Apparato Ematopoietico – Sangue

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A cura di: Dott.ssa Francesca Beribè

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APPARATO EMATOPOIETICO (SANGUE)

Il processo di creazione degli elementi corpuscolati del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) viene definito emopoiesi.

L’emopoiesi si verifica nel midollo osseo: un particolare tipo di cellula, detta elemento progenitore multipotente, riesce a creare elementi cellulari, che, attraverso l’intervento di particolari fattori, si trasformeranno poi in elementi maturi. Il midollo  emopoietico è localizzato nella parte più interna di molte ossa (vertebre, ossa del cranio, coste, ossa lunghe degli arti), la cosiddetta parte spugnosa, dove le cellule emopoietiche sono mescolate al grasso e ad altri tipi di cellule che formano lo stroma, un tessuto di sostegno e nutrizione per le stesse cellule emopoietiche.

Nel midollo osseo avviene quindi la produzione e la maturazione di tutte le cellule del sangue, rappresentate da: 1) globuli rossi, cellule specializzate nel trasporto dell’ossigeno ai tessuti; 2) globuli bianchi, grazie ai quali l’organismo si difende da tutta una serie di microrganismi; 3) piastrine, specializzate nel riparare le lesioni di continuo delle pareti vascolari, evitando la fuoriuscita di sangue.

I globuli rossi, o eritrociti, vengono prodotti nel midollo osseo grazie ad un complesso e ordinato meccanismo definito eritropoiesi. Tale processo richiede un periodo di qualche giorno e viene principalmente stimolato dall’eritropoietina, proteina sintetizzata prevalentemente dal rene come risposta ad una diminuzione della concentrazione di ossigeno nel sangue o allo stimolo da parte di alcuni ormoni (tiroxina, cortisolo, ormone della crescita, etc). Gli eritrociti nei mammiferi sono cellule senza nucleo e presentano generalmente una forma a disco biconcavo (più pronunciata nel cane rispetto al gatto), che conferisce agli stessi un tipico pallore centrale quando vengono osservati al microscopio. Sono per lo più costituiti da acqua e da una proteina coniugata che prende il nome di emoglobina, oltre che da enzimi, ioni, glucosio, urea e lipidi. L’emoglobina riveste una funzione fondamentale, quella cioè di trasportare l’ossigeno a tutte le cellule dell’organismo e di rimuovere da queste l’anidride carbonica; in particolare lega l’ossigeno a livello polmonare (circolo alveolo-capillare), lo trasporta alle varie cellule e nel momento in cui lo cede lega l’anidride carbonica che poi elimina sempre a livello polmonare.

I globuli rossi hanno una vita media variabile a seconda della specie (circa 80 giorni nel gatto e 110 nel cane); una volta arrivati alla fine del loro fisiologico ciclo vitale divengono più rigidi ed espongono sulla loro superficie degli antigeni di membrana, modificazioni grazie alle quali vengono riconosciuti come vecchi e distrutti da parte delle cellule del sistema reticolo-istiocitario della milza, processo noto come eritrocateresi.

Il numero dei globuli rossi varia nelle diverse specie animali e può subire delle alterazioni anche nello stesso soggetto per una serie di fattori, tra cui età, sesso, razza, tipo di alimentazione, ambiente, attività fisica, stato riproduttivo etc.

I globuli bianchi, o leucociti, vengono prodotti a livello midollare (leucopoiesi) a partire da cellule staminali pluripotenti e sotto lo stimolo di vari fattori. La loro funzione principale è quella di attuare meccanismi di difesa contro microrganismi patogeni, essendo in grado di fagocitare, cioè di ingerire o meglio inglobare nel proprio citoplasma e quindi di uccidere, batteri, funghi, parassiti e corpi estranei, nonché di produrre anticorpi. I globuli bianchi sono cellule più grandi rispetto agli eritrociti e possono essere distinti (microscopicamente) in base alla loro morfologia in granulociti polimorfonucleati e agranulociti mononucleati.

I granulociti polimorfonucleati sono così definiti perché contengono a livello citoplasmatico delle granulazioni, in base alle caratteristiche delle quali sono a loro volta distinti in neutrofili, eosinofili e basofili; i neutrofili hanno una vita molto breve (6-12 ore) e intervengono in genere in presenza di processi infiammatori o di infezioni sostenute da batteri, mentre gli eosinofili e i basofili, di dimensioni leggermente maggiori rispetto ai neutrofili, risultano coinvolti in corso di malattie allergiche e parassitarie.

Gli agranulociti mononucleati, invece, non presentano granulazioni nel citoplasma e si distinguono in linfociti e monociti; i linfociti completano il loro sviluppo nei tessuti linfoidi secondari o periferici, hanno una vita molto lunga e, al contrario delle altre cellule del sangue che terminano la loro vita nei tessuti, hanno la capacità di migrare dal sangue ai tessuti e di ritornare al sangue. I monociti sono le cellule del sangue di maggiori dimensioni; sono considerate le “cellule spazzine” dell’organismo in quanto, dopo essere state rilasciate dal midollo osseo, stazionano nel sangue per poche ore per poi migrare nei tessuti dove si trasformano in macrofagi, in grado di fagocitare materiale estraneo.

Il numero dei globuli bianchi può subire delle alterazioni legate in particolare all’età (i cuccioli hanno più globuli bianchi rispetto agli adulti), alla fase della gravidanza e lattazione (in cui generalmente tendono ad aumentare) o alla razza (i cani di razza Levriero, ad esempio, tendono ad avere un numero più basso di leucociti).

Le piastrine, anche definite trombociti, rappresentano le cellule più piccole del sangue e sono costituite da porzioni di citoplasma. Il meccanismo che porta alla loro formazione è definito piastrinopoiesi o trombopoiesi ed è principalmente stimolato da una proteina prodotta dal fegato detta trombopoietina. Hanno un’emivita di circa 10 giorni e, in particolare nella specie canina, presentano differenze sia morfologiche che quantitative legate alla razza. Hanno una funzione molto importante in quanto intervengono nel processo di coagulazione del sangue, previa formazione del tappo piastrinico che arresta la fuoriuscita del sangue dai vasi danneggiati.

A cura della Dott.ssa Francesca Beribè

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