L’osteoartrite è una patologia che può compromettere gravemente la qualità di vita di un cane o di un gatto, in quanto associata a dolore cronico, spesso intenso.
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Cos’è l’osteoartrite nel cane e nel gatto?
Malattia degenerativa progressiva che colpisce le articolazioni mobili, l’osteoartrite è la patologia articolare più comunemente diagnosticata nel cane e nel gatto.
L’osteoartrite può colpire qualsiasi articolazione: gomiti e rotule, ma anche le faccette articolari vertebrali, le articolazioni carpali e tarsali, le articolazioni metacarpo e metatarso-falangea possono essere coinvolte.
L’osteoartrite può contribuire o causare una diminuzione del livello di attività negli animali, soprattutto nei soggetti anziani.
In alcuni casi, la qualità della vita di questi soggetti è drasticamente compromessa a causa del dolore cronico.
Inoltre, l’osteoartrite influisce negativamente anche sull’aspettativa di vita, dato che spesso l’eutanasia risulta essere l’unica via percorribile.
Predisposizione e fattori di rischio
Sembrano essere maggiormente predisposti i cani di razza grande e gigante (ad esempio Labrador, Golden retriever) che, rispetto ad altre razze, tendono a sviluppare precocemente segni clinici più gravi o a manifestare prima il processo patologico.
Non si deve tuttavia dimenticare che tutte le razze di cani e anche di gatti, indipendentemente dalla taglia e dall’età, possono essere colpiti dalla patologia.
In particolare, nel cane sono stati identificati alcuni fattori di rischio associati all’osteoartrite, quali: genere maschile, castrazione, sovrappeso ed età superiore a 8 anni.
Un processo patologico complesso
L’osteoartrite si produce attraverso un processo di usura prolungata e ripetuta della cartilagine articolare con alterazioni e ispessimento dell’osso al di sotto della cartilagine stessa e conseguente nuova formazione ossea a livello dei bordi articolari (osteofiti).
È ormai riconosciuto che si tratti di un processo patologico complesso, che coinvolge diversi fattori che contribuiscono insieme a instaurare un circolo vizioso progressivo di danno articolare.
Si può curare l’osteoartrite nel cane e nel gatto?
L’osteoartrite è una malattia cronica non curabile: non esiste una terapia definitiva e, per questo motivo, le strategie utilizzate per il trattamento sono ampie e la gestione avviene generalmente attraverso un approccio multimodale: di tipo farmaceutico e non farmaceutico.
Una volta diagnosticata, l’obiettivo principale della terapia è quello di controllare il dolore, proteggere l’articolazione dalla progressione delle lesioni e stabilire un adeguato supporto nutrizionale.
Tutto ciò allo scopo di migliorare la qualità della vita dell’animale (controllare il dolore, mantenere o recuperare la normale attività dell’animale, ecc.).
I sintomi di dolore in cane e gatto
Per il trattamento di questa patologia, l’attenzione al dolore è fondamentale e per gestirlo in modo efficace è necessario cercarne e riconoscerne i segni.
Ovviamente, non potendo parlare, gli animali domestici non possono esprimere il loro dolore, che può quindi essere valutato solo indirettamente attraverso i loro comportamenti.
Possibili cambiamenti nel comportamento del proprio pet possono quindi essere campanelli di allarme di uno stato doloroso.
Spesso, però, gli animali che soffrono tendono a non mostrare evidenti segni di dolore; quindi, identificare il grado di dolore e la quantità di sofferenza a esso associata può essere molto complicato.
Principali cambiamenti comportamentali in presenza di dolore nel cane e nel gatto
In caso di dolore nel cane e nel gatto ci può essere una perdita del comportamento normale dell’animale, ad esempio con diminuzione della deambulazione o dell’attività, atteggiamento letargico, riduzione dell’appetito e del comportamento di toelettatura (gatti).
Anche la comparsa di comportamenti anormali può essere un segnale di algia, come: eliminazione inappropriata, vocalizzazione, aggressività, diminuzione dell’interazione con altri animali domestici o membri della famiglia, espressione facciale e postura alterata, irrequietezza, nascondersi (soprattutto gatti).
Il dolore può essere manifestato da cane e gatto, inoltre, per reazione alla manipolazione con aumento della tensione del corpo o sussulti in risposta alla palpazione delle regioni che possono essere dolorose, come collo, schiena, fianchi, gomiti (gatti).
Trattamento dell’osteoartrite
La gestione dell’osteoartrite di cane e gatto prevede l’utilizzo in associazione di diversi trattamenti farmacologici e non farmacologici, sotto prescrizione del Medico veterinario.
Trattamenti non farmacologici per l’osteoartrite nel cane e nel gatto
Laserterapia a bassa intensità
La laserterapia a bassa intensità diminuisce il dolore in condizioni di artrite, riduce lo spasmo muscolare e migliora la circolazione nelle zone colpite.
Agopuntura
Applicata con metodo, l’agopuntura è una valida risorsa per la gestione del dolore.
Può essere utilizzata in caso di dolore dorsale secondario a osteoartrite e in caso di dolore e tensione muscolare conseguente ad osteoartrite.
Ben sopportata dai gatti, può essere una buona opzione quando la terapia farmacologica non è tollerata.
Perdita di peso
L’obesità è un fattore di rischio per l’osteoartrite: causa eccessivo stress sulle articolazioni e contribuisce a uno stato di infiammazione cronica sistemica, che influenza negativamente la salute delle articolazioni.
Un programma dietetico di perdita di peso è una parte essenziale della gestione della patologia.
Supporto articolare e nutraceutici
La glucosamina associata alla condroitina è l’integratore nutraceutico più comunemente utilizzato per il trattamento dell’osteoartrite di cane e gatto.
Gli acidi grassi omega-3 forniscono benefici antinfiammatori negli stati di infiammazione cronica anche a livello di articolazioni.
I glicosaminoglicani polisolforati hanno effetti condroprotettivi.
Fisioterapia
La riabilitazione fisica è molto importante nella gestione dell’osteoartrite.
Gli obiettivi sono ridurre il dolore e migliorare la mobilità e la funzionalità.
Nuotare e camminare su un tapis roulant in acqua è un’ottima strategia riabilitativa, soprattutto per il paziente geriatrico.