La situazione di pandemia nella quale ci troviamo da ormai due anni ha stravolto le nostre vite.
Ma se è possibile trovare un lato positivo in tutto ciò, lo troviamo nell’universo pet.
In questo periodo abbiamo riscoperto i grandi benefici dell’avere animali da compagnia in casa e, anche chi fino al 2019 non voleva saperne, è tornato sui suoi passi.
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Adozioni di animali tra 2020 e 2021
Sappiamo che nel 2020 il mondo pet, dalle adozioni agli acquisti, ha avuto una crescita esponenziale e inimmaginabile.
Le famiglie italiane hanno accolto un animale da compagnia, prevalentemente cani e gatti, andando così ad aggiungere un nuovo membro al nucleo familiare.
Sì, perché è indubbio ormai che gli amici a quattro zampe facciano parte, a tutti gli effetti, della nostra famiglia.
Nel 2020 gli animali da compagnia presenti nelle nostre case erano 62,17 milioni di esemplari.
Nel 2021 questa crescita continua anche se non con i ritmi del 2020.
L’On. Michela Vittoria Brambilla, Presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, ha definito il 2021 un anno di “riflusso”, di ritorno all’andamento originario.
Purtroppo molti animali, che credevano di aver trovato casa durante il 2020, sono stati successivamente ceduti per diversi motivi:
- difficoltà economiche della famiglia;
- ritorno al lavoro in presenza;
- decesso del proprietario.
Il profilo del pet owner tipo
Assalco-Zoomark 2021 ha studiato l’identikit del proprietario di animali domestici.
Da questa indagine, recentemente pubblicata, sono risultate le principali caratteristiche del nuovo pet-owner:
- donna (81,3%);
- di età compresa tra i 45 e 54 anni (27,1%);
- residenza al Nord (57,5%, di cui il 31% nelle regioni del Nord-Ovest);
- abitazione costituita da un appartamento (54,9%);
- con un nucleo familiare composto da 2 persone (35,2%, mentre il 32,6% ha un nucleo di 4 o più componenti).
Il 57,7% di chi ha adottato un amico a quattro zampe dall’inizio della pandemia non vive con bambini.
L’animale da compagnia più presente?
- il cane (67,7%);
- a seguire il gatto (60,3%);
- pesci (8,1%);
- conigli (5,8%);
- roditori (3,9%);
- uccelli e rettili (3,6%).
Niente animali? Ma comunque pet friendly
Chi non possiede un animale d’affezione avrà le sue buone ragioni, ciò non vuol dire che non sia amante degli animali.
Sono diversi i motivi per i quali questa fascia della popolazione non possiede un pet:
- spazio non sufficiente o adeguato (23,5%);
- poco tempo da dedicare all’amico a quattro zampe (14,5%);
- la recente perdita di un animale e non sentirsi ancora pronti ad adottarne nuovamente uno (20%);
- elevati costi di gestione e mantenimento, con la coscienza del fatto che dal momento in cui si decide di adottare un pet vada trattato nel modo migliore possibile.
Il 21,7% di chi non possiede un animale da compagnia ha però dichiarato di voler adottarne uno nei prossimi mesi, consapevole dei benefici che questi apportano all’uomo.
Quali benefici portano i nostri animali da compagnia?
È indubbio che la compagnia, ma anche la sola presenza, di un amico a quattro zampe a casa, vada a influenzare diversi aspetti del nostro organismo.
La solitudine forzata, che molti di noi hanno dovuto subire nel corso dell’anno scorso, in molti casi è stata resa più sopportabile da chi, in questo periodo, ha deciso di mettersi sul divano un amico peloso.
Tra i benefici degli animali da compagnia si hanno:
- livelli più bassi di stress;
- maggior allegria;
- un aiuto nell’unire la famiglia.
Un pet contribuisce anche alla crescita dei bambini
Dalla recente analisi fatta da Assalco-Zoomark 2021 è emerso che:
- il 67,2% degli intervistati crede anche che la presenza di un animale d’affezione in famiglia contribuisca a insegnare nei più piccoli il rispetto verso la natura e gli esseri viventi;
- il 49,8% che i pet insegnino a rispettare gli altri;
- il 54,6% inoltre reputa altamente formativo coinvolgere il bambino nella gestione del compagno a quattro zampe.
Compagnia a quattro zampe durante il lavoro da casa
A inizio pandemia è nato il problema di dover continuare a lavorare ma con l’esigenza di farlo in totale sicurezza.
Si è fatto largo quindi anche qui in Italia lo smart-working o lavoro da remoto, telelavoro, lavoro agile.
Chi infatti si è ritrovato a passare le giornate chiuso in casa, passando da una videochiamata all’altra, ha trovato molto giovamento con un pet al proprio fianco.
Il 78,5% delle persone intervistate afferma che la presenza del proprio animale da compagnia abbia portato diversi benefici e aiutato nell’affrontare la situazione.
Dall’altra parte, l’essersi abituati a questa nuova gestione del lavoro, con tutte le comodità che ne comporta, genera ora preoccupazione a chi viene chiesto di tornare a lavorare in azienda.
Lo studio Future of Work condotto su LinkedIn afferma che:
- quasi un italiano su due (47%) vorrebbe adottare un modello ibrido combinando lavoro da casa e lavoro in ufficio;
- il 30% preferisce lavorare interamente in ufficio;
- il 23% vorrebbe invece lavorare sempre da casa.
Tra l motivazioni di chi preferirebbe un modello ibrido vi è il rapporto ottimale tra vita privata e lavoro (37%), così da avere più tempo ed energie da dedicare a sé stessi, alla famiglia e, ovviamente, anche agli animali da compagnia.
Compagnia pet per gli anziani
Gli animali a quattro zampe non danno beneficio solo a bambini, professionisti e famiglie.
Anche le persone anziane traggono immenso piacere dalla compagnia di un pet:
- la cura di un amico peloso fa sì che la persona anziana rimanga più vigile e presente (64,6%);
- per il 59,8% un pet favorisce l’attività fisica;
- il 58% afferma invece che gli animali fanno sentire gli anziani meno soli, in particolar modo quando figli e nipoti sono lontani;
- un’altra fetta importante (45,7%) crede che un animale da compagnia faccia sentire l’anziano utile.
I benefici che gli animali da compagnia apportano alle nostre vite sono quindi davvero tanti, sia per i singoli che per le famiglie o per gli anziani.
Ben l’84,4% degli intervistati afferma che possedere animali d’affezione aiuta a combattere la solitudine, indipendentemente dalla fascia di età alla quale si appartiene.