Perché l’occhio del cane lacrima? Ecco i possibili motivi

Nel cane e nel gatto a volte può accadere che per motivi legati a conformazioni particolari del muso oppure a causa della presenza di infezioni batteriche o di un’infiammazione legata a malattie nasali o dei denti, il sistema naso-lacrimale non riesca più a svolgere bene la sua funzione e di conseguenza le lacrime inizino a defluire fuori dalle palpebre, andando a bagnare il muso dell’animale.

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A cura di: Dott. Andrea Marchegiani

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L’occhio del mio cane (o gatto) lacrima, è grave? Innanzitutto la lacrimazione è un’evenienza abbastanza comune sia nell’uomo che nei nostri amici animali e può essere legata a molteplici cause.

Per quanto ci è dato sapere fino ad oggi, nel cane e nel gatto non esiste la lacrimazione cosiddetta emozionale, cioè legata alle emozioni sia positive che negative, al contrario di quanto succede nelle persone.

Occhio del cane lacrima: eccessiva produzione di lacrime o alterato drenaggio?

Quando i nostri amici animali hanno una lacrimazione più abbondante del solito si parla di epifora (dal greco epiphérō: “porto in aggiunta”), che nella terminologia medica indica lo stravaso di lacrime dal sacco congiuntivale ed un loro eventuale deflusso dall’angolo mediale dell’occhio lungo il muso dell’animale.

L’epifora può essere legata a due ordini di motivi: un’eccessiva produzione di lacrime o un alterato drenaggio delle stesse.

Partiamo dall’ultimo punto. In condizioni normali, sia nell’uomo che negli animali, le lacrime prodotte vengono drenate all’interno del naso tramite un sistema di aperture e piccoli canali, chiamato sistema naso-lacrimale.

Questo sistema inizia con due piccoli forellini presenti nelle palpebre (uno per palpebra), chiamati punti lacrimali.

Da questi punti partono due dotti molto piccoli, del diametro più o meno di un capello, che ad un certo punto si uniscono insieme e formano una dilatazione, chiamata cisterna lacrimale.

Da questa cisterna origina un nuovo canale, più grande rispetto ai dotti, che prende il nome di canale naso-lacrimale, la cui funzione è appunto quella di portare le lacrime all’interno del naso.

Questo, peraltro, spiega perché, dopo aver pianto, sentiamo la necessità di soffiarci il naso.

Se il sistema naso-lacrimale non funziona bene, le lacrime defluiscono fuori dalle palpebre

Nel cane e nel gatto a volte può accadere che per motivi legati a conformazioni particolari del muso (come nelle razze brachicefale, quelle cioè con il muso schiacciato) oppure a causa della presenza di infezioni batteriche o di un’infiammazione legata a malattie nasali o dei denti, il sistema naso-lacrimale non riesca più a svolgere bene la sua funzione e di conseguenza le lacrime inizino a defluire fuori dalle palpebre, andando a bagnare il muso dell’animale.

Inizialmente le lacrime che fuoriescono dalle palpebre appaiono limpide, ma con lo sviluppo di contaminazioni batteriche secondarie, possono diventare più torbide e di colore bianco-giallastro.

Se l’occhio del cane lacrima per eccessiva produzione di lacrime: ecco le possibili cause

L’altro insieme di cause alla base della lacrimazione eccessiva negli animali è una aumentata produzione lacrimale.

Esistono diverse condizioni per cui uno o entrambi gli occhi producono più lacrime del normale:

  • l’utilizzo in casa di deodoranti ambientali spray può, in alcuni casi, irritare gli occhi, che, come naturale reazione di difesa, iniziano a produrre più lacrime per lavare via la sostanza irritante;
  • quando portiamo il nostro cane a fare una passeggiata in un giorno particolarmente ventoso la polvere o la sabbia mosse dal vento possono depositarsi sulla superficie degli occhi, che iniziano a lacrimare per allontanare tali corpi estranei. A volte il corpo estraneo può essere rappresentato da porzioni di vegetali, ma di questo ne abbiamo già parlato in un altro articolo (Corpi estranei corneali nel cane e nel gatto);
  • gli stessi peli intorno agli occhi possono, in alcune razze come quelle di taglia piccola a mantello bianco (West Highland White Terrier, Maltese, Bichon frisé, Volpino, ecc.), dirigersi verso gli occhi e stimolare la lacrimazione. In casi particolari le stesse ciglia presenti nel margine libero delle palpebre possono cambiare la loro direzione ed anziché dirigersi verso l’esterno si rigirano verso l’interno, entrando in contatto con l’occhio, irritandolo e stimolando la lacrimazione;
  • esistono poi anche altre cause di eccessiva produzione lacrimale, come fenomeni di allergia (alimentare o ambientale), malattie proprie dell’occhio (ulcere corneali, uveite e glaucoma).

Queste condizioni possono essere più o meno transitorie. Quando, tuttavia, la lacrimazione perdura più a lungo (giorni o settimane), può comparire una colorazione brunastra in corrispondenza del rivolo delle lacrime, più facilmente osservabile nei soggetti con il muso ricoperto da peli bianchi.

Questo colore è legato essenzialmente alla presenza di pigmenti di ferro, di cui le lacrime sono ricche, che a contatto con l’aria si ossidano ed arrugginiscono, conferendo la caratteristica colorazione.

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