Come evitare di perdere il cane e come recuperarlo

Perdere il cane in un attimo di distrazione o perché spaventato è scappato lontano è un avvenimento che può accadere anche durante una tranquilla passeggiata. Ecco qualche consiglio per risolvere la fuga in breve tempo e far sì che non si ripeta.

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A cura di: Paolo Bosatra

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La Primavera è alle porte e con essa la voglia di ricominciare a fare belle e lunghe passeggiate all’aria aperta con il cane, ma il rischio di perdere l’animale può essere sempre dietro l’angolo.

Cosa fare in questi casi? Come ritrovarlo e come evitare di smarrirlo di nuovo? Ecco qualche consiglio.

Una fuga inaspettata

Premesso che, per rispettare i regolamenti, è necessario mantenere sempre il cane al guinzaglio, può accadere che uno spavento, un momento di distrazione, come la portiera della macchina inavvertitamente lasciata aperta o altro, ed ecco che il quattrozampe improvvisamente si allontana.

Fortunatamente nella maggior parte dei casi la fuga si risolve in pochi secondi, si tira un sospiro di sollievo e si può partire per la passeggiata.

Può però succedere che le cose non vadano così.

Parola d’ordine per non perdere il cane: prevenzione

Ovviamente è meglio non perdere il cane, per cui l’attenzione deve essere massima fin da prima di partire da casa e tenere alcuni accorgimenti.

La macchina

Se si decide di fare una bella scampagnata, verosimilmente si raggiungerà il luogo dell’escursione in automobile, per cui è importante che all’interno dell’abitacolo il cane sia correttamente ritenuto (ne abbiamo già parlato QUI).

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Questo non soltanto mette al riparo dalle multe e lo protegge in caso di incidente, ma evita che, in preda all’eccitazione, fuoriesca libero dall’auto con la velocità di un proiettile, con tutte le eventuali conseguenze del caso.

Guinzaglio e pettorina

Se si utilizza la pettorina (che io raccomando), non bisogna dimenticarsi che, anche se raramente, potrebbe sfilarsi.

Questo può succedere nel caso in cui il cane si blocca per un qualsiasi motivo e per farlo ripartire si tira con forza il guinzaglio in avanti (pratica comunque da non fare a prescindere).

In questo caso la pettorina può sfilarsi proprio come si toglie una maglietta.

Più raramente esistono cani che hanno imparato a sfilarsela con un rapido movimento di scapole.

In questo caso, oppure se l’animale è tendenzialmente pauroso, è preferibile una pettorina antifuga (detta anche a doppia H), con la quale si avrà una maggior sicurezza di non perdere il cane.

Anche se la campagna e la montagna sono un invito a liberare il cane, è sempre preferibile tenerlo al guinzaglio e dotarsi di una bella lunghina per permettergli, laddove è possibile, di esplorare il territorio vicino a sé.

Collare e medaglietta

Sarà un sistema antiquato, ma la medaglietta è ancora il modo più immediato e pratico per ritrovare un cane che si è perso.

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Oggigiorno tutti abbiamo in tasca uno smartphone, per cui una telefonata o un messaggio e tutto si risolve.

Attenzione però, la medaglietta dovrà essere fissa su un collare e non sulla pettorina, perché se questa si dovesse sfilare ovviamente non servirebbe a niente.

Dispositivo GPS

Sul collare è possibile installare un dispositivo GPS che consente di rintracciare i movimenti dell’animale; in commercio se ne trovano diversi e sono davvero precisi.

Una volta acquistato, basta installare l’App sul telefono e attivarne il servizio (in alcuni casi a pagamento), in modo da essere ancora più sicuri in caso di fuga.

Il richiamo giusto

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La cosa più importante però, non soltanto per quanto riguarda le passeggiate, ma per tutta la vita “a sei zampe”, è stabilire un’ottima relazione con il proprio cane.

Per questo è davvero utile frequentare un buon corso di educazione, dove non si dia valore soltanto alla mera esecuzione dei comandi di base, tra cui ovviamente vi è anche il richiamo, ma che, anche attraverso ciò, porti a instaurare un rapporto di fiducia reciproca uomo-cane.

Questo non si ottiene né attraverso la coercizione, né attraverso un semplice “stimolo e risposta”, ma con la giusta comunicazione e una buona leadership.

Soltanto allora si potrà contare sul fatto che quel “vieni” detto nel momento in cui serve possa davvero funzionare.

Articolo di Paolo Bosatra Dog Trainer
Educatore cinofilo professionista

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