) inizierà a produrre uova in autonomia.

Ogni deposizione è composta da 1 o 2 uova e nella stagione calda una femmina può arrivare a deporre ogni 15 giorni.

Cosa fare quindi perché le uova schiudano?

In realtà, in un terrario ben realizzato le uova potrebbero schiudere dove sono deposte e trovarsi i piccoli che saltellano in giro.

Geco accoppiamento uova Andrea_Caruso
(foto Andrea Caruso)

Nel caso in cui si volessero rimuovere le uova, bisognerà prelevarle delicatamente per non romperle, posarle in un piccolo recipiente con sabbia asciutta e quest’ultimo porlo dentro una scatola nella quale metteremo un batuffolo di cotone da tenere umido.

Il tutto deve essere chiuso e posto in un ambiente (incubatrice) a 28-29 °C.

A queste condizioni, in circa 60 giorni le uova si schiuderanno.

I nascituri in circa 4-5 giorni saranno pronti ad alimentarsi (prima lo stomaco sarà ancora pieno del contenuto del sacco vitellino).

La stabulazione è la stessa degli adulti; inizialmente si gestiscono però in vaschette di plastica in modo da poterli controllare meglio.

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

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