Sindrome da grattacielo: quando il gatto cade da un balcone o dai piani alti

Alcuni studi riportano una stabilizzazione della gravità delle lesioni e una riduzione del numero di fratture per cadute da altezze superiori ai sette piani; si ipotizza che i gatti siano in grado di migliorare la resistenza all'aria e di distribuire uniformemente l’impatto col terreno su tutto il corpo quando cadono da altezze elevate.

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La sindrome da grattacielo, dall’inglese “High-Rise Syndrome” (HRS), si caratterizza per le lesioni conseguenti a traumi riportati dal gatto (o cane) quando cade da un balcone o da un’altezza pari o superiore a due piani.

Questo fenomeno si verifica maggiormente nelle zone urbane e nei periodi più caldi dell’anno, momento in cui la maggior parte delle persone apre le finestre, consentendo agli animali l’accesso all’esterno.

Nonostante possa interessare animali di tutte le età, i giovani sono quelli principalmente coinvolti, probabilmente perché più curiosi e maggiormente predisposti all’esplorazione.

Sono numerosi i fattori che influenzano la gravità delle lesioni riportate dal gatto quando cade dai piani alti; inoltre, alcuni studi mettono in evidenza una complessa relazione tra il numero di piani e il tipo e l’entità delle lesioni riportate.

  • L’altezza nella specie canina è un fattore determinante, direttamente proporzionale alla gravità delle lesioni e ad un maggior rischio di morte. Nel gatto i pareri sono contrastanti: in alcuni studi è associata a lesioni più gravi e a una maggiore mortalità. Altri studi riportano una stabilizzazione della gravità delle lesioni e una riduzione del numero di fratture per cadute da altezze superiori ai 7 piani; si ipotizza che i gatti siano in grado di migliorare la resistenza all’aria e di distribuire uniformemente l’impatto col terreno su tutto il corpo quando cadono da altezze elevate, grazie alle loro piccole dimensioni, alla loro destrezza e naturale capacità di allungare il corpo per aumentare la superficie, riuscendo a stabilizzare la velocità di caduta ad una “velocità terminale” di 100 km/h.
  • La superficie di atterraggio può svolgere un ruolo significativo nella morbilità: l’impatto su superfici dure può determinare lesioni più estese e atterraggi su ringhiere metalliche a punta può provocare gravi lesioni penetranti potenzialmente letali.
  • Gli ostacoli incontrati durante la caduta, a seconda delle loro caratteristiche fisiche, possono sia attutire il trauma o al contrario creare ulteriori danni.

Quando il gatto cade dal balcone o dai piani alti: cosa fare?

Il trauma da caduta richiede un rapido consulto col proprio Medico Veterinario di fiducia, per identificare e stabilizzare le lesioni potenzialmente letali.

Il trauma toracico è un riscontro frequente dell’HRS, sia nei cani che nei gatti, con una sintomatologia respiratoria variabile per gravità: il pneumotorace (raccolta di aria a livello del cavo pleurico) e le contusioni polmonari sono le lesioni maggiormente evidenziate nelle due specie, ma possono verificarsi anche ernia diaframmatica, emotorace e fratture costali.

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I traumi alla testa e alla faccia sono una causa significativa di morbilità nei cani e nei gatti affetti da HRS: si possono manifestare con gonfiore, abrasioni e ferite, epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), dolore alla manipolazione della mascella e possibile instabilità ossea in caso di fratture.

Il coinvolgimento facciale può interessare anche gli occhi e la cavità orale con ferite, fratture dentali e fratture del palato duro.

Nonostante siano meno comuni, le lesioni addominali rappresentano una significativa minaccia per la vita e richiedono un rapido riconoscimento a fronte del riscontro di dolore, di deformazioni del profilo addominale e di segni di relativo versamento, nonché della presenza di ematuria (presenza di sangue nelle urine).

Una ripercussione su alcuni organi endoaddominali, come il pancreas può non essere evidente al momento della prima valutazione e può richiedere alcuni giorni prima che i sintomi si manifestino.

Il coinvolgimento scheletrico è una componente rilevante di questa sindrome sia nei cani che nei gatti, senza significative differenze tra le lesioni a carico dell’arto toracico e pelvico.

Anche le lesioni della colonna vertebrale sono riportate in entrambe le specie e si manifestano con segni clinici e deficit neurologici variabili in base al distretto coinvolto.

Prognosi influenzata da numerosi fattori

Nonostante il tasso di mortalità sia basso, la prognosi degli animali che hanno subìto un trauma da caduta è strettamente dipendente dai distretti organici coinvolti; in particolare, le lesioni toraciche e la presenza di una condizione di shock al momento dell’ammissione in pronto soccorso sono stati associati ad una mortalità più elevata.

Inoltre, nel gatto la presenza di un trauma addominale viene considerata espressione di maggior gravità e quindi un indicatore prognostico negativo.

Redatto da: Dott.ssa Elsa Murgia

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