La rondine (Hirundo rustica) è ben nota e riconoscibile per il suo aspetto leggero, ali e dorso nere, coda profondamente biforcuta, ventre bianco/grigio e una macchia rossa su fronte e gola.
La vediamo spesso appollaiata sui fili o nei nidi a coppa fatti di fango sotto le grondaie, soprattutto in campagna.
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Una rondine compie viaggi lunghi oltre diecimila km
Le rondini sono uccelli migratori che arrivano in Italia verso la fine di Marzo, restano nel nostro Paese fino all’autunno (in genere ottobre) per poi migrare verso l’Africa, dove sverna.
Questi minuti uccelli compiono voli molto impegnativi, lunghi fino a 11000 km spostandosi di giorno e riposando di notte, le rondini infatti raggiungono l’Africa Sub Sahariana passando per la penisola iberica e attraversando lo stretto di Gibilterra.
Una rondine non fa primavera
La rondine è anche protagonista del famoso proverbio che consiglia di “non prendere decisioni affrettate fermandoci alle apparenze”, il quale, venne pronunciato nientemeno che da Aristotele, nel suo saggio Etica Nicomachea.
Venerata dagli antichi Egizi
La rondine era venerata dagli antichi egizi, secondo la tradizione si racconta che la dea Iside di notte si trasformasse in una rondine per andare a cantare e piangere sul sarcofago del marito Osiride e annunciarne il ritorno dal regno dei morti.
Nelle antiche civiltà
Ha sempre suscitato ammirazione e le si attribuivano doti benevole come portatrice di speranza e buon auspicio: per l’Islam portatrice di buona compagnia (definita anche uccello del Paradiso), per i Greci era dono della dea della bellezza e dell’amore, Afrodite, per i Romani era la manifestazione dei Lari, divinità protettrici del focolare domestico, proprio per la predilezione di quest’uccello a costruire e allevare i propri piccoli sotto i tetti, i fienili, vicino all’uomo.
Un’immagine sacra
La rondine è immortalata in un celebre dipinto di Carlo Crivelli datato attorno al 1490 “Madonna della rondine” oggi conservato alla National Gallery di Londra.
Simbolo della purezza, della passione e resurrezione del Cristo nel dipinto sembra essersi appena posata e proietta l’ombra della sua coda sulla mensola che fa da sfondo alla sacra rappresentazione di Maria, Gesù Bambino, S. Girolamo e S. Sebastiano.
La rondine nella letteratura e nella poesia
Delicata, paziente, saggia, la rondine è protagonista di fiabe e racconti.
Fulcro centrale è la familiarità con le dimore umane, la ricerca di sicurezza e intimità del nido umile ma sapientemente costruito ma anche la saggezza e la conoscenza del mondo meraviglioso e nello stesso tempo crudele.
Nella favola di Esopo, infatti, la rondine cerca invano di convincere l’usignolo a fidarsi degli uomini e costruire il suo nido vicino alle loro case, mentre nella favola di La Fontaine la rondine, gran viaggiatrice, vuole mettere in guardia gli uccellini dalle crudeli reti dei cacciatori.
Sempre il nido/la famiglia e l’amore dei genitori è protagonista della famosa poesia di Giovanni Pascoli X Agosto.