Apparato Respiratorio – Trachea, Bronchi e Polmoni

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A cura di: Dott. Fabrizio Rueca

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APPARATO RESPIRATORIO – struttura e funzioni

L’apparato respiratorio è costituito dalle vie aeree e dai polmoni; si distinguono vie aeree superiori e vie aeree inferiori. Le prime sono rappresentate da cavità nasali, rinofaringe, laringe e porzione cervicale della trachea; le seconde dalla porzione intratoracica della trachea, dai bronchi e dai polmoni. In particolare la trachea in corrispondenza della sua porzione terminale si divide in due bronchi principali, ognuno dei quali penetra in uno dei due polmoni, per poi dividersi ulteriormente in tante diramazioni, paragonabili ai rami di un albero, fino alle diramazioni più piccole, i bronchioli; quest’ultimi presentano nella loro porzione terminale dei piccoli sacchetti, chiamati alveoli, che rappresentano le unità funzionali dell’apparato respiratorio, in quanto è all’interno di questi che si svolge la funzione principale cui è preposto l’apparato respiratorio e cioè gli scambi di ossigeno e anidride carbonica tra aria e sangue. Durante l’inspirazione l’aria ricca di ossigeno, passando per le vie aeree superiori e inferiori, giunge alle diramazioni bronchiali e quindi agli alveoli, che grazie alla loro struttura elastica si dilatano notevolmente; a livello alveolare, il sangue è separato dall’aria da una sottilissima membrana, la cosiddetta barriera alveolo-capillare, attraverso la quale si verificano gli scambi gassosi che permettono all’ossigeno di passare dall’aria al sangue, che poi lo trasporterà a tutti gli organi ed apparati, mentre all’anidride carbonica, prodotta dal metabolismo, di passare dal sangue all’aria, che successivamente durante l’espirazione la trasporterà verso l’esterno, eliminandola.

La funzione respiratoria è garantita anche dai muscoli della gabbia toracica, dal diaframma e dall’elasticità del polmone, responsabili insieme dei movimenti del torace stesso e quindi dell’espansione polmonare.

L’apparato respiratorio consente il rifornimento di ossigeno ai tessuti e dunque la loro sopravvivenza; la conservazione di questa funzione, quindi, è essenziale per la vita dei mammiferi, compresi cani e gatti. Altro compito di questo complesso apparato è quello di permettere l’allontanamento di alcune sostanze che costituiscono il fisiologico stadio terminale di alcuni metabolismi, come l’anidride carbonica, o prodotti derivanti da malattie presenti nell’organismo, come i corpi chetonici in corso di diabete mellito.

Questo apparato, attraverso il rifornimento di ossigeno ai tessuti, sostiene oltre alle attività di base dei nostri animali anche tutte quelle legate all’attività fisica, fino anche a quelle sportivo/atletiche caratterizzate da un forte aumento della richiesta di ossigeno da parte della muscolatura. In generale l’allenamento comporta la comparsa di una serie di modificazioni nel corpo dei nostri animali, cuore e muscoli, ad esempio, aumentano di dimensioni, si ipertrofizzano e questo è il modo per rispondere alle sollecitazioni imposte dal lavoro fisico. L’apparato respiratorio, invece, non ha questa possibilità di “crescere” e quindi l’unico mezzo che ha a disposizione per rispondere alle aumentate richieste di ossigeno dei tessuti è quello di mobilitare tutte le sue unità funzionali, gli alveoli, anche quelle che durante il riposo o le attività di base non vengono utilizzate perché non necessarie per mantenere la corretta ossigenazione. Dall’impossibilità di “crescita” deriva la considerazione che ogni malattia che determini un danno grave alla porzione funzionale di questo apparato con distruzione di alveoli comporta una riduzione permanente della sua funzionalità, pertanto diventa molto importante la conoscenza delle strutture che lo compongono e la loro tutela.

La frequenza respiratoria, intesa come numero di atti respiratori in un minuto (numero di volte in cui la gabbia toracica si alza ed abbassa in un minuto) è compresa nel cane tra 16-32 atti respiratori al minuto e nel gatto tra 20-30. La frequenza respiratoria può variare in relazione ad una serie di fattori fisiologici, quali età, attitudine, temperamento, digestione, lavoro, sesso e condizioni climatiche. L’apparato respiratorio, infatti, svolge anche una funzione di dissipatore di calore quando la temperatura esterna tende ad aumentare, in questa circostanza la frequenza respiratoria può innalzarsi oltre i 40-50 atti respiratori per minuto.

Le vie aeree sono anche deputate a umidificare, purificare e riscaldare l’aria inspirata, grazie alla particolare conformazione anatomica (vedi anche apparato respiratorio – vie aeree superiori). Inoltre, tutta una serie di meccanismi di difesa impedisce a tutta una serie di microrganismi (batteri, virus, funghi) e di sostanze più o meno tossiche/irritanti, che continuamente penetrano nelle vie respiratorie durante l’inspirazione, di determinare dei danni, in quanto vengono inattivati e/o rimossi. Il non funzionamento di tali meccanismi di difesa può essere causa di malattia, rispetto alla quale anche alcune caratteristiche anatomiche dell’apparato respiratorio, tipiche di alcune razze brachicefale di cani e gatti, possono rappresentare dei fattori predisponenti, come, ad esempio, narici troppo strette (c.d. stenotiche), prime vie aeree respiratorie brevi, palato molle troppo lungo, anomala conformazione della laringe e/o trachea, etc.

 

A cura del Dott. Fabrizio Rueca

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