Bengala

    Il gatto Bengala discende dal Felis bengalensis, leopardo asiatico di piccole dimensioni. Di aspetto selvaggio, ha però un carattere molto dolce.

    0
    gatto-Bengala
    Annuncio

    Esotico ed elegante, il gatto di razza Bengala è caratterizzato da fisico slanciato e mantello maculato simile a quello del leopardo.

    Origini e storia del Bengala

    Il gatto Bengala discende dal Felis bengalensis, gatto leopardo asiatico (ALC) di piccole dimensioni e dal carattere selvaggio.

    Nel 1963, Jean Sugden Mill entrò in possesso di un esemplare femmina (Malasia) che fece accoppiare con il suo gatto domestico nero.

    Da quest’unione nacque Kinkin, una magnifica femmina molto simile alla madre e dall’aspetto selvaggio.

    La Sugden, visto il meraviglioso risultato, si propose di avere altre cucciolate, ma fu ostacolata nel suo intento da vicende personali e familiari.

    Nel frattempo, un ricercatore californiano di nome William Centerwall stava conducendo delle ricerche sul Felis bengalensis, perché ritenuto immune dalla leucemia felina (FELV).

    Incrociò quindi il piccolo gatto leopardo asiatico con un gatto domestico.

    Venutane a conoscenza la Sudgen, contattò il dottor Centerwall e si fece affidare otto fattrici ibride di prima generazione, che accoppiò con gatti di razze differenti, tra cui Abissino, Mau Egiziano, Burmese e Ocicat.

    I primi ibridi di 1a e 2a generazione (F1 e F2) avevano una tempra irrequieta e non adatta alla vita domestica, solo gli esemplari successivi alla 4a e 5a generazione si dimostrarono essere domestici a tutti gli effetti.

    Nel 1983 l’allevatrice presentò i risultati all’Associazione felina internazionale TICA, che li accettò nella sezione “Nuove razze e colori” sotto il nome di Bengala, in onore del loro progenitore.

    Nel 1985 la razza comparve per la prima volta alle esposizioni feline.

    Il suo riconoscimento ufficiale dalla TICA risale però al 1991, successivamente lo fecero anche altre associazioni: la FIFe (Fédération internationale Féline) nel 1999 e la CFA (Cat Fanciers’Association) nel 2016, che però accetta esemplari solo della sesta generazione (F6).

    Caratteristiche fisiche del gatto di razza Bengala

    Il Bengala è un gatto robusto e muscoloso di medie-grandi dimensioni e di fino a 6 kg di peso.

    Il suo corpo è lungo e solido, l’ossatura robusta e la muscolatura molto sviluppata.

    Morfologia

    La testa è piccola in proporzione al corpo, leggermente più lunga che larga, gli angoli leggermente smussati.

    bengala-verticale

    Le orecchie sono piccole, larghe alla base e con le punte arrotondate, mentre il naso ha il tartufo contornato da una sottile linea nera come occhi e labbra.

    Gli occhi, che sembrano incorniciati da un paio di occhialini chiari, sono grandi e ovali, di diversi colori:dorati, verdi, fino a blu intenso nel Bengal Snow Lynx.

    Il suo collo è lungo, largo e muscoloso. La coda è lunga e spessa, rigorosamente nera sulla punta arrotondata.

    Le zampe posteriori sono più lunghe di quelle anteriori, sono decisamente muscolose e danno al Bengalese la sua inconfondibile andatura dondolante e la corsa «ventre a terra». I piedi sono grandi e rotondi.

    Mantello

    Il mantello del gatto Bengala ha un aspetto fine, sottile ed è corto, folto e aderente al corpo, lucido e brillante.

    Quando lo si tocca, si ha la sensazione di accarezzare una morbidissima seta, liscia e molto lucida.

    Disegni del mantello

    La caratteristica maculatura del mantello non compare prima dei 5 mesi, prima il pelo si presenta grigiastro.

    I disegni del mantello riconosciuti nello standard sono:

    • marbled (marmorizzato) dovrebbe avere un flusso orizzontale quando il gatto è disteso. Non le striature tipo tabby mackerel (tigrato);
    • spotted (maculato). La maculatura può essere costituita da macchie a colore unico oppure da rosette bicolore (“rosetted spots”), come le macchie del mantello del gatto leopardato asiatico.

    Le rosette devono essere di due colori diversi, in forte contrasto con il colore di fondo, con forme distinte e dai bordi netti, e disegni di semplici spot o preferibilmente di ciambella, punta di freccia o impronta di zampa.

    gatto-bengala-carattere

    Colore

    Per ognuno dei disegni ci sono delle varianti di colore:

    • brown, con tonalità che vanno dal marrone scuro “dark seal brown” fino al fulvo;
    • snow, come il leopardo delle nevi però nelle varianti genetiche seal sepia (cioccolato dal Burmese, occhi verdi o dorati), seal mink (crema-cioccolato dal Tonkinese, occhi verde-blu o acquamarina) e seal lynx (crema, la più chiara tra gli snow, con tonalità più scure sulle estremità, dal Siamese, occhi blu ghiaccio);
    • silver, argento con macchie a contrasto su fondo anche chiaro e occhi verdi o dorati;
    • charcoal, tonalità carbone con maculature scure, “white goggles”, la tipica maschera attorno agli occhi e una linea marcata lungo la schiena;
    • melanistic, con macchie nere su manto scuro, simile alla pantera; gli occhi sono verdi, dorati o hazel.

    Le striature blotched orizzontali sulle spalle, sono molto ricercate.

    Sulla testa i tipici disegni dei gatti tabby sono particolarmente marcati. Il ventre deve comunque presentare delle maculature.

    Carattere del gatto Bengala

    Attraverso la selezione degli esemplari, si è arrivati agli odierni che sono molto dolci.

    Il continuo contatto e la manipolazione da parte dell’uomo e la convivenza con gli altri gatti di casa hanno infatti reso gli ibridi docili, facendo loro acquisire atteggiamenti più adatti alla vita casalinga.

    Prendendosene cura con affetto e sensibilità, il Bengala ricambierà con il suo carattere vispo e imprevedibile, oltre al fascino magnetico che esercita semplicemente osservandolo.

    Il Bengala ha infatti un aspetto selvaggio, ma anche un carattere molto dolce, sensibile e tranquillo.

    Non è un gatto insistente e invadente perché capace di rispettare le esigenze di chi si prende cura di lui.

    Ama essere lodato e coccolato, contraccambiando con infinite effusioni.

    Molto intelligente e curioso, il Bengala è anche un attivo cacciatore, istinto che esprime soprattutto nel gioco; inoltre, ama molto l’acqua.

    Non è un gatto che miagola spesso e la sua voce, discreta, ricorda molto quella di una belva (altra caratteristica che ha ereditato dall’antenato selvatico!).

    Cura e prevenzione delle patologie

    Il mantello setoso non richiede particolari cure, se non qualche spazzolata anche per dedicargli interesse e coccolarlo.

    gatto-bengala-muso

    Non ama la solitudine e deve essere stimolato con diverse attività di attivazione mentale e giochi, ad esempio del riporto.

    Si tratta di un gatto che ha bisogno di fare molta attività fisica e di molto spazio, per arrampicarsi, nascondersi e giocare agli agguati.

    Nonostante le sue origini selvatiche è da evitare un’alimentazione a base solo di carne, poiché crea squilibri metabolici, preferendo una dieta completa e bilanciata formulata in funzione del fabbisogno energetico del singolo esemplare.

    È opportuno scegliere cuccioli ben socializzati da allevatori preparati e certificati che abbiano a cuore ogni esemplare a partire dai riproduttori, investendo tempo e denaro nella salute di ogni soggetto, fattori che inevitabilmente si ripercuotono sul prezzo di acquisto.

    In merito alle patologie ereditarie a cui può essere soggetta questa razza, è bene menzionare l’atrofia progressiva della retina (PRA), l’anemia da deficit dell’enzima piruvato chinasi (PKDef) e la cardiomiopatia ipertrofica (CMI).

    I maschi delle prime tre generazioni sono generalmente sterili (F1-F3).

    Annuncio